La FSE ha soppresso da una settimana la corsa “dei lavoratori”, quella in partenza alle 6.30 da Gioia per Casamassima e Bari, causando disagi enormi ai viaggiatori, in particolare a coloro che dal centro devono prendere mezzi per raggiungere il posto di lavoro, i quali arrivando in media con 30 minuti di ritardo sono costretti a recuperi e per mancate “coincidenze” a rientrare a casa anche con un’ora di ritardo, mettendo per altro a rischio il posto di lavoro, perché nel privato gli orari di apertura sono tassativi.
Una politica che, come sempre, vede Gioia penalizzata al massimo a differenza di Casamassina da cui partono 7 corse “dirette” più o meno alla stessa ora verso Bari.
“Un ritardo anche di soli 10 minuti con il traffico di Bari si quadruplica – denuncia Franco R. – Chiamerò ai danni la Sud Est e inviterò Pinuccio di Striscia la notizia a viaggiare con noi per testimoniare i disagi che viviamo ogni giorno… Sedili rotti, pulsanti che non funzionano, igiene scarsa anche in periodo Covid… In alcuni autobus se non sei longilineo neanche riesci a percorrere il corridoio perché rischi di rimanere incastrato!”
“E’ un disservizio – afferma Dina S. -, non ci si può alzare la mattina e senza nessuna informativa sopprimere corse o peggio, rendere “locale” l’unico autobus che parte per primo da Gioia, scelto proprio per questo da chi lavora a Bari per arrivare in orario sul posto di lavoro. A questo punto visto che Casamassima è così ben servita, perché non saltarla e fare Gioia-Sammichele-Bari?”
“Tra l’altro proprio questa corsa che parte già piena da Gioia, viene presa d’assalto alle fermate di Casamassima, tanto che spesso si viaggia in piedi, mentre le successive sono spesso vuote. Giustamente anche ai casamassimesi quei 5 minuti di anticipo servono, ma non ha senso potenziare così tanto un paese a danno degli altri…!” commenta Anna A.
“E che dire delle fermate? La maggior parte degli autobus ne fa solo due – precisa Angela M. -, ospedale e Villa Duse su via Federico II. Chi come me abita in periferia deve prendere l’auto per raggiungere la fermata, lasciando a piedi il resto della famiglia. A Casamassima e Sammichele che sono molto meno estesi si fanno numerose fermate sia in centro che lungo tutto il percorso…”
“L’Amministrazione non tutela i viaggiatori – commenta Antonio T. -, non ci pensano proprio… Non ce n’è stata una che abbia preso posizione e si sia fatta portavoce… Basta che sotto elezioni vengono a chiedere voti!”
Tra l’altro il caro benzina e gasolio e la diminuzione delle restrizioni Covid hanno portato più persone a scegliere il trasporto pubblico. Il risultato? Invece di potenziare il servizio, lo si riduce. Una politica aziendale totalmente sbagliata…
“E a giugno – preannuncia Anna Maria P. -, con la chiusura delle scuole le corse vengono ulteriormente ridotte, con il serio rischio di dover passare anche per Capurso! Alle 7 partono alcune dirette ma solo da Ospedale e Villa Duse, la Poggiofranco e la Speciale che però non fanno fermate in via Amendola, per cui molti non le prendono e comunque gli autobus che vengono da Taranto sono già pieni…”.
Pimuccio, pensaci tu!