Una ricognizione puntuale e sistematica delle esigenze e dei progetti necessari al Sud, avvalendosi del coordinamento delle province e delle città metropolitane, per superare il divario con il Nord. È la richiesta che la rete Recovery Sud ha rivolto all’Anci nel corso dell’incontro di ieri con Antonio Decaro, al quale sarà inviato il “libro bianco” con tutte le proposte già raccolte da Recovery Sud. Il presidente nazionale dell’associazione nazionale comuni italiani, ha incontrato una delegazione ristretta di Recovery Sud, composta da Davide Carlucci, sindaco di Acquaviva delle Fonti, Filomena Greco, sindaca di Cariati e da Giovanni Galli, sindaco di Salcito.
I tre primi cittadini hanno consegnato a Decaro una lettera nella quale sono elencati otto punti che potrebbero servire a evitare l’inefficacia del Piano nazionale di ripresa e resilienza rispetto agli obiettivi di coesione per i quali è stato predisposto. Ai Comuni meridionali servono, in particolare, risorse immediate per elaborare progetti utili a intercettare le risorse del Recovery Fund. C’è poi la necessità di “blindare” l’allocazione delle risorse, per evitare di perderli attraverso il meccanismo dei bandi che rischiano di premiare i Comuni del Centro-nord. Altra nota dolente è rappresentata dalle difficoltà dei Comuni in dissesto o predissesto, la mancata attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni e i persistenti divari in vari settori della vita economica e sociale, dalla mortalità infantile alle infrastrutture. “Per questo – spiega Carlucci – continueremo a pretendere che al Sud sia destinato il 70% e non il 40% delle risorse del Pnrr”. Su questo aspetto Recovery Sud ha presentato, insieme all’Osservatorio per il Sud e al Movimento 24 Agosto per l’equità territoriale, una petizione, sostenuta dall’europarlamentare Piernicola Pedicini, che sarà discussa il 15 luglio al parlamento europeo.