Russia tiene in ostaggio 300mila civili Mariupol

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Corridoi umanitari aperti dalle 8 italiane a Mariupol e Irpin. Xi Jinping oggi a colloquio con Macron e Scholz. Nella notte esplosioni nel porto di Odessa e bimbi tra i morti nei raid su Sumy.

E’scattato alle 9, ora locale (le 8 italiane), il cessate il fuoco in Ucraina per permettere l’evacuazione di civili da Kiev, Kharkiv, Mariupol, Chernihiv e Sumy secondo l’accordo siglato ieri a conclusione del terzo incontro negoziale tra la delegazione ucraina e quella Russa dopo il flop dei corridoi umanitari che ieri non hanno avuto alcun esito. Kiev e Mosca hanno raggiunto un accordo oggi confermato lungo il corridoio umanitario Sumy-Poltava – Nord-est ucraino.

Le prime operazioni dell’evacuazione dalla città di Sumy sono iniziate, ci sono autobus con la croce rossa pronti a partire e delle persone che salgono a bordo.

In attesa del quarto round di incontri gli attacchi russi non si sono fermati, sono continuati nella notte. Le forze russe hanno lanciato un attacco aereo contro la città ucraina di Sumy, nel nordest del Paese, provocando decine di vittime: 21 civili, tra cui 2 bambini secondo quanto reso noto dai media internazionali. C’è stata una”battaglia impari” con le forze russe che hanno bombardato i civili, scrive in un post: “Ci sono morti e feriti, i soccorritori stanno lavorando sui luoghi”. Forti esplosioni sono state udite ieri sera nella città portuale di Odessa. “Abbiamo sentito tre o quattro forti esplosioni provenire da ovest. Ci è stato detto che era il sistema di difesa ucraino che abbatteva i missili russi in arrivo lanciati da una delle numerose navi da guerra situate al largo della costa”, ha raccontato il corrispondente della Bbc. Già in mattinata la “marina militare Ucraina a Odessa aveva annunciato di aver colpito una nave russa provocando danni significativi”.

I civili sono allo stremo in varie città. È il caso di Kiev, ma anche di Mariupol dove la situazione si fa sempre più pesante. Le persone sono al freddo, non hanno acqua, né riscaldamento né luce, e le comunicazioni cellulari non sono più disponibili dopo il bombardamento dei ripetitori telefonici. È l’Ong per i diritti umani Human Rights Watch a lanciare un appello: “I civili di Mariupol sono intrappolati in un incubo gelato e arido senza luce e vivono sotto la costante minaccia dei bombardamenti russi”, dichiara in una nota Jonathan Pedneault. “Le forze russe e ucraine devono prendere i necessari provvedimenti per permettere ai civili di lasciare la città e di soddisfare i bisogni più elementari per coloro che restano”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista alla ABC parla di un possibile compromesso: “Possiamo discutere e trovare un compromesso su come questi territori continueranno a vivere”riferendosi alla Crimea e alle “pseudo Repubbliche” separatiste del Donbass. “Sono pronto a un dialogo, non alla capitolazione”, ha sottolineato. E non esclude il rischio di una terza guerra mondiale. “Questa guerra non finirà così. Scatenerà la guerra mondiale” ha detto. Zelensky afferma inoltre: “Tutti coloro che sono venuti sulla nostra terra, tutti coloro che hanno dato gli ordini… sono tutti criminali di guerra”.

Intanto richiama i soldati ucraini dislocati nelle forze di peacekeeping perché rientrino in Ucraina per difendere il Paese e con un nuovo messaggio video, ribadisce di non essere fuggito: “Rimango qui, rimango a Kiev, a Bankova (gli uffici presidenziali), senza nascondermi e senza paura di nessuno. Questo serve per vincere questa guerra”, ha detto accusando il nemico di usare “tattiche medievali” per punire gli ucraini ha detto Zelensky.

I servizi di intelligence ucraini affermano di aver ucciso a Kharkiv, nella notte, il generale russo Vitaly Gerasimov, vicecomandante della 41/ma Armata interforze russa, durante un combattimento. La notizia, la cui veridicità non può essere verificata in modo indipendente, è rilanciata da vari social ucraini, compreso il Kyiv Independent su un tweet, in cui si dice che Gerasimov era stato decorato “per aver conquistatola Crimea”.

A Leopoli sono circa 200mila gli sfollati ucraini arrivati dopo essere fuggiti dalle aree dell’Ucraina, ha spiegato il sindaco di questa città nell’Ovest del Paese, Andriy Sadovyi, precisando che le autorità locali sono impegnate in una strenua lotta per fornire cibo e alloggi a questi cittadini. “Circa 200.000 ucraini sono già arrivati a Leopoli. Donne, bambini, anziani, nascosti da bombardamenti, sono stati costretti a fuggire dalle loro case. Ospitiamo tutti, forniamo cibo e tutto il necessario. Ma i treni continuano ad arrivare e i numeri stanno crescendo”, ha detto il sindaco, esortando le organizzazioni internazionali a fornire aiuto “qui a Leopoli, in Ucraina”. “Abbiamo bisogno di centri mobili per soggiorni temporanei con bagni attrezzati e punti ristoro. Supporto medico e psicologico, medicinali, giubbotti antiproiettile e caschi. Ospedali mobili per bambini e adulti”, ha detto Sadovyi.

Il numero dei rifugiati ucraini ha superato la soglia dei due milioni. Lo ha riferito l’Alto commissariato per i rifugiati nel mondo.

Yanukovich a Zelensky: “Ferma lo spargimento di sangue”

“Ferma lo spargimento di sangue”: l’ex presidente filorusso dell’Ucraina, Viktor Yanukovich, chiede all’attuale numero uno, Zelensky, di “mettere da parte l’orgoglio” e di fermare la guerra “ad ogni costo”. L’appello è contenuto in una lettera pubblicata dai media russi, secondo quanto riportato dal Kyiv Independent. “Voglio fare una richiesta, in modo presidenziale e anche un po’ paterno, a Zelensky”, ha detto l’ex presidente. “Volodymir, forse sogni di diventare un vero eroe, ma l’eroismo non è ostentazione, non è combattere fino all’ultimo ucraino”.

Xi Jinping oggi a colloquio con Macron e Scholz

Il presidente cinese, Xi Jinping, è atteso oggi per un colloquio con il presidente francese, Emmanuel Macron, e con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, per discutere della crisi in Ucraina e dei rapporti tra Cina e Unione Europea.  Il colloquio sarà il primo tra Xi e i leader occidentali dall’inizio della guerra in Ucraina. Il presidente cinese ha finora parlato solo con il presidente russo, Vladimir Putin, all’indomani dell’invasione dei soldati russi nel Paese: Pechino ha ribadito anche ieri che i legami con Mosca sono “solidi come una roccia”, ma si e’ detta pronta a un “ruolo costruttivo” per risolvere la crisi, e ha sottolineato che i rapporti con l’Unione Europea godono di “solide basi”.

Borrell: “Propaganda russa è parte dell’aggressione”

“L’interferenza straniera e la manipolazione dell’informazione è qualcosa che la macchina della propaganda russa usa attivamente. Accompagnando la campagna militare, diffondendo false informazioni tra la sua popolazione”. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel suo intervento in plenaria. “E’ da settimane che il Cremlino preparava il campo, presentando la Russia come vittima, e accusando di Zelensky di essere un criminale responsabile di un genocidio contro la minoranza russa. A Kiev, secondo la propaganda, ci sarebbe stata una seconda Norimberga per pulire l’Ucraina dal nazismo”, ha aggiunto il capo della diplomazia Ue.  “I media statali e l’ecosistema attorno vengono usati come strumenti per spingere questa narrativa, per manipolare e ingannare l’opinione pubblica. E sono una parte integrale dell’aggressione. Non si tratta solo di bombardare le case, le infrastrutture, i corpi delle persone. Ma stanno bombardando anche le loro menti, il loro spirito”, ha aggiunto l’Alto rappresentante.

Corea del Sud, stop a rapporti con la Banca centrale russa

La Corea del Sud si è unita a Stati Uniti, Unione Europea e alleati, rendendo da oggi operativo il divieto delle transazioni con la Banca centrale russa e i fondi sovrani di Mosca in risposta all’invasione dell’Ucraina.  Le operazioni con la Banca di Russia, il National Wealth Fund della Federazione Russa e il Russian Direct Investment Fund si sono interrotte, secondo una dichiarazione del ministero delle Finanze. Ieri, il ministero degli Esteri aveva reso noto che “a seguito delle sanzioni contro la Russia entrate in vigore dal primo marzo, la Corea del Sud ha deciso di aderire alle sanzioni aggiuntive come il divieto di transazioni con la Banca centrale russa in considerazione del livello di sanzioni economiche della comunità internazionale contro la Russia”.

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