Immobile abbandonato in via Arco Gil, discarica da almeno un lustro

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Effettuata negli scorsi giorni la bonifica dell’immobile; per adesso pagano i cittadini, mentre il proprietario “latita”

L’11 gennaio di tre anni fa, un’abitazione situata nel cuore del centro storico, precisamente in via Arco Gil, fu vittima di un rogo scatenato da cause ignote: «I Vigili del Fuoco di Putignano, unitamente ai Carabinieri di Turi – scrivevamo nel 2018 – intervengono tempestivamente ma si trovano a doversi far largo tra una catasta di rifiuti abbandonati, che diventano combustibile ideale per alimentare il rogo. Domate le fiamme, gli uffici competenti si mettono all’opera per rintracciare il proprietario dell’immobile, cui spetterà il compito di bonificare e mettere in sicurezza l’area.».

L’ORDINANZA SINDACALE

arco gil (1)

Restando in via Arco Gil, risale al 19 gennaio 2021 l’ordinanza sindacale, “contingibile ed urgente”, emanata “per motivi ambientali e igienico-sanitari, relativamente all’immobile in via Arco Gil n. **”. Il provvedimento in questione è conseguente ad una nota dell’Assessore all’Ambiente, datata 15 ottobre 2020, con la quale si segnalava la presenza in via Arco Gil di un edificio privato “in grave stato di abbandono nel quale in maniera ripetuta vengono abbandonati rifiuti di ogni genere che producono odori nauseabondi, oltre alla presenza di insetti e ratti con grave pericolo di carattere igienico-sanitario”.

IL SOPRALLUOGO

Ventiquattro ore più tardi, l’Ufficio Ambiente ed Ecologia del Comune di Turi effettuava un sopralluogo, dal quale emergeva che “l’immobile, oltre a risultare disabitato e in totale stato di abbandono e di degrado, privo di schermature delle aperture esistenti, avente chiusura approssimativa e instabile del varco di accesso, ovvero inidonea ad impedirne l’accesso di animali e persone, è completamente saturo di rifiuti di vario tipo e natura illecitamente abbandonati, dai quali promanano cattivi odori”.

“SCONOSCIUTO A QUESTO INDIRIZZO”

arco gil (2)

Nei giorni successivi, il Comune ha invitato, tramite diffida, i proprietari dell’immobile alla bonifica, “mediante intervento di rimozione dei rifiuti illecitamente depositati e di qualsivoglia genere di escrementi di animali”; alla pulizia e manutenzione, “ove necessiti delle facciate prospettiche e dei cornicioni e del fabbricato”; alla chiusura di tutte le aperture, varchi, finestrature, accessi, “nonché dei diaframmi in muratura e delle piccole cavità, con mezzi idonei efficaci e risolutivi, atti ad impedire l’intrusione e/o sosta di persone, animali o volatili”. Nonostante sia stata ritualmente comunicata al proprietario a mezzo posta raccomandata internazionale, la suddetta diffida è ritornata al mittente in data 15 dicembre 2020 con la dicitura in lingua francese “Inconnu à cette adresse”, ovvero “Sconosciuto a questo indirizzo”.

DIECI GIORNI DI TEMPO

«Il sindaco – scrivevamo un mese fa – ha stabilito che, entro dieci giorni dalla data di notifica del suo provvedimento, i proprietari dell’immobile dovranno: rimuovere e smaltire i rifiuti presenti all’interno dell’abitazione, disinfettarla e disinfestarla, chiuderla per impedire intrusioni dall’esterno ed osservare l’obbligo di una periodica manutenzione dell’immobile stesso. Decorsi i dieci giorni a disposizione – si legge sull’ordinanza – “il Responsabile del Settore Lavori Pubblici dovrà procedere d’ufficio, con atti gestionali, all’esecuzione in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate per gli interventi attuati”. L’anticipo, qualora “l’Inconnu à cette adresse” dovesse restare nell’ombra, sarà ovviamente a carico delle casse comunali».

L’EPILOGO

A distanza di dieci giorni dalla notifica del provvedimento sindacale, i proprietari dell’immobile non hanno sostanzialmente mosso un dito; forse perché così sarebbe caduta la maschera dello “Sconosciuto a questo indirizzo” o probabilmente perché le spese di bonifica e manutenzione erano troppo onerose, tenendo conto di una situazione d’incuria che si protrae da anni. All’interno della struttura, durante i lavori di bonifica effettuati negli scorsi giorni a spese del Comune, sono stati rinvenuti rifiuti di vario genere, tra cui alcuni pacchetti di sigarette da 10, aboliti nel 2016. Il proprietario dell’immobile avrà adesso la decenza di palesarsi e di restituire alle casse comunali il denaro sborsato per ripulire tutto quanto?

LEONARDO FLORIO

SPECIALE ESTERI



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