Cina: “Pronti a un ruolo di mediazione”

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L’amicizia con la Russia è solida come una roccia.

Le dichiarazioni del ministro degli Esteri cinese Wang Yi.

“La Cina è pronta per avere un ruolo costruttivo nella crisi in Ucraina e a lavorare con la comunità internazionale per una necessaria mediazione”. Lo ha dichiarato questa mattina Wang Yi, ministro degli Esteri del governo capitanato da Xi Jinping, durante la conferenza stampa annuale a margine dei lavori dell’Assemblea nazionale del popolo, il Parlamento cinese. Ma il ministro, conosciuto per le doti di negoziatore, ha anche ribadito come “l’amicizia con la Russia sia solida come una roccia”.

Quella della Cina, insomma, non è ancora la presa di posizione invocata da più parti nelle ultime settimane e, di certo, non di ferma condanna alla Russia. Al massimo interpretabile come proposta di interpretare il ruolo di mediazione con la chiara “preferenza” per l’area putiniana con la quale, ha esplicitato Wang Yi, insiste una “amicizia duratura” anche se, ha affermato “bisogna prevenire una crisi umanitarie su larga scala”. Il ruolo di fine diplomatico che sa stare sul filo sta anche nella conferma che la Croce Rossa cinese invierà i proprio aiuti umanitari all’Ucraina.

“La relazione Cina-Russia non è apprezzata per la sua indipendenza. Si basa sulla non alleanza, sul non confronto e sul non prendere di mira qualsiasi terza parte – ha detto il ministro cinese – “I due Paesi manterranno il focus strategico e continueranno ad approfondire il partenariato strategico globale di coordinamento per una nuova era”. E, ha aggiunto, “Pechino auspica che l’Ue si opponga alla creazione di una nuova Guerra Fredda e pratichi un autentico multilateralismo”.

Parole, più chiare, spese anche per gli Stati Uniti: “Il vero obiettivo della strategia degli Stati Uniti è quello di stabilire una versione indo-pacifica della Nato”. Il ministro cinese ha quindi invitato “a guardare alle relazioni bilaterali con raziocinio, riportandole su uno sviluppo sano e stabile. Cina e Stati Uniti devono puntare ai tre principi del rispetto reciproco, della coesistenza pacifica e della cooperazione vantaggiosa per tutti. La competizione tra i principali Paesi non dovrebbe essere all’ordine del giorno e il gioco a somma zero non è la scelta giusta”.

Pochi giorni fa l’omologo ucraino, Kuleba, dopo una telefonata con Wang Yi, aveva affermato come l’ Ucraina fosse pronta a rafforzare la comunicazione con la Cina e stesse aspettando “con impazienza una mediazione della parte cinese, per realizzare il cessate il fuoco”.

New York Times: “La Cina chiese alla Russia di invadere dopo le Olimpiadi”

Funzionari cinesi erano a conoscenza dei piani di invasione dell’Ucraina prima dell’escalation. L’ambasciata cinese a Washington smentisce: “Ipotesi senza fondamento con l’obiettivo di accusare la Cina” .

Secondo il New York Times, Pechino era a conoscenza dei piani di guerra del Cremlino ben prima dell’escalation della tensione sull’Ucraina e dell’invasione, e chiese alla Russia ad inizio febbraio di non invadere il paese “prima della fine dei Giochi olimpici in Cina”.

Il Nyt cita il report di una intelligence occidentale, dove viene ricostruito l’incontro del presidente Putin con il suo omologo cinese, Xi Jinping, il 4 febbraio scorso, appena prima dell’apertura dei Giochi olimpici. Mosca e Pechino avevano poi diffuso una dichiarazione in cui dichiaravano che la loro partnership “non aveva limiti”, denunciando l’allargamento della Nato e asserendo che “entrambi avrebbero stabilito un nuovo ordine globale attraverso una vera democrazia”. L’ambasciata cinese a Washington ha smentito la ricostruendo definendola una “ipotesi senza fondamento con l’obiettivo di accusare la Cina” .

Il reportage dei cronisti del Times

Secondo l’articolo, alti funzionari dell’amministrazione Biden hanno affermato che “trovano difficile credere che sia una semplice coincidenza che l’invasione di Putin sia iniziata subito dopo le Olimpiadi.”

L’inizio delle ostilità

La Cina ha tenuto la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi il 20 febbraio. Il giorno successivo Putin ha ordinato alle truppe russe di entrare in un’area dell’Ucraina orientale, controllata dai ribelli separatisti. Questo appena dopo che la televisione di stato russa, aveva trasmesso un incontro tra il presidente russo ed il consiglio di sicurezza nazionale, dove aveva affermato che “l’Ucraina dovrebbe far parte della Russia piuttosto che esistere come paese”. Subito dopo, il 24 febbraio, l’esercito ha iniziato un’invasione su vasta scala del paese, con attacchi alle città principali con missili balistici, proiettili di artiglieria e unità di carri armati.

Vladimir Putin

Il Times scrive inoltre che “prima dell’invasione, Pechino e Mosca hanno annunciato un contratto di 30 anni per la Cina per l’acquisto di gas attraverso un nuovo gasdotto. La Cina ha anche revocato le restrizioni all’importazione di grano russo. Ma i funzionari statunitensi si aspettano che le grandi banche statali cinesi evitino di violare apertamente le sanzioni alla Russia per paura di mettere a repentaglio le proprie attività commerciali globali”.

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