InnovaTuri, “un centro socio-educativo per i più giovani?”

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La proposta della signora S. M., condivisa sui social dalla pagina Facebook “InnovaTuri”, ha entusiasmato i turesi

“A Turi ci sono diverse strutture inutilizzate. La signora S.M. propone di realizzare un centro socio-educativo per i bambini e i ragazzi del nostro paese. Ci sono troppi studenti che non possono essere seguiti dopo la scuola, altri che hanno bisogno di assistenza più o meno specifica. La concittadina immagina di poter realizzare in questo luogo: attività ricreative, di doposcuola, educatrici e di assistenza psicologica rivolta ai più giovani. Quanto sarebbe importante un centro del genere a Turi? Quale struttura, secondo voi, si presta di più a questa idea?” – queste le considerazioni e gli interrogativi condivisi sui social dalla pagina Facebook “InnovaTuri”.

LA RICHIESTA POTREBBE SUPERARE L’OFFERTA

Il momento storico attuale rappresenta l’habitat ideale, l’anticamera di una serie di problematiche di cui si avrà contezza solo in futuro; restando nell’ambito socio-educativo, il Covid-19 ha difatti costretto il sistema scolastico a trasformazioni radicali, causando di riflesso altrettanti stravolgimenti nel contesto familiare. La gestione dei minori, a maggior ragione con disabilità, è tornata ad essere una questione centrale nel dibattito pubblico, anche alla luce di tragici episodi che li vedono protagonisti. L’imperativo è non lasciarli a loro stessi, alle tendenze auto ed etero-distruttive che spesso vengono veicolate dai media, al vuoto culturale. In tal senso, si pensi alle encomiabili iniziative e alla realtà stessa di Casa delle Idee, con la struttura dell’ex Polivalente che diventa grembo per diverse associazioni, ognuna con la propria proposta laboratoriale, seminariale. Tornando, però, alla stretta attualità, è probabile che la richiesta di luoghi e realtà di questo tipo possa, allo “svanire” della pandemia”, aumentare esponenzialmente, superando l’offerta, se non altro per far fronte ad una serie di mancanze culturali, sociali, educative e ricreative che si sono accumulate dall’inizio della pandemia stessa. Cos’altro può offrire Turi in tal senso? Di fondo, è questo l’interrogativo che si pone la signora S. M., a cui InnovaTuri ha deciso di dare risonanza.

AGGIUNGERE PIUTTOSTO CHE SOSTITUIRE

L’idea di implementare le opportunità socio-educative offerte dal nostro paese ha stuzzicato un gran numero di turesi; qualcuno di loro ha anche commentato il post condiviso da InnovaTuri. Tra questi ritroviamo la nostra concittadina Rossana De Grisantis: “Iniziativa presa in considerazione anche da noi. Pensavamo di avviare un progetto orientato a rispondere ai bisogni psico-sociali rivolto a minori, giovani e portatori di handicap lievi, in condizioni di svantaggio socio-economico attraverso percorsi educativi, didattici e di integrazione, sul territori di Turi. Ponendo come obiettivi, la realizzazione di percorsi integrati e personalizzati con l’ausilio di figure professionali e competenti del settore quali: educatori, assistente sociale, life-coach, psicologo, musicoterapeuta, capaci di dare centralità ai singoli beneficiari così da arginare fenomeni sempre più dilaganti come il bullismo, il cyberbullismo, disagio giovanile e nuove forme di devianza minorile, favorendone l’autonomia didattica, relazionale e sociale. Con l’auspicio che si possa realizzare, restiamo a disposizione per una efficace sinergia!”.

Sintetica, ma efficace, anche la considerazione del dott. Davide Giorgio: “Idea molto interessante vista la situazione che sta venendo fuori e le problematiche bio-psico-sociali che stanno sviluppando le nuove generazioni”.

Degna di nota anche la riflessione di Maria Pia Lenato: “Per quanto mi risulta il centro socio-educativo comunale, attivo da un po’ di anni, fino allo scorso anno funzionava molto bene. Ora pare abbia dei problemi di gestione con personale nuovo. Non so altro, però credo che sia opportuno partire sempre da esperienze positive già realizzate per non dover ogni volta ricominciare da capo. Certamente questa nuova proposta va presa in considerazione, ma a mio modesto parere, non sprechiamo esperienze, competenze che si sono dimostrate valide. Aggiungiamo più che sostituire”.

A fronte di tutte queste valide considerazioni, rimane però in sospeso la risposta alla domanda: “Quale struttura, secondo voi, si presta di più all’idea di un centro socio-educativo?”. In realtà sarebbe possibile annoverare diverse risposte, perché diversi sono i “luoghi inespressi” del nostro paese.

LEONARDO FLORIO

SPECIALE ESTERI



SPECIALE SALUTE