Sono ancora garantiti i contratti di fornitura già in corso, ma l’Eni non sottoscriverà nuovi contratti con la Russia negli anni a venire.
“Eni ha sospeso la stipula di nuovi contratti relativi all’approvvigionamento di petrolio e prodotti petroliferi dalla Russia”. Lo ha annunciato un comunicato della società, aggiungendo che segue da vicino le vicende per quanto riguarda l’approvvigionamento di gas. L’Eni non interromperà dunque i contratti e le forniture in corso, ma non saranno sottoscritti nuovi contratti per gli anni a venire.
Non vuol dire ancora chiudere i rubinetti degli oleodotti, fermare l’import di petrolio, ma dare un primo segnale a Mosca. Una strategia che va nella direzione di quanto già sta facendo Washington, che ha annunciato martedì scorso lo stop immediato delle importazioni di petrolio russo. Ma per gli Usa emanciparsi dal petrolio russo non è un grande problema, poiché l’import di petrolio equivale a solo il 3 per cento del loro fabbisogno energetico. Per l’Europa, e per l’Italia, la scelta è più difficile, visto che compra dalla Russia il 40 per cento del gas e il 30 per cento del petrolio di cui necessita.