Al di là degli aspetti politico-amministrativi, la lotta alla sporcizia in paese e nelle campagne la fanno in trincea gli uomini della Polizia Locale agli ordini del Comandante Nicola Dentamaro. A lui abbiamo chiesto cifre, numeri e resoconti di questa battaglia che sembra non dover mai finire.
Comandante, è possibile fare un resoconto del 2021 per quel che riguarda la battaglia contro gli incivili che abbandono in maniera indiscriminata i rifiuti per ogni dove?
I numeri aiutano certamente ad avere una percezione del fenomeno. Abbiamo accertato 97 violazioni inerenti la materia dei rifiuti. Si tratta principalmente di abbandoni incontrollati da parte di non residenti ma purtroppo, abbiamo anche numerosi casi di errati conferimenti da parte di cassanesi. Le zone degli abbandoni sono collocate principalmente nelle aree periferiche del paese e poi abbiamo un problema significativo nel centro storico dove è in corso un’interlocuzione con alcune associazioni per sensibilizzare la popolazione straniera ad effettuare correttamente la raccolta differenziata. Purtroppo il sistema complessivo di raccolta non garantisce una valida soluzione al problema dello smaltimento dei rifiuti e le sanzioni non possono essere l’unica risposta. Il numero dei mancati pagamenti è alto ed entro la fine dell’anno verranno notificati gli avvisi bonari a tutti i trasgressori per invitarli a regolarizzare la posizione debitoria prima dell’adozione delle ordinanze di ingiunzione da parte dell’ufficio competente.
Quali sono gli strumenti a disposizione della Polizia Locale cassanese e quali strategie mettete in campo per stanare gli incivili?
Utilizziamo strumenti più tradizionali come le fototrappole che abbiamo sparso sul territorio unitamente alle telecamere di videosorveglianza. Da qualche mese abbiamo esternalizzato la gestione delle apparecchiature affidandola ad una società specializzata in materia, già partner di altre amministrazioni civiche. Entro l’anno prossimo utilizzeremo le nostre risorse per incrementare ulteriormente il numero delle apparecchiature presenti sul territorio. Ma da quest’anno, abbiamo anche utilizzato sistemi e procedure tipiche di polizia giudiziaria per stanare gli incivili, l’esperienza insegna che tutti noi lasciamo una traccia del nostro passaggio, si tratta soltanto di conoscere gli strumenti a disposizione di un buon investigatore. Richiede tempo e sacrificio ma i risultati si raggiungono.
Foto-trappole e video-sorveglianza sono strumenti utilizzati anche da altri Corpi: dai Carabinieri Forestali alla Polizia Metropolitana, in particolare lungo le strade provinciali. Vi sono azioni concordanti per interventi più efficaci oppure manca un coordinamento?
Siamo solo all’inizio di un cammino comune con tutti gli altri corpi di Polizia Locale della provincia di Bari, con il coordinamento e la collaborazione della Città Metropolitana. Ho personalmente partecipato ad una riunione tecnico-operativa nella quale abbiamo condiviso alcune proposte di miglioramento del servizio di raccolta rifiuti. La nostra proposta è stata accolta con entusiasmo e condivisa dai presenti, ritenuta un esempio di best practices da seguire. Non ci siamo inventati nulla, semplicemente osservando il modo in cui altri comuni hanno organizzato la raccolta dei rifiuti è stato possibile capire le nostre criticità. Queste proposte sono attualmente allo studio dei competenti uffici comunali, noi siamo pronti a fare la nostra parte.
Quali sono, a suo parere e senza entrare nei meandri della psicologia umana, i motivi per cui si preferisce abbandonare un rifiuto che farà il male di tutti, anche di chi l’abbandona, piuttosto che conferirlo correttamente? In altre parole: quando li pizzicate, come si giustificano dinanzi a voi?
La stragrande maggioranza delle persone non considera l’abbandono dei rifiuti un comportamento gravemente antisociale. Questa è una delle grandi questioni che dobbiamo affrontare. Le sanzioni non possono essere la soluzione del problema che passa anche e soprattutto, da un miglioramento del sistema di raccolta e da una più incisiva campagna di comunicazione ed educazione ambientale. Dovremmo essere più consapevoli degli effetti che produce un abbandono di rifiuti nell’ambiente circostante perché il senso di responsabilità prevalga sul desiderio di smaltirli in maniera magari più rapida ma certamente più dannosa.
In molti si chiedono perché – in alcuni casi eclatanti, ad esempio quando vengono abbandonate buste di rifiuti nelle strade cittadine – non intervenite aprendo la busta, provando a identificare chi sia stato l’autore. Che cosa ve lo impedisce?
Nulla. È un’azione che quotidianamente il personale del mio ufficio svolge in collaborazione con gli addetti alla raccolta rifiuti. Tutte le buste abbandonate che vengono segnalate, prima di essere raccolte vengono ispezionate alla ricerca di indizi utili a risalire all’autore. Dopo le operazioni di rito, viene redatta una relazione di servizio con i rilievi fotografici allegati e da quel momento comincia il nostro lungo lavoro di investigazione che, in molte occasioni ci porta a raggiungere il risultato finale. Questa attività deve necessariamente fare i conti con tutte le molteplici competenze del Comando ed è per questo che occorrerebbe rinforzare l’organico per riuscire ad ottenere qualche risultato in più.
Stesso discorso per la divulgazione – seppure moderata – di coloro che sanzionate: in molti Comuni nel rispetto della privacy, vengono divulgati filmati e foto di chi trasgredisce. Perché qui a Cassano è successo solo una volta e mai più?
L’argomento è particolarmente delicato. Gli interessi in gioco sono diversi e purtroppo i social non sono lo strumento ideale per condividere, seppur nel rispetto della privacy, queste informazioni. Lo abbiamo fatto in qualche occasione ma quella che intendevamo essere una buona comunicazione istituzionale, si è trasformata in qualcosa di diverso che non ci appartiene. In diverse occasioni, al contrario, abbiamo convocato persone che avevano pubblicato video di abbandoni di rifiuti per chiedere la loro collaborazione ma puntualmente i video sono stati rimossi per evitare qualsiasi coinvolgimento. Purtroppo sono le storture di un sistema di comunicazione che si è sostituito ai canali tradizionali di denuncia, poiché forse ritenuto, a torto, più immediato, sicuro e anonimo. A queste persone mi sento di dire ancora una volta di rivolgersi ai comandi di polizia e non nascondersi dietro una tastiera. Sono convinto altresì che una buona comunicazione passi anche attraverso gli organi di informazione, con i quali abbiamo avviato un bel percorso dall’inizio dell’anno e con i quali mi auguro di continuare a lavorare per il benessere della comunità.
Con una sua Ordinanza dello scorso 5 ottobre, ha disposto divieti di sosta per alcune strade e piazze del paese per consentire la pulizia più efficace da parte della ditta che si occupa di raccolta rifiuti. Come sta andando questa attività?
Purtroppo la ditta non ha ancora adempiuto all’obbligo della installazione della segnaletica e pertanto non possiamo ancora intervenire. Abbiamo concesso un termine ulteriore di qualche giorno per risolvere il problema e poi procederemo in danno acquistando e installando autonomamente. Confido in un intervento urgente della ditta per evitare di aprire un contenzioso, visto l’espressa previsione contrattuale.