Scarico reflui: rischio ambientale in Lama San Giorgio

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Il rischio ambientale in Lama San Giorgio a Rutigliano e le soluzioni alternative per scongiurare lo scarico dei reflui nella stessa, sono stati oggetto di audizione in Commissione ambiente presieduta da Mauro Vizzino.

La richiesta di fare il punto sulla situazione e la possibilità di realizzare in tempi rapidi interventi alternativi che tutelino la salute dei cittadini e l’ambiente di Rutigliano, è stata avanzata dal consigliere di FI Domenico Damascelli.

La preoccupazione espressa, dal consigliere richiedente, nel corso della sua esposizione, è rappresentata dall’elevato pericolo ambientale che ne deriverebbe nel caso in cui si dovesse utilizzare la Lama come “recapito di soccorso o troppo pieno” con lo sversamento delle acque di fogna depurate. Questo pericolo scaturirebbe a seguito della decisione della Giunta regionale di luglio 2019, che con una deliberazione ha stabilito che il recapito finale dell’impianto di depurazione a servizio dell’agglomerato urbano di Casamassima, già individuato nel vigente Piano di tutela delle acque, nel corpo idrico superficiale Lama San Giorgio, deve intendersi modificato nel recapito costituito da trincee drenanti e dalla Lama, come scarico di troppo pieno in situazioni di emergenza.

Il punto della situazione è stato fatto dal dirigente della Sezione risorse idriche della Regione Puglia, richiamando tutti i passaggi avvenuti nel corso degli anni. Inizialmente ha fatto riferimento alla decisione unanime presa nel 2015 da parte del Comune di Rutigliano, Regione e AQP di evitare lo scarico dei reflui in Lama e potenziare le trincee drenanti del depuratore di Casamassima facendone il recapito finale definitivo del depuratore alternativo a quello individuato nella Lama.

Successivamente il dirigente regionale ha citato l’istanza presentata nel febbraio 2019 da AQP al Servizio autorizzazioni ambientali della Regione Puglia, relativamente all’avvio della procedura di verifica di assoggettabilità a VIA del progetto di ampliamento del depuratore di Casamassima, che prevede anche l’ampliamento delle trincee drenanti con la costruzione di ulteriori due trincee da utilizzare nella linea di emergenza dello stesso depuratore per le portate eccedenti, che andrebbero ad aggiungersi alle cinque già costruite e funzionanti da luglio scorso. Da parte del dirigente è stato chiarito che a conclusione dell’iter di assoggettabilità VIA di tale progetto, il Servizio autorizzazioni ambientali ha respinto l’istanza di AQP, per pareri che il Comitato VIA e la Sezione risorse idriche della Regione non hanno potuto esprimere, perché AQP non ha inserito nel progetto di ampliamento anche il collettore di scarico nella Lama. A questo punto, quindi, per conto della Regione sarà fondamentale l’attivazione del riuso dei reflui ed evitare di avere la necessità di scaricare in Lama.

I direttori di AQP intervenuti alle audizioni, hanno precisato che la realizzazione di tali progetti di potenziamento vengono realizzati nel pieno rispetto del Regolamento regionale, rispettando quanto previsto dal Piano di tutela delle acque e valutando tutto ciò che non rientra nell’ordinario, considerando le specificità. Hanno rassicurato che le acque depurate sono delle ottime acque da utilizzare in agricoltura.

Assoluta contrarietà allo sversamento dei reflui in Lama San Giorgio, è stata espressa dall’assessore all’ambiente del Comune di Rutigliano, dal presidente di Archeoclub di Rutigliano, dal portavoce del Comitato “Salviamo Lama San Giorgio”, dal presidente del Comitato “Pro Annunziata” e dal presidente dell’ASP “Monte dei poveri”, al fine di tutelare il patrimonio paesaggistico e architettonico della Lama in considerazione del suo pregevole interesse naturalistico, ambientale e della presenza di testimonianze antropiche di rilevante valore storico, culturale e artistico.

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