Costa Ripagnola, botta e risposta tra Regione e Comune

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La Regione dà il via libera al parco costiero

Quello che non speravamo alla fine è avvenuto. Michele Emiliano e la regione Puglia hanno dato il via libera attraverso una delibera di giunta alla realizzazione del parco naturale su tutta la costa polignanese, partendo appunto da Costa Ripagnola fino a Torre Incina, interessando un pezzo di terra di Monopoli.

“Nella porzione di territorio interessata – si legge nella nota pubblicata dalla Regione Puglia” – sono documentate evidenze di ‘segnalazione di opere di trasformazione ambientale naturale inerenti ad attività non previamente autorizzate o eseguite in difformità dai titoli abilitativi rilasciati. Anche per questo è sorta la necessità di intervenire normativamente apprestando la più idonea forma di tutela del territorio, attraverso l’istituzione dell’area protetta regionale”.

Piena soddisfazione anche dal presidente Michele Emiliano, “Avviamo un percorso che porterà alla tutela di una delle parti più straordinarie del territorio pugliese, dove ci sono paesaggi bellissimi e dove, in accordo con i Comuni, la bellezza della natura potrà essere meglio protetta in accordo con il programma di governo regionale e con le richieste delle associazioni ambientaliste.”

L’area “rappresenta uno degli ultimi tratti di costa rocciosa a falesie pressoché integri nel territorio della Città Metropolitana di Bari. L’area è caratterizzata da rilevante valore paesaggistico e naturalistico, nonché da grande interesse dal punto di vista speleologico in quanto risultano presenti numerose e importanti grotte terrestri e marine sommerse e semisommerse ed emergenze geologiche. Il tratto di costa presenta alcuni significativi elementi del reticolo di lame, in particolare nella zona di Pozzo Vivo, Torre Incine, S. Vito e San Giovanni.

Soddisfatte anche le associazioni ambientaliste: “Con immensa gioia – scrivono su Facebook i Pastori della costa – possiamo anticiparvi che abbiamo il Parco di Costa Ripagnola”.

Ora la procedura passa al consiglio regionale che dovrà votarlo e discuterlo, dopodichè si capirà cosa ne sarà dello sviluppo turistico alberghiero a Polignano e soprattutto quale mossa farà Modesto Scagliusi, proprietario di costa Ripagnola e dove proprio la Regione prima ha dato le autorizzazioni e poi le ha negate.

Comune sul piede di guerra. Pronto a fare ricorso

Non si è fatta attendere la risposta del comune di Polignano a mare sulla questione Parco naturale, approvato in giunta Regionale. Attraverso un comunicato stampa il Sindaco Vitto e tutta l’amministrazione ha dichiarato tutto il disappunto su una decisione che potrebbe cambiare radicalmente le scelte in campo turistico del paese. Inoltre, il nome del parco è “Parco naturale regionale Costa Ripagnola”

“Oltre a non condividere la denominazione del parco che dovrebbe essere ricondotta a quella originaria oggetto della conferenza di servizi in quanto maggiormente identitaria dei luoghi, si evidenzia – si legge nel comunicato – che l’elaborato approvato conferma i peggiori timori dell’amministrazione comunale e della collettività, in quanto non solo disattende totalmente i contributi tecnici-scientifici forniti dall’ente locale, ma introduce regimi di tutela immotivatamente restrittivi su aree antropizzate e di converso, prevede vincoli molto più miti su aree che invece meritano elevati livelli di protezione.”

“Tale anomala perimetrazione del parco – continua il comunicato – e delle relative graduazioni delle tutele illeggibili in quanto la cartografia è priva di legenda, è profondamente mutatanell’ultima versione rispetto a quella che ha formato oggetto di discussione in conferenza di servizi, almeno fino all’approvazione del piano del parco.”

“Tali contestabili decisioni sono state assunte, peraltro, senza il necessario rispetto dei ruoli istituzionali, ed in particolare senza assicurare al Comune un contradditorio effettivo e costruttivo. continua il comunicato del comune di Polignano – tra le altre cose, si è negato, nel corso del procedimento l’accesso dell’ente locale alle registrazioni dei verbali delle conferenze dei servizi, formalmente richiesto per dirimere alcune divergenze sul tenore delle dichiarazioni rese in sede conferenziale, e sono state disattese le intese intercorse a valle della ultima seduta della conferenza di servizi.” “Per queste e per altre ragioni in corso di approfondimento – conclude il comunicato – il Comune, effettuate le necessarie valutazioni, si riserva di esperire tutte le azioni consentite a tutela degli interessi del territorio e della collettività.”

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