L’ARTE DEL FUTURO CONQUISTA PALAZZO STROZZI CON LA RIVOLUZIONE DEGLI NFT
Le nuove frontiere dell’arte varcano il cortile di Palazzo Strozzi per far breccia nel cuore del Rinascimento ed accompagnare il pubblico a tu per tu con il complesso universo degli NFT.
E anche se interazione tra reale e digitale, come uno sposalizio tra sacro e profano, può far storcere il naso agli art lovers più intransigenti, quello che è certo è che la mostra Let’s Get Digital! offre uno sguardo su un movimento in piena evoluzione, una rivoluzione per il mondo dell’arte, digitale e non solo.
Dal 18 maggio al 31 luglio gli spazi della Strozzina e del cortile di Palazzo Strozzi offrono un focus su questo movimento nato dal basso, rendendo celebri artisti prima apprezzati esclusivamente attraverso la comunità social, entrati adesso a far parte dell’ecosistema della cultura contemporanea, accomunati dalla voglia di esprimersi con i mezzi a loro più congeniali, attraverso le più moderne tecnologie digitali.
Scrigno dei maestri assoluti del passato e del contemporaneo, Palazzo Strozzi si apre così alla sperimentazione e alla ricerca e, a fianco al Rinascimento di Donatello, in mostra fino al prossimo 31 luglio, riserva un cantuccio per l’arte del futuro.
A guidare i visitatori tra i sentieri degli NFT – certificati di autenticità digitali che stanno ridefinendo i concetti di unicità e valore di un’opera d’arte – saranno le opere di artisti internazionali come Refik Anadol, Anyma, Daniel Arsham, Beeple, Krista Kim, Andrés Reisinger.
Promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Fondazione Hillary Merkus Recordati, curata da Arturo Galansino e Serena Tabacchi, la mostra è un viaggio tra installazioni digitali ed esperienze multimediali create da artisti che esprimono le nuove e poliedriche ricerche della Crypto Art. Ogni giorno, oltre all’arte, anche la moda, la musica, lo sport generano nuovi NFT. Questo acronimo per Non-Fungible Token, “gettone non fungibile/riproducibile”, può designare un video, un’immagine o un qualsiasi contenuto digitale che viene certificato attraverso la blockchain, una “catena di blocchi”. In questo i file possono essere crittografati, non modificabili e registrati in un archivio che garantisce a un file di essere visualizzato da tutti, ma effettivamente posseduto solo da un singolo individuo o meglio da un singolo wallet, un indirizzo identificativo che rimane anonimo.
In questo nuovo mondo digitale gli NFT popolano i cosiddetti metaversi, mondi paralleli virtuali i cui confini si estendono fino al mondo tangibile, sebbene con nuovi paradigmi di interazione sociale. Conferendo valore a opere digitali, facilmente duplicabili per loro natura, questa nuova modalità di creare, fruire e collezionare l’arte ha dato vita a un mercato alternativo e indipendente da quello tradizionale, costruendo percorsi inediti e nuove possibilità per la produzione degli artisti e per la fruizione del pubblico.
“La decentralizzazione, la Blockchain e gli NFT hanno certificato e diffuso il lavoro di tanti artisti che fino a pochi anni fa non potevano essere considerati tali – spiega Serena Tabacchi, direttrice del MoCDA, Museo d’arte digitale contemporanea, e curatrice della mostra con Arturo Galansino -. In questa mostra sono coinvolti alcuni dei protagonisti indiscussi del settore a livello planetario. L’arte del futuro incontra il digitale come materia prediletta per l’espressione creativa. Ci aspetta una declinazione infinita di possibilità. Il meglio deve ancora arrivare”.
Il viaggio del pubblico in questo nuovo universo inizia dall’installazione site specific realizzata per il cortile di Palazzo Strozzi dal giovane artista di origine turca Refik Anadol, un’esperienza ipnotica e multisensoriale con visioni illusionistiche che sfidano la nostra nozione di realtà. A questa installazione si lega il percorso nelle sale della Strozzina, dove ogni singolo ambiente propone opere immersive create dagli artisti coinvolti. Se Beeple espone un’ampia selezione di opere iconiche che uniscono politica, cultura pop e irriverenti riferimenti all’attualità, inseriti in scenari post apocalittici, lo statunitense Daniel Arsham ci cattura con loop temporali in cui materialità e immaterialità si uniscono in una continua trasformazione e distruzione.
Lo stile minimalista di Krista Kim invita in uno spazio immersivo popolato di geometrie e riflessi impossibili, mentre l’Arcadia di Andrés Reisinger, classe 1990, intreccia poesia, suono e immagini in un’esperienza meditativa che stimola una riflessione sulle nostre routine quotidiane e sull’uso dei social media. Il collettivo Anyma (Matteo Millari e Alessio De Vecchi, Italia) ci riporta invece in un landscape fisico e visivo site specific appositamente realizzato per uno degli ambienti della Strozzina.
“Confermando la sua ambizione di unire avanguardia e tradizione, ricerca e divulgazione – spiega Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi – Palazzo Strozzi propone un progetto unico nel panorama culturale italiano. Let’s Get Digital rappresenta una delle prime e più importanti mostre dedicate alla rivoluzione NFT mai realizzate da una istituzione culturale del nostro paese e si pone l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico a opere e temi che stanno trasformando in maniera radicale il nostro rapporto con l’arte, e con il mondo digitale nel suo complesso”.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 20, giovedì fino alle 23. Ultimo ingresso un’ora prima dell’orario di chiusura.