Alla fine di tutto resta un po’ di rimpianto che quel primo posto poteva essere suo, ma più di ogni altra cosa c’è l’orgoglio e la soddisfazione di aver conquistato, ancora una volta, il podio. Andrea Latrofa, atleta nojano classe 1948, continua a far parlare di sé nel mondo e, di conseguenza, di Noicattaro. Si è svolta, infatti, lo scorso 27 Ottobre a Kapalua, nella contea di Maui (isole Hawaii) la finale mondiale della 23^ edizione del campionato mondiale di triathlon specialità XTerra. Alla finale hanno avuto accesso soltanto coloro che, in una delle 43 gare XTerra che si sono svolte durante l’anno in giro per il mondo, avevano conquistato i posti più alti della classifica. E poiché Andrea, per ben 2 volte quest’anno (durante la tappa di Garda e durante la tappa di Malta), ha conquistato il gradino più alto del podio, si è guadagnato a pieno titolo la qualificazione per la finale mondiale.
L’atleta nojano ha concluso la gara (che, ricordiamo, prevede in successione che si percorrano 1,5 km di nuoto, 30 km in mountain bike e 11 km di corsa) al secondo posto con un tempo totale di 5 h 58’ 44’’ a soli 7 minuti di distacco dal primo classificato (l’americano Bruce Wacker) e con più di un’ora di vantaggio sul terzo classificato della sua categoria: chiara dimostrazione che a Latrofa sarebbe bastato pochissimo per conquistare l’ennesimo primo posto. Inoltre, breve pillola statistica: su 18 italiani che hanno preso parte alla tappa hawaiana degli XTerra, Andrea con il suo 2° posto ha ottenuto, complessivamente, il miglior risultato per l’Italia.
“Indubbiamente è stata la gara più impegnativa e più lunga della mia vita – ha raccontato Andrea al nostro giornale – Un’esperienza unica, bellissima anche perché è stata l’occasione per andare con tutta la mia famiglia alle Hawaii. Averli vicini ha significato tanto ed il loro supporto è stato fondamentale”.
L’atleta ha quindi passato in rassegna alcuni dei momenti più significativi della gara: “La parte del nuoto è stata molto complessa poiché eravamo nel mezzo dell’oceano con onde alte più di 2 metri. Infatti, quella è una zona famosa per chi pratica surf. La temperatura dell’acqua questa volta è stata clemente, anzi oserei dire perfetta. Nei giorni precedenti a quello della gara avevo provato ad escogitare un modo per affrontare le onde ed ho capito che l’unica maniera era quella di passarci da sotto. Il nuoto, però, resta il mio tallone d’Achille e sono consapevole di aver perso tempo prezioso in acqua”.
Quindi il racconto dei 30 km in bicicletta: “Il mercoledì prima della gara ho avuto l’opportunità di provare il percorso: non avevo mai visto un percorso così tortuoso, pieno di curve e soprattutto così fangoso. La settimana prima era piovuto molto e questo non aveva permesso al terreno di asciugarsi. Non importava quanto tenessi saldo il manubrio della mia bici: erano il terreno e le radici degli alberi a decidere dove dovevi andare. È stato un problema superare alcuni punti critici del circuito. Tra l’altro, nella frazione in bici ritengo di aver perso l’opportunità di arrivare primo: questo è accaduto perché durante la frazione di nuoto ero stato affiancato dalla batteria successiva di atleti, quindi nel tragitto in bici mi sono trovato spesso con interi gruppi di persone che hanno rallentato la mia gara”. “Probabilmente resterà un po’ il rimpianto che avrei potuto fare meglio, ma sono contento così ed una volta mi è bastata – commenta ridendo – Soprattutto quelle 20 ore di volo complessive fino alle Hawaii sono state estenuanti, quasi quanto l’intera gara!”.
Da Andrea Latrofa c’è solo da imparare: un atleta indomito ed instancabile. Ad onor di cronaca riportiamo, infatti, che Andrea lo scorso 16 Settembre (prima della tappa hawaiana) ha partecipato al 1° Triathlon Olimpico della città di Monopoli ottenendo il 1° posto della sua categoria e, per non farsi mancare nulla, domenica 11 Novembre (ad una sola settimana dal suo rientro dalle Hawaii) ha partecipato al Duathlon dei Trulli di Alberobello dove ha agilmente conquistato il primo posto: “Una passeggiata in confronto” riferisce.
E per il futuro? Andrea racconta che continuerà ad allenarsi quotidianamente perché “perseverare è…umano!”. E ci ha anticipato che prossimamente potremmo vederlo protagonista in una gara di ciclocross. Insomma: nuovo giro, nuova corsa!
[da La Voce del Paese del 17 Novembre]