Innamorato fa chiarezza sugli sviluppi della questione Aro Ba7

17:19 | | No Comment

In merito alla gara Aro Ba7, com’è noto, il Consiglio di Stato ha ritenuto valida l’offerta di Ecotecnica Srl, una delle tre ditte partecipanti al bando, sebbene il Piano Industriale – che è quello che genera tutte le offerte – sia stato annullato. Sulla questione, La Voce del Paese ha ascoltato le dichiarazioni del sindaco Innamorato.

In merito alla gara Aro Ba7, il Consiglio di Stato ha dunque ritenuto valida l’offerta di Ecotecnica Srl …

Il Consiglio di Stato ha semplicemente considerato valida l’offerta economica di Ecotecnica, in quanto, con la procedura di secondo grado avviata dall’ufficio Aro su indirizzo dell’assemblea dei sindaci, le tre ditte, – Ecotecnica compresa -, erano state escluse per mancanza di requisiti soggettivi e per errata presentazione dell’offerta economica. Non a caso il Tar conferma quanto da noi eccepito, dal momento che il disciplinare di gara prevedeva un’unica possibilità di offerta economica. Le opposizioni del nostro comune sono le uniche a muovere critiche contro l’operato dell’amministrazione e del Sindaco; negli altri 5 comuni questo non avviene.

L’offerta di Ecotecnica si riferisce tuttavia a un momento precedente l’annullamento del Piano Industriale. Questo la rende comunque valida?

Assolutamente no! Lo scorso venerdì abbiamo discusso con il nostro avvocato: effettivamente il Consiglio di Stato considera valida l’offerta, sebbene a seguito della revoca della procedura, dunque del piano industriale, viene a mancare il presupposto che genera l’offerta stessa, motivo per cui la stazione appaltante, quindi il dirigente dell’ufficio Aro, non può aggiudicare la gara. Ecotecnica ha chiesto con nota alla stazione appaltante, dunque al Sindaco responsabile legale dell’Aro Ba7, di aggiudicare: questo non è possibile in quanto il dirigente contravverrebbe a un indirizzo dell’assemblea dei sindaci in cui si dava mandato al dirigente di revocare Il piano industriale in questione. Se manca il presupposto che genera le offerte, ne risulta che, attualmente, le stesse sono congelate. Nel disciplinare di gara è precisato che quand’anche si determinasse un’aggiudicazione dopo un lasso di tempo abbastanza lungo, la stazione appaltante avrebbe comunque facoltà di avocare il sopravvenuto interesse collettivo, dimostrando come le offerte in oggetto risultino obsolete. In altri termini, la stazione appaltante ha sempre e comunque facoltà di valutare la convenienza, l’economicità e l’efficienza di un piano che a causa di una procedura lunga e farraginosa diventa obsoleto. I comuni hanno fatto dei passi avanti (70% di raccolta differenziata per Noicattaro; 75% per il comune di Capurso): malgrado il ribasso, con questa offerta faremo dei passi indietro. Ecotecnica ha comunque impugnato la nostra delibera di revoca: adesso non resta che attendere il Tar.

L’obiettivo è quello di tornare alla raccolta singola?

Sì, a tal fine al Ministero dell’Ambiente ho incontrato il sottosegretario Micillo, al quale ho sottoposto le molteplici criticità nelle quali versano i comuni pugliesi, ricevendo dallo stesso un mandato esplorativo per meglio comprendere le cause che stanno generando la paralisi del sistema di raccolta e di gestione dei rifiuti in diversi comuni delle restanti provincie pugliesi. La descritta paralisi è conclamata, registrata tra l’altro anche dall’Ager (agenzia regionale dei rifiuti), che oggi purtroppo deve assistere con difficoltà i comuni nei contenziosi, oltre che nell’approvazione dei Piani Industriali. A distanza di 5 anni dall’avvio del sistema Aro, tutto ciò dimostra come questo sia completamente fallimentare. Saremo convocati a un tavolo ministeriale e, eventualmente, il Ministero legifererà in tal senso, consentendo alle regioni (le quali hanno comunque l’onere di legiferare sui sistemi di raccolta) di concedere ai comuni la possibilità di procedere in autonomia.

Cambio di passo dell’amministrazione: dal prediligere la raccolta collettiva, si è passati ad auspicare quella singola …

In precedenza si credeva che un sistema prevedente delle possibili economie di scala, potesse apportare benefici anche nei piccoli comuni, dove il legislatore si era appunto prefisso l’obiettivo di raggruppare più comuni con un’unica azienda. Le predette economie di scala non si sono tuttavia generate a causa della disomogeneità dei territori; in un territorio disomogeneo è difficile, se non impossibile, avviare delle strategie unitarie, le quali devono essere progettate in virtù delle proprie esigenze. I cittadini sono tutti uguali, è vero, ma i territori sono diversi. A distanza di 5 anni abbiamo compreso come il progetto regionale relativo al nostro Aro non funzioni; questo lo ha capito anche l’Anac, obbligando la Regione Puglia a intervenire con un correttivo. Mentre prima si vietava ai comuni di indire nuove gare, si imponeva agli stessi di fare delle proroghe, definite illegittime dall’Anac. In base alle differenze territoriali, un piano può essere vantaggioso per un comune ma svantaggioso per un altro; sufficiente per un comune ma insufficiente per l’altro: è questo il motivo per cui non si riesce ad approvare il Piano. Quand’anche si giungesse all’approvazione dello stesso, si andrebbe comunque incontro a dei contenziosi, considerando anche il non indifferente ammontare dell’appalto. Tutto ciò fa dilatare i tempi e nel frattempo cosa fanno i comuni? Procedono con delle proroghe? Queste ultime sono svantaggiose sia da un punto di vista dell’efficacia (metodiche sempre uguali), che dal punto di vista dell’economicità in quanto la stessa proroga non prevede un ribasso. Come detto, l’Anac bacchetta la Regione Puglia, la quale, con la legge regionale 20 del 2016, si esprime con un correttivo consentendo ai comuni di indire gare per almeno 2 anni. Periodo di tempo che risulta tuttavia insufficiente a prevedere investimenti sul territorio poiché, per avere un ribasso utile a diminuire i costi, la ditta deve investire prevedendo l’acquisto di mezzi e strumentazioni, aspetto impossibile da pianificare nell’arco di soli 2 anni. Anche questo determina oggi il fallimento del sistema.

Con la raccolta singola si avrebbe un beneficio economico non indifferente …

È appunto quello che stiamo registrando sia a Noicattaro che in altri comuni. Aumentano le performances; le percentuali di raccolta differenziata; diminuisce la frazione indifferenziata prodotta, che è quella che paghiamo profumatamente e, di conseguenza, diminuiscono i costi. In questi appalti, che aderiscono perfettamente alle peculiarità e alle esigenze dei territori, si possono progettare le migliori strategie, così come del resto sta facendo Noicattaro con il presente Piano Industriale. Il nostro comune ha un territorio dislocato in due poli, motivo per cui la strategia progettata non potrà ad esempio essere perfettamente aderente a quella di Cellamare avente conformazione differente e meno abitanti, risultando anzi per quest’ultimo anti-economica. Questo per far comprendere come il sistema Aro funzioni male. Va ricordato che, più è alta la percentuale di raccolta differenziata (pagata al netto di selezione), più aumentano i proventi e più diminuisce la percentuale di frazione indifferenziata, ossia di quel che paghiamo profumatamente in discarica. Le economie che si generano possono essere utilizzate o per abbassare la Tari o per migliorare i servizi. In tal senso, a seguito di nuovo appalto, stiamo eliminando le campane del vetro; stiamo installando due isole ecologiche, le quali saranno videosorvegliate e dove sarà possibile conferire h24; stiamo consegnando nuove pattumelle, buste comprese, con il tag, l’Errefid registrato. Previste inoltre numerose ulteriori migliorie che ci permetteranno ad esempio di monitorare le prese e orientare la raccolta verso la tariffazione puntuale, facendo capire ai cittadini che più si differenzia, meno si paga.

La cittadinanza ha qualcosa da temere?

Voglio tranquillizzare i cittadini; ci siamo confrontati con il nostro legale e siamo fiduciosi. Se il TAR definisce l’azione della commissione volta a cambiare l’offerta una manomissione della stessa contraria ai principi di par condicio e di legalità, osservando addirittura un profilo sfociante nel penale, è difficile credere che un Consiglio di Stato consideri Soccorso Istruttorio questa attività. Nel confrontarmi con alcuni legali, mi è stato tuttavia riferito che ad un concorso di magistratura, laddove si definisse il Soccorso Istruttorio così come oggi apostrofato dal Consiglio di Stato, si sarebbe bocciati. Le sentenze vanno rispettate, sono il primo ad ammetterlo, ma allo stesso tempo deve essere rispettato il sopravvenuto interesse collettivo. Da quando il piano industriale è stato progettato, dal 2013/14 ad oggi, sono cambiate le esigenze e le abitudini del territorio. La raccolta differenziata è oggi definita spinta ed è orientata verso la tariffazione puntuale; il presente Piano è diventato obsoleto, antieconomico e meno efficace. Voglio capire chi sarà il Giudice che obbligherà una comunità a pagare di più, gestendo uno dei servizi essenziali più delicati, più importanti, in maniera meno efficiente. Abbiamo il sacrosanto diritto di tutelare le tasche e gli interessi dei cittadini e questo i giudici lo devono considerare.

[da La Voce del Paese del 23 Febbraio]

SPECIALE ESTERI



SPECIALE SALUTE