TURI, “I cittadini hanno diritto a risposte chiare”

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Project financing, viabilità e “progetto Gramsci”:
Paolo Tundo invita il sindaco a confrontarsi con trasparenza in Consiglio

«Non è stato un atto di immaturità ma una protesta civica per invitare il sindaco a cambiare atteggiamento nei confronti della minoranza». Così il consigliere Paolo Tundo chiarisce la scelta dei consiglieri di opposizione di abbandonare i lavori dell’ultimo Consiglio comunale, lasciando l’onere di approvare il Bilancio Consuntivo alla sola maggioranza.

«La richiesta di convocare un Consiglio per discutere sul project financing – aggiunge – non è un capriccio o modo per ostacolare il lavoro della maggioranza. Al contrario, ci sono numerose perplessità sulla procedura con cui è stato portato avanti questo provvedimento; perplessità, evidenziate più volte, che meritano risposte da parte dell’Amministrazione, soprattutto perché parliamo di un progetto che impegnerà il Comune per 20 anni».

«Non capisco l’atteggiamento del sindaco. Se è convinta che tutto sia regolare – prosegue – perché continua a rimandare il confronto, alimentando un clima di dubbio tra i cittadini? Venga in Consiglio il prima possibile e risponda alle legittime domande che la minoranza pone da oltre un anno».

UN RENDICONTO CHE LASCIA L’AMARO IN BOCCA

Passando all’approvazione del Rendiconto 2020, Tundo rileva che «anche quest’anno non c’è stato un avanzo di amministrazione. Tuttavia, quello che lascia l’amaro in bocca è l’assenza di qualsiasi prospettiva di crescita per il paese: la maggioranza continua a investire tutto il proprio impegno nelle lotte di potere interne, finendo per riuscire a malapena a dare seguito all’ordinaria amministrazione».

Un esempio è la viabilità: «Dopo due anni di governo – constata il consigliere – non si è trovata alcuna soluzione concreta per mettere in sicurezza le strade cittadine e quelle extraurbane. In particolare, era indispensabile intervenire sulle strade di campagna prima dell’inizio dell’annata cerasicola, in modo da mettere i nostri agricoltori nelle condizioni di andare a lavoro senza disagi. La pazienza dei cerasicoltori è già allo stremo per via del crollo dei prezzi delle ciliegie, non è il caso di infierire costringendoli a percorre strade ridotte a un colabrodo».

«Mi auguro – dichiara – che i prossimi 3 anni siano sufficienti a risolvere il problema, senza limitarsi ad aspettare che piovano dal cielo i fondi europei. Occorre mappare le strade che necessitano di manutenzione e redigere una progettazione tecnica esaustiva, così da essere subito pronti a candidarsi a tutti i bandi idonei».

PROGETTO GRAMSCI: DOVE SONO LE AUTORIZZAZIONI?

Un’ultima riflessione Tundo la riserva al “progetto Gramsci”: «Si discute di quest’opera dalla Giunta Coppi e, dopo anni di parole, non c’è ancora un progetto definitivo su cui sia possibile esprimere un parere circostanziato».

«Voglio chiarire – annota – che non sono contrario al progetto in sé ma, prima di tutto, bisogna verificare che ci siano le autorizzazioni del Ministero della Giustizia e della Soprintendenza. Da quanto mi risulta, sussistono seri dubbi sulla possibilità di realizzare l’opera poiché, superando in altezza il muro di cinta della Casa Penale, andrebbe in contrasto con i vincoli che insistono nell’area attorno al carcere. Inoltre, va considerato anche il vincolo storico-paesaggistico, legato alla presenza delle antiche cisterne al di sotto della Villa comunale e alle alberature centenarie».

«Va bene istituire una Commissione di studio per dare un indirizzo politico il più possibile condiviso; tuttavia, prima di qualsiasi confronto, deve esserci la garanzia che l’opera rispetti le normative vigenti. Altrimenti – conclude – si rischia che, dopo aver perso anni a parlare di massimi sistemi e teoremi culturali, tutto si traduca in una grande beffa per la nostra comunità».

FD

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