TURI, la minoranza abbandona il Consiglio

11:25 | | No Comment

La dichiarazione del capogruppo Angelo Palmisano: “Siamo stufi di essere trattati con paternalistica aria di sufficienza”

La seduta del Consiglio comunale, attualmente in corso, è stata segnata da un gesto di protesta da parte dei consiglieri di minoranza che hanno abbandonato i lavori per rimarcare lo sgarbo istituzionale subìto dalla maggioranza. Il riferimento è alla mancata convocazione, nei tempi previsti, del Consiglio urgente richiesto dall’opposizione per la discussione dei “gravi vizi di forma del project financing”.

Di seguito vi proponiamo la dichiarazione del capogruppo Angelo Palmisano.

«Signor sindaco e signore e signori Consiglieri, ho chiesto la parola perché ho una dichiarazione da fare a nome della minoranza. Noi consiglieri di “Patto per Turi” e del Gruppo Misto non intendiamo partecipare ai lavori inerenti al Rendiconto previsti per questa seduta, perché riteniamo di aver subito un grave sgarbo istituzionale – in realtà più di uno nel corso di questi due anni – ma questa volta non intendiamo fare buon viso a cattivo gioco.

In politica la passione è importante, ma talvolta è necessaria la precisione, bisogna ricorrere a date e circostanze in cui determinati fatti hanno avuto luogo. Il 21 aprile abbiamo presentato una richiesta di convocazione di Consiglio urgente ed una mozione da discutere nel Consiglio stesso. Sappiamo tutti in merito a quali questioni, cioè al project financing e ai gravi vizi di forma da noi riscontrati nell’iter di approvazione e aggiudicazione.

21 APRILE. Il Regolamento comunale, il regolamento di questo Comune, prevede che la convocazione debba avvenire entro i venti giorni dalla data di presentazione della richiesta. 20 giorni dopo il 21 aprile significa 11 maggio. Noi, entro quella data, entro l’11 maggio, non solo non abbiamo celebrato alcun Consiglio, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta da parte della maggioranza. Risposta che arriva solo il 14 maggio quando il sottoscritto incontra per caso per strada il sindaco, la quale chiede, con tutta la cortesia di cui è capace e che nessuno potrebbe mai negare, di rinviare il Consiglio da noi richiesto a dopo l’approvazione del Rendiconto. Per strada. Per caso. A voce. Nessuna convocazione ufficiale. Nessuna risposta scritta. Nessun rispetto dei tempi.

Cosa pensate che abbia significato per noi quella richiesta di Consiglio? Una sciocchezza? Un gioco? Una cosa fatta così, tanto per far vedere che esistiamo, che respiriamo? Quella richiesta di Consiglio per noi è importante perché riteniamo che le questioni di cui vogliamo trattare in quel Consiglio siano di estrema importanza per tutti noi, per tutta la cittadinanza. Perché aggiudicare un servizio di valore multimilionario senza seguire il giusto iter è un problema che non può essere sottovalutato.

Per noi si tratta di una questione di primaria importanza, pertanto abbiamo agito nel rispetto dei protocolli, usando mezzi istituzionali. E la comunicazione istituzionale va fatta nero su bianco, con tanto di firme. In risposta cosa abbiamo avuto? Un comportamento fin troppo informale che denota un fatto: la maggioranza non dà il giusto valore all’azione politica della minoranza. Si mostra interessata, ma in realtà ci snobba. E di esempi di questo comportamento solo apparentemente recettivo possiamo farne davvero tanti. Se così non fosse non staremmo neanche qui a parlare di vizi formali o di consigli urgenti, perché proprio sul project siamo stati ben due volte presi in giro con incontri fasulli e inutili, fatti a valle di decisioni già abbondantemente prese.

Concludo dicendo che qualora il sindaco avesse mostrato di avere la giusta attenzione nei confronti delle nostre richieste, convocandoci o inviandoci risposta formale prima dello scadere dei termini, saremmo stati assolutamente pronti ad acconsentire ad un breve rinvio.

Ma così no. Scusate, ma siamo stufi di essere trattati con paternalistica aria di sufficienza».

SPECIALE ESTERI



SPECIALE SALUTE