Il manifesto retrò di una Italia che non si arrende, la spettacolare proposta da due anni “incubata” dai coristi Hill’s Joy Choir diretti da Ilaria Stoppini, torna a grande richiesta in replica venerdì 25 febbraio al Rossini alle 20.30 (prenotazioni al 3285712248),impreziosita dalla narrazione e dalla simpatia di Lino De Venuto, attore, regista e drammaturgo che vanta collaborazioni con Albertazzi, Formigoni, Barbareschi, Tognazzi, Massimo Bellinzoni… Innumerevoli e sempre di primo piano le rappresentazioni teatrali che dal 1976 ha portato in scena nei teatri italiani.
Ed è spettacolare e suggestivo vedere coristi e musicisti trasformarsi per una sera magicamente in attori che interagiscono tra loro e con il protagonista con consumata maestria, mentre la direttrice nonché flautista Ilaria Stoppini vestita di rosso tesse sul palco direzione orchestrale ed improvvisazione attoriale, intenerendo tutti con la sua grazia.
Il testo scritto dal drammaturgo Gianluca Traversi trascina tutti in un viaggio nel passato che a tratti si rispecchia nel presente grazie alla musica, unico “elemento” nell’universo in grado di declinare spazio e tempo in dissolvenza.
“Un bar di provincia. Una jazz band che fa le prove per un concerto, senza troppo mordente. Un gruppo di amiche sedute ai tavolini. È una serata come tante, in cui non c’è nulla da aspettarsi. Uno strano avventore che nessuno ha mai visto prima si fa avanti dal suo tavolino solitario e comincia a parlare con gli altri. È un signore attempato ed elegante e sembra conoscere molto bene il tipo di musica che il gruppo sta provando. Porta con sé una valigia e mille storie su quella che un tempo si poteva chiamare solo ‘musica sincopata’, perché non risultasse troppo straniera. Quando? Quando i nemici dello swing dominavano l’Italia e suonare era un atto di ribellione gioiosa. Così comincia un viaggio appassionante e inaspettato attraverso vent’anni di musica e storia – dagli anni 30’ al secondo Dopoguerra – seguendo il percorso di tanti piccoli, apparentemente ingenui capolavori della musica leggera.”
“I motivi dello Swing” si presenta, quindi, come un viaggio sonoro alla riscoperta di quel suono vinilico che ha caratterizzato la storia musicale italiana degli anni ’30 – ’50, nella forma di quella che può essere definita una Commedia musicale, ma non solo… è anche un viaggio storico alla riscoperta di quello spirito lungimirante, innamorato, attaccato alla vita, all’arte, alla libertà con cui gli artisti Italiani sono riusciti a raccontare i soprusi, la censura, la dittatura politica, la povertà, l’assenza di prospettive e il desiderio di evasione nel periodo del fascismo, usando come veicolo proprio quel genere musicale che era stato vietato dal regime: lo Swing.”
Il gruppo corale giunto al suo dodicesimo anno di costituzione ed oggi composto da dodici coristi – Isa Addabbo, Francesca Antonicelli, Teresa Benincasa, Piero Biasi, Pina Castellaneta, Filippo Giordano, Giustina Lozito, Annamaria Mancino, Angela Mascio, Teresa Surico, Miriam Tateo e Adele Tramacere – sulle note “swing” “arrangiate per voci e strumenti dal polistrumentista ed ingegnere del suono per l’etichetta discografica Digressione Giovanni Chiapparino, ha superato se stesso in bravura e padronanza scenica.
La bellissima locandina, quel tanto retrò da incantare è stata realizzata da Domenico Lopez.
Accanto a loro una vera e propria band stile anni ’30 composta da musicisti professionisti dall’alto profilo artistico: batteria (Nanni Chiapparino), contrabbasso (Alessio Campanozzi), pianoforte a coda (Leonardo Torres), tromba (Domy Balice), trombone (Franco Angiulo), sax (Lidia Bitetti), clarinetto (Andrea Campanella).
Ad accordare fiducia a questo progetto musicale e teatrale, concedendo il Rossini ed il patrocinio dell’Amministrazione, è l’assessore alla Cultura Lucio Romano, ad adottarlo nella gestione dell’accoglienza e logistico-tecnica Mattia Angelillo con Teatralmente Gioia, ma davvero tante le collaborazioni spontanee che hanno reso davvero unica questa esperienza: la provvidenziale accoglienza del dirigente dell’I.C. Losapio – S. F. Neri professor Vincenzo Stea, la generosità di due main sponsor, Nava di Angelo Antresini e a titolo personale Andrea Brandonisio, i tanti sponsor minori ma non per questo meno importanti che per come hanno potuto, hanno sostenuto il progetto, la disponibilità del dott. Vito Santoiemma che ha contribuito con una preziosa bicicletta degli anni ’30 a rendere indimenticabile “Bellezza in bicicletta”, Mario Di Giuseppe che con amicizia e tanta, tantissima generosità ha registrato e fotografato l’intero spettacolo, contribuendo non poco a farlo conoscere ed apprezzare da chi non c’era, a Germana Surico e Lucio che hanno omaggiato a fine serata di un bellissimo bouquet di tulipani rosa l’intera compagine nella persona di Ilaria.
Una nota a margine dello spettacolo: le suggestive scenografie sono state interamente realizzate a mano e costruite dai “progettisti”, Ilaria e Nanni con l’aiuto di tutti.
IL TITOLO
“I motivi dello Swing”, titolo scelto per questo spettacolo – ci confessano Ilaria e Nanni -, ha una duplice valenza che solo con questa premessa può essere compreso: da un lato, “motivo” fa riferimento al motivo musicale fortemente connotato dal ritmo swing, da armonie dissonanti e da una scrittura vocale corale a parti strette e agile; dall’altro, “motivo” fa riferimento al senso, al motivo per cui ogni singola canzone è stata scritta e composta proprio con quel testo, con quell’arrangiamento, con quella scrittura.
Nulla è affidato al caso. Nulla è privo di un significato. Nulla è svincolato dal contesto storico e dalla condizione dell’artista. Nulla è come sembra.
Lo Swing Italiano è un manifesto di forte critica sociale, politica e artistica: un atto di coraggio, un atto di forza, un atto di amore nei confronti dell’arte, della libertà e di un popolo completamente devastato dalla guerra e dall’abuso di potere.”
CENNI STORICI SULLO SWING
Lo Swing, insieme al Jazz, approdò in Italia con l’avvento delle guerre e il successivo arrivo degli americani, intorno agli anni ’20; era un genere musicale ballabile, orecchiabile e romantico, che ben si prestava al bisogno di evasione e spensieratezza che il dramma della guerra aveva creato all’interno del sistema sociale.
Tuttavia, con l’ascesa del fascismo in Italia e l’incoraggiamento di una politica nazionalistica, ai musicisti furono imposte restrizioni e l’espressione creativa venne ostacolata: gli artisti stranieri vennero scoraggiati e alla radio le canzoni straniere furono trasmesse solo se tradotte in italiano e interpretate da un cantante italiano.
Ma alla vigilia della seconda guerra mondiale, alla fine degli anni ’30, Mussolini assunse un controllo autocratico sul cinema, sulle radio e sulle manifestazioni culturali in generale e cominciò a condannare, censurare ed esiliare popolari cantanti di swing italiani, definendo “barbari” lo Swing e il Jazz, in quanto generi musicali non nati in Italia.
Ma come spesso accade nella storia dell’arte, proprio la censura, la condanna, le restrizioni e la violenza di quegli anni spinsero gli artisti italiani a prendere delle scelte musicali che portarono alla nascita di quello che noi oggi ricordiamo come lo Swing Italiano, un genere tutto nostrano, in lingua italiana, solo apparentemente spensierato e leggero.
Un grande grazie al numeroso pubblico che il 20 febbraio con infinita pazienza ha stoicamente atteso all’ingresso del teatro, tra tutti il sindaco Johnny Mastrangelo, ultimo ad entrare e… ad andar via, e a tutti coloro che hanno contribuito al successo: Nava, Gioiella, Tecnova, Confezioni Donvito, Depilstop, Ecotubi, Moebius, Pausa Caffè, Pitcolor, Canario, La Gioia dell’usato, Farmacia Favale, Bimo Store, Fra.Car, Milano Ceramiche, La gang nel bosco, Resta distribuzione, Zooexpert, Air Camini, Il buongustaio, Termoclima, Pastificio Svevo, Taverna da Romoletto, Antonicelli s.n.c, Antonicelli Metalmeccanica, Depa Ferramenta, Design store, Caseificio Nettis, Smeraldo Caffè, l’Autoaccessorio di Vincenzo Cuscito, Idem Group, Ferramenta Lassandro, Termoidroclima, Ortofrutta dei fratelli 4 fratelli.
Arrivederci al 25 febbraio con la promessa che le emozioni donate saranno all’altezza delle aspettative! [foto Mario Di Giuseppe]
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