CONVENIENTE PER CHI ?

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Nel corso del Consiglio Comunale del 29 novembre 2021, al punto n. 10 dell’O.d.G. è stato inserito ” Acquisizione  al patrimonio comunale  del suolo riportato al catasto terreni del comune di Rutigliano al foglio 20 particella 2213 di are 17 e centiare 15 ai sesi dell’art. 42 comma 2 lett. L del decreto l.vo n. 267/2000“. Detto in modo chiaro per i lettori trattasi dell’acquisizione al patrimonio pubblico del suolo che deriva da una transazione tra comune e privati circa il contenzioso storico su un esproprio, non portato a termine nel 1983, di un suolo su cui è stata realizzata via F. Giampaolo.

E’ la terza volta che l’amministrazione comunale porta in consiglio questa acquisizione. Le due volte precedenti la delibera è stata ritirata perché conteneva anche la “definizione transattiva”, atto di precisa competenza della giunta comunale. L’amministrazione, dunque, ha tentato due volte di imbarcare il voto della sua maggioranza su quella transazione, operazione che non le è riuscita a causa dell’opposizione dei consiglieri di minoranza e del consigliere di maggioranza Diego Difino.
L’acquisizione al patrimonio pubblico di quel suolo è parte integrante di una definizione transattiva che suscita grandi perplessità sulla sua convenienza economica per la parte pubblica.

Non si è ben compreso dalla relazione e dal successivo intervento consiliare del vice sindaco Domenico Gigante, dal Sindaco e dalla maggioranza consiliare, in cosa è consistita la convenienza economica dell’acquisizione di un’area dal modico valore a fronte di una transazione in cui si rinuncia ad un contenzioso in cui l’Ente Comunale avrebbe potuto vantare diritti per diverse centinaia di migliaia di euro.

Non si è ben compreso inoltre  quale fosse il reale interesse pubblico dell’Ente Comunale ad acquisire un’area a fronte di una rinuncia alla lite dall’esito probabilmente favorevole per l’Ente Comunale, visto che nell’atto deliberativo portato in consiglio comunale, l’amministrazione comunale non ha esplicitato in nessun modo e forma il concetto di “interesse pubblico”.

Sull’atto approvato regnano numerosi dubbi, in quanto non si è compreso perché un atto deliberativo che in ben due consigli comunali è stato ritirato dalla stessa amministrazione, nel consiglio comunale di fine novembre è riapparso con una forma diversa senza aver cambiato sostanza.

Facciamo un riepilogo storico della vicenda:   Il suolo oggetto del contenzioso viene nel 2006 valutato 7.644 euro dal Tribunale di Bari perché ritenuto non edificabile, il comune viene quindi, dallo stesso Tribunale, condannato a pagare quei 7.644 euro ai proprietari, che non ci stanno e ricorrono in Corte di Appello.
– La Corte di Appello ribalta la sentenza di primo grado ritenendo che quel suolo sia edificabile e condannando il comune a pagare 377.177 euro comprensivi di costo del suolo, interessi e rivalutazione, oltre a 22.808 euro di spese legali agli avvocati che hanno assistito i proprietari.
– Il comune paga, ma ricorre in Cassazione contro la sentenza della Corte di Appello
– A febbraio 2017 la Corte di Cassazione dà ragione al comune di Rutigliano su uno dei due motivi del ricorso, quello che mette in discussione l’edificabilità del suolo, smentisce in modo deciso la sentenza della Corte di Appello là dove ritiene l’edificabilità del suolo. Per la Cassazione, dunque, quel suolo non è edificabile e questo mette in discussione l’entità del debito che il comune ha riconosciuto e liquidato ai proprietari.
– Il contenzioso viene riassunto, su disposizione della Cassazione, alla Corte di Appello che nel 2018 propone, attraverso il CTU, una bonaria soluzione della lite.
– L’amministrazione, anziché andare fino in fondo sicura dei paletti fissati a suo favore dalla Cassazione, decide di transigere su una proposta di restituzione, da parte dei proprietari, di 80.000 euro, 30.000 in contanti, 50.000 riscattati con la cessione al comune, da parte degli stessi proprietari. La delibera di approvazione è stata portata in consiglio e ritirata per ben due volte  il 30 luglio ed il 22 ottobre

Il secondo ritiro è stata la conseguenza di una pregiudiziale che il consigliere di opposizione Roberto Romagno ha posto sul punto non appena il presidente del consiglio ha dato la parola all’assessore Mimmo Gigante per relazionare sul provvedimento. In sostanza, nel mentre Gigante stava cominciando a relazionare, il presidente del consiglio ha concesso la parola a Romagno per illustrare la sua pregiudiziale, concessione che ha stoppato la relazione dell’assessore al contenzioso nonché vicesindaco.  

Si è arrivati infine all’approvazione alla terza “chiamata” durante un consiglio comunale molto teso.

I consiglieri comunali Roberto Romagno e l’avv. Beppe Palmino, durante i loro interventi  hanno ampiamente ed abbondantemente illustrato e dimostrato le ragioni per le quali l’atto contenga numerose ambiguità, non è conveniente economicamente per il Comune di Rutigliano e pieno di responsabilità anche patrimoniali per i consiglieri che l’avrebbero votato, per i funzionari che hanno espresso pareri e per i tecnici esterni che sono intervenuti nella delicata vicenda. Responsabilità che potrebbero essere accertate dagli organi competenti nei prossimi mesi, nel caso in cui gli stessi decidessero di richiedere documenti e giustificazioni agli uffici comunali, al fine di verificare il corretto operato delle parti intervenute.

Inoltre, sembrerebbe che le aree oggetto di acquisizione e/o transazione, siano state già candidate in ben due bandi pubblici senza che il Comune avesse il benchè minimo diritto di poterlo fare, dal momento che le stesse aree non erano nella piena disponibilità del Comune, mentre i bandi lo prevedessero espressamente a pena di incandidabilità. Su questo aspetto stiamo cercando conferme documentali, ma se dovesse essere confermato tale notizia, la questione potrebbe divenire raccapricciante in termini di responsabilità per coloro che avessero reso falsi dichiarazioni nei progetti oggetto di pubblica candidatura.

A tal proposito, ci riserviamo di fare ulteriori approfondimenti giornalistici sulla questione al fine di aggiornare i nostri lettori.

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