Grande festa a San Tommaso. Intervista all’assessore Doriana Stoppa su anziani,
Piano di Zona e asilo nido a novembre
La festa dei nonni è stata l’occasione per condividere insieme questa giornata. State facendo qualcosa anche per i nonni meno fortunati e che non hanno potuto partecipare alla festa?
“La festa dei nonni rappresenta, ormai da anni, una occasione di svago e di piacere per i nonni, ormai sempre più giovani che hanno piacere di farlo. Quest’anno ha avuto un grande successo, infatti hanno partecipato 160 persone, ed approfitto delle pagine del suo giornale per ringraziare la sensibilità con cui la direzione di San Tommaso ha accolto la nostra iniziativa, manifestando attenzione e cura particolari per tutti. Abbiamo avuto modo di sentirci amati e coccolati ed è importante che i nostri nonni possano riscoprire il loro valore morale in una società che corre sempre più velocemente dimenticando chi arranca. Le iniziative a favore degli anziani sono tante, ereditate dagli assessori precedenti, ma tutte avvallate dalla sottoscritta. Una su tutte la possibilità di usufruire delle cure termali a costo zero”.
Quali altre misure state adottando per i meno fortunati?
“Non mi piace assolutamente parlare di “meno fortunati” così come ho più volte sottolineato, rabbrividisco ogni volta che qualcuno parla di “ultimi”. Già questo la dice lunga sul mio approccio al sociale. Le misure a favore delle persone sono tante, c’è una solida collaborazione con le associazioni del settore e si cerca di supportare come possibile le persone che dimostrano di essere in difficoltà. Ho sollecitato l’Ufficio preposto affinché venissero resi accessibili tutti gli uffici scolastici ed infatti nei giorni scorsi sono stati finalmente realizzati stalli per disabili ove mancavano. Mi rendo conto che tante cose sono ancora da fare nell’ottica dell’inclusione sociale dei disabili ma anche di tutti coloro che vivono una situazione di fragilità, ed è per questo che cerchiamo di rispondere alle esigenze dei cittadini con azioni puntuali e attente, come la storia di Valentina ha ampiamente dimostrato”.
Finalmente aprirà l’asilo nido. Come sarà gestito e come funzioneranno le assunzioni?
“L’asilo nido aprirà all’inizio di novembre e,fino all’espletamento della gara di appalto che è partita nei giorni scorsi con l’indagine di mercato, sarà gestito temporaneamente dallo stesso soggetto che si occupa della gestione della Sezione Primavera e dunque all’interno dello stesso immobile, situato in via Mancini. Ospiteremo 40 bambini suddivisi in due sezioni riservate rispettivamente ai bambini di 3-12 mesi e 12-24 mesi.
Per quel che riguarda il personale, desidero precisare che non ci saranno assunzioni dirette da parte dell’Ente. Il nostro ufficio comunale sta espletando la procedura di gara che consentirà di individuare il soggetto gestore che, a sua volta, provvederà al reperimento del personale in possesso dei profili professionali richiesti. Ovviamente, per quel che ci riguarda, vigileremo sulla qualità del servizio e sul mantenimento degli standard prefissati dal regolamento regionale in relazione al numero di operatori in servizio, sia per quel che riguarda gli educatori che gli assistenti”.
Quali cambiamenti bisogna apportare ai piani di zona?
“Approfitterò delle pagine del suo giornale per chiarire a tutti cosa sia il Piano di Zona (PdZ) e soprattutto la differenza tra questo e la Convenzione che è stata portata in Consiglio Comunale. Bene, la convenzione è semplicemente lo strumento tecnico attraverso il quale vengono stabilite le modalità di gestione dell’attività dell’ambito.Il Piano di Zona, invece, è il contenitore delle attività sociali che si promuovono congiuntamente ai comuni dell’ambito, questo, però, non viene discusso in Consiglio, come previsto dal Regolamento Regionale, ma è frutto di tavoli di concertazione che sono partiti a Marzo 2017 ed hanno visto protagonisti Organizzazioni Sindacali, servizi pubblici ed enti del terzo settore. Attraverso il Piano di Zona si garantiscono alla comunità alcuni servizi fondamentali, che hanno mostrato negli anni la loro validità e dei quali non si può assolutamente pensare di fare a meno. Parlo del Sad, ovvero del servizio di assistenza domiciliare, parlo dell’Ade, assistenza domiciliare educativa, dell’assistenza specialistica scolastica, del progetto affido, di famiglie al centro, delle attività di contrasto alla violenza sulle donne. Più che parlare di cambiamento, che dovrebbe prevedere l’eliminazione di un servizio a favore di altro (cosa impossibile considerata la validità e l’importanza dei servizi su mensionati) il PdZ verrà prossimamente integrato con un Piano Territoriale di lotta alle povertà”.
Quali sono le maggiori difficoltà che ha finora riscontrato nel gestire il settore dei Servizi Sociali?
“Non parlerei di difficoltà ma di sfide continue. La differenza è sostanziale: la difficoltà sfianca mentre la sfida è uno stimolo per fare meglio, per fare di più. Se proprio devo pensare a qualcosa che rende difficile la gestione del mio settore è sicuramente l’abitudine di alcuni di sfruttare ed utilizzare le difficoltà delle persone che, credo, eviterebbero di esporsi mediaticamente. Quando ci si occupa di un qualcosa di delicato come i servizi sociali, il silenzio ed il RISPETTO per le condizioni con cui si entra in contatto sono d’obbligo. Non riesco a credere che si possa utilizzare il dolore ed il disagio della gente a fini propagandistici e personalistici. Detto questo, sicuramente occuparsi di servizi sociali impegna quotidianamente e senza sosta la sottoscritta e gli uffici competenti e se non si riesce a far tutto, a fare abbastanza, è perché ci sono situazioni emergenziali non sempre risolvibili in due minuti, il tempo che si impiega a scrivere un post per screditare, additare e ridicolizzare o sminuire un lavoro che cerca d’essere il più capillare possibile”.