I parchi di Casamassima tra rifiuti, incuria e degrado

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Recita così il verso 125 del Canto XXVI dell’Inferno di Dante Alighieri, “de’ remi facemmo ali al folle volo,” ad evocare la figura di Ulisse, il quale invitò i suoi compagni a varcare le Colonne d’Ercole, considerate il limite della terra oltre il quale i remi si trasformano in ali del sapere. A Casamassima sono invece i parchi e le aree verdi a essere considerati il limite della decenza e della cura, varcati i quali il degrado, l’incuria, i cumuli di rifiuti e gli atti di delinquenza si aprono ai nostri occhi. È qui che tutto si trasforma in vergogna per il nostro paese. Ed è qui che… de’ parchi facemmo degrado.

Si, perché oltre la villa comunale, ristrutturata e inaugurata nel giugno 2020, e il nuovo parco di via Sammichele, inaugurato nel luglio 2021, il nostro paese è ricco di aree verdi e spazi pubblici che un tempo avremmo potuto chiamare “parchi”. Ampie superfici dotate fino a pochi anni fa di giostrine, panchine, pavimentazione antitrauma e un’illuminazione degna, oggi sono abbandonate al loro triste destino, nonostante negli ultimi anni siano state diverse le attività di recupero e di sensibilizzazione, sia da parte di privati cittadini che dall’amministrazione. Parliamo, in particolar modo, della villetta presente in zona 167 e della “pista” nei pressi di via Azzone Mariano. 

In zona 167 tra via Bari, via Di Vittorio, via Di Donna e via Fratelli Rosselli insiste uno spiazzo di circa 7.500m2, caratterizzato da viali pavimentati che percorrono, sia perimetralmente e sia internamente, gli spazi dedicati al “verde”, oggi riservati ad alberi e piante in parte secchi o pericolanti. Viali che un tempo non tanto lontano erano percorsi da famiglie, bambini e adolescenti che decidevano di intrattenersi nel parco di quartiere, tra panchine, giostrine e piccole piazzette nelle quali poter chiacchierare, giocare e bivaccare. Dello scivolo e delle altalene presenti fino ad una decina d’anni fa, e mai più ripristinate, oggi rimane soltanto un triste pavimento antitrauma, a testimonianza di quello che in passato i bambini di un tempo hanno avuto la fortuna di meritarsi. Ma non solo. A mancare, come già detto, è la minima cura di questo spazio: passeggiare tra i viali, difatti, è una vera impresa, tra piccoli rifiuti ed escrementi di cane che incivili e irrispettosi cittadini decidono di donare a noi tutti. E se pensate che la sera la situazione possa migliorare è qui che vi sbagliate, dato che i lampioni presenti emanano una luce arancione, più che gialla, e sono per altro coperti dalle chiome degli alberi. Una condizione di penombra che potrebbe favorire azioni che alla luce del sole in pochi farebbero, infatti il buio nasconde bene ciò che accade nelle ore notturne. Negli anni sono state diverse le attività di sensibilizzazione organizzate in quest’area: in primis l’evento organizzato dall’amministrazione comunale “Famiglie in Fiera”, in collaborazione con le associazioni locali, nel maggio 2017. In secondo, e non per importanza, le attività di pulizia organizzate da privati cittadini in questi anni con giornate dedicate e l’installazione, sempre a cura di privati cittadini, di posacenere realizzati con materiale di scarto. A conclusione di questo non possiamo non menzionare “l’incompiuto”, il campo di calcetto previsto nello stesso parco dal bando “Agorà Sicure”, i cui lavori sono iniziati nell’estate 2020 ma ormai da mesi non si vedono operai al lavoro. 

Non se la passa meglio l’area nei pressi di via Azzone Mariano, da tutti conosciuta come la “pista”, ampia circa 5.000m2. I piccoli rifiuti e gli escrementi qui trovano spazio tra arredi urbani divelti e verde pubblico incurato. A poco sono serviti i “piccoli” gesti dei residenti della zona, i quali hanno cercato di rendere più accogliente i terreni che circondano i viottoli, attraverso piante e ornamenti vari, continuamente presi di mira da bevitori seriali di birre, spumanti e bevande varie. Anche qui un’opera incompiuta, sorella gemella del campo da calcetto della 167, anch’essa facente parte del bando “Agorà sicure”: l’area giochi. Lavori partiti nell’estate 2020 ma, oltre ad una recinzione metallica, di giostrine e di operai al lavoro non se ne vedono. 

A pochi passi dalla villetta un altro piccolo spazio è strappato ai bambini e alle famiglie e dato in pasto all’inciviltà. Parliamo della Piazzetta Verroca, tra via Susca, via Da Vinci e via Ferraris. Qui, accolti da salici piangenti, è impossibile non cadere in una valle di lacrime (concedetecela) nel vedere panchine e marciapiedi imbrattati da scritte e dediche, cumuli di immondizia e rifiuti nei terreni e l’immancabile e sempre più triste pavimento antitrauma che attende la reinstallazione delle altalene che un tempo anche qui erano presenti. 

Parliamo di importanti polmoni verdi per la nostra città e spazi molto ampi in quartieri periferici ma caratterizzati da un’alta densità abitativa (si pensi al quartiere 167 e ai palazzoni della “Cavallerizza”). Quando arriverà finalmente il momento in cui potremo tornare a vivere questi spazi, senza la necessità di doversi spostare in punti lontani del paese per passare del tempo, chiacchierare o portare i bimbi a socializzare? Quando i casamassimesi impareranno a prendersi cura dei propri spazi? Quando avremo un’amministrazione capace di ridare vita e proteggere queste aree da tempo abbandonate? Ne sono passate tante… Nitti & co. siete ancora in tempo!

FABIO DENTAMARO

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