Gas russo, botta e risposta con l’Italia

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Intanto l’Algeria diventa il nostro primo fornitore

La reazione di Mosca alle parole del titolare della Farnesina sul “possibile ricatto russo” e la controrisposta.

“È l’Unione Europea a minacciare la Russia con nuove sanzioni e il rafforzamento della sua presenza militare alle frontiere, mentre Mosca, malgrado la pressione delle sanzioni, rispetta tutti i suoi obblighi sulle forniture di gas e non intraprende attività simili”, ha chiarito la portavoce ufficiale del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Lo ha annunciato attraverso il suo canale Telegram, commentando le parole del ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio. Zakharova ha reagito alle dichiarazioni del titolare della Farnesina, secondo il quale l’accordo sul gas in Algeria consentirebbe di “rispondere a un possibile ricatto russo“. Il capo della diplomazia italiana “ha confuso le cose, come sempre. Non è la Russia che ricatta l’Unione Europea con le forniture di gas. È l’Unione Europea che ricatta la Russia con sanzioni e minacce di nuove restrizioni, aumentando le forze armate dei suoi Paesi lungo il perimetro dei confini russi”.

“Ricatti? Direi che il vero e unico ricatto è chiedere il pagamento in rubli di contratti di gas già in corso, e quella russa è chiaramente una richiesta inaccettabile. L’Italia per evitare di affrontare eventuali crisi derivanti da queste condizioni irricevibili, sta agendo per diversificare le fonti di approvvigionamento. Come Unione Europea, giustamente, stiamo potenziando un piano di sicurezza energetica a tutela dei nostri cittadini”, ha dichiarato Peppe Marici, portavoce del ministro Luigi Di Maio replicando alle parole di Zakharova. “Inoltre, continuiamo a chiedere con insistenza alla Russia un cessate il fuoco per mettere in salvo i civili ucraini indifesi. Serve la pace, basta scontri e provocazioni”, conclude il portavoce di Di Maio.

Intanto Algeri si appresta a diventare il primo fornitore di gas dell’Italia, attraverso la società Sonatrach, posto finora occupato dalla Russia. L’arrivo di Mario Draghi in Algeria, accompagnato dai ministri degli Esteri e della Transizione ecologica, Luigi Di Maio e Roberto Cingolani, e dall’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi, segnerà un aumento fino a 9 miliardi di metri cubi di gas all’anno attraverso il gasdotto Transmed (al momento dall’Algeria arrivano 21 miliardi di metri cubi di gas).

Rai News

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