Ammonterebbero a 29.350 le perdite fra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente.
Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 29.350 uomini, 1302 carri armati, 3194 mezzi corazzati, 606 sistemi d’artiglieria, 201 lanciarazzi multipli, 93 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 205 aerei, 170 elicotteri, 2213 autoveicoli, 13 unità navali e 480 droni.
Lavrov: “Chi vuole sconfitta Russia non conosce la storia”
I politici occidentali che affermano che la Russia deve essere sconfitta sanno poco della storia. Lo ha affermato il ministro degli Affari esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov, a quanto riporta la Tass, parlando nell’ambito del progetto del Gymnasium. E. M. Primakova “100 domande al leader”. “Dicono che la Russia deve ‘fallire’, che bisogna ‘sconfiggerla’, far sì che la Russia ‘perda sul campo di battaglia'”, ha detto ancora il capo della diplomazia di Mosca, parlando di “incantesimi” lanciati dai politici occidentali che “probabilmente non studiavano bene a scuola. Traggono conclusioni sbagliate dalla loro comprensione del passato e di cosa sia la Russia”.
Lavrov ha aggiunto che Mosca è preoccupata dai tentativi di molti governi occidentali di assecondare le manifestazioni di russofobia. “Questo è preoccupante”, ha sottolineato, dicendosi però convinto che alla fine l’Occidente “sarà costretto ad ammettere che è impossibile attaccare costantemente gli interessi vitali russi, i russi, ovunque essi vivano”.
Russia, Lavrov: “Occidente russofobo, ora guarderemo alla Cina”
Mosca si dedicherà in futuro ad approfondire le relazioni con la Cina, e farà in modo di dipendere solo da Paesi “affidabili” non legati all’Occidente ‘russofobo’. A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, rispondendo a domande nel corso di un evento a Mosca. Se l’Occidente “vorrà offrire qualcosa in termini di ripresa delle relazioni, valuteremo seriamente se ne avremo bisogno o meno”, ha aggiunto, secondo una trascrizione riportata sul sito del ministero degli Esteri.
Il capo della diplomazia moscovita ha quindi accusato l’Occidente di aver abbracciato un atteggiamento di “russofobia” dall’inizio della guerra in Ucraina. Mosca, ha sottolineato, è dunque ora impegnata a lavorare per sostituire le merci importate dai Paesi occidentali in modo da dipendere in futuro solo da Paesi “affidabili” non legati ad un Occidente determinato – secondo le sue parole – a cambiare le regole delle relazioni internazionali a scapito della Russia.
“Dobbiamo smettere di dipendere in alcun modo dalle forniture di qualunque cosa dall’Occidente per garantire lo sviluppo di settori di importanza critica per la sicurezza, l’economia o la sfera sociale della nostra patria”, ha dichiarato, sottolineando che l’obiettivo di Mosca ora è sviluppare ulteriormente i legami con la Cina. “Ora che l’Occidente ha assunto una ‘posa da dittatore’, i nostri legami economici con la Cina cresceranno ancora più velocemente”. “Oltre alle entrate dirette nel bilancio statale, si tratta di un’opportunità per sviluppare l’estremo oriente russo e la Siberia orientale”.
La Cina, ha poi fatto notare, dispone di tecnologie dell’informazione e della comunicazione “che non sono in alcun modo inferiori all’Occidente. Un importante accordo qui assicurerà vantaggi reciproci”.
Lavrov ha detto che la Russia conterà “solo su sé stessa e su Paesi che si sono dimostrati affidabili”. Ma “se i Paesi occidentali cambieranno idea e proporranno una qualche forma di cooperazione, allora potremo decidere”. Parlando poi con l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, Lavrov ha aggiunto: “Ora il centro dello sviluppo mondiale si è spostato in Eurasia. Al momento, disponiamo della più ampia rete di partenariati nella regione eurasiatica. Dobbiamo fare affidamento su di loro nell’ulteriore sviluppo del nostro paese, delle sue capacità di trasporto, transito e logistica. Sono convinto che questa sia la strada giusta”. “I nostri partner occidentali hanno dimostrato, e non per la prima volta, di essere incapaci di negoziare”, ha concluso.
Ucraina, Russia valuta piano pace Italia. “Putin sfuggito ad attentato due mesi fa”
La Russia “sta valutando” il piano di pace proposto dall’Italia per trovare un accordo sull’Ucraina e mettere fine alla guerra. Ad affermarlo il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko aggiungendo. “Lo abbiamo ricevuto di recente e lo stiamo valutando”.
Anche Kiev sta studiando il piano, aveva già fatto sapere il portavoce del ministero degli Esteri di Kiev, Oleh Nikolenko.
Intanto dal canto suo il presidente Volodymyr Zelensky, in videoconferenza alla Casa ucraina di Davos, ha fatto sapere che “l’incontro per porre fine alla guerra sarà solo direttamente con Putin, perché tutte le decisioni in Russia sono prese solo da lui”. “Dopo quello che hanno fatto, capisci, non ho grandi desideri per questi incontri, e grandi desideri di incontrare i mediatori, non esistono e non dovrebbero esistere e non esisteranno. Pertanto, in linea di principio, non accetto alcun incontro con nessuno della Federazione Russa, ad eccezione del presidente della Federazione Russa. E solo se la questione sul tavolo è una: la fine della guerra. Non c’è nient’altro di cui parlare”, ha detto Zelensky.
“Non abbiamo via d’uscita: la nostra guerra finirà con la vittoria”, ha affermato ancora Zelensky. “Ci sarà la vittoria, perché questa è la nostra terra, il nostro popolo, stiamo combattendo per loro. Paghiamo un prezzo alto, ma ci sarà sicuramente una vittoria, perché semplicemente non c’è altra via d’uscita”, ha detto, rispondendo a chi gli chiedeva come finirà la guerra della Russia contro l’Ucraina e se spera di firmare un accordo di pace con il presidente russo Putin.
Fallito attentato a Putin
E’ fallito due mesi fa, poco dopo l’inizio della guerra, un nuovo tentativo di uccidere Vladimir Putin. Lo rende noto il capo del dipartimento di intelligence del ministero della Difesa ucraino Kyrylo Budanov. “Sono stati diversi gli attentati alla vita del presidente russo – ha sottolineato Budanov – di recente quello ad opera di esponenti caucasici. Non si tratta di informazioni pubbliche ma è tutto vero”.
Lavrov
I politici occidentali che affermano che la Russia deve essere sconfitta sanno poco della storia, ha affermato il ministro degli Affari esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov. “Dicono che la Russia deve ‘fallire’, che bisogna ‘sconfiggerla’, far sì che la Russia ‘perda sul campo di battaglia'”, ha detto ancora il capo della diplomazia di Mosca, parlando di “incantesimi” lanciati dai politici occidentali che “probabilmente non studiavano bene a scuola. Traggono conclusioni sbagliate dalla loro comprensione del passato e di cosa sia la Russia”.
Lavrov ha aggiunto che Mosca è preoccupata dai tentativi di molti governi occidentali di assecondare le manifestazioni di russofobia. “Questo è preoccupante”, ha sottolineato, dicendosi però convinto che alla fine l’Occidente “sarà costretto ad ammettere che è impossibile attaccare costantemente gli interessi vitali russi, i russi, ovunque essi vivano”.
Zelensky: “Incontro per fine guerra solo con Putin”
“L’incontro per porre fine alla guerra sarà solo direttamente con Putin, perché tutte le decisioni in Russia sono prese solo da lui”. Lo ha affermato – riferisce l’agenzia Ukrinform – il presidente Volodymyr Zelensky in videoconferenza alla Casa ucraina di Davos. “Dopo quello che hanno fatto, capisci, non ho grandi desideri per questi incontri, e grandi desideri di incontrare i mediatori, non esistono e non dovrebbero esistere e non esisteranno. Pertanto, in linea di principio, non accetto alcun incontro con nessuno della Federazione Russa, ad eccezione del presidente della Federazione Russa. E solo se la questione sul tavolo è una: la fine della guerra. Non c’è nient’altro di cui parlare”, ha detto Zelensky.
Ucraina, ex presidente Yanukovich condannato per tradimento
L’ex presidente ucraino, Viktor Yanukovich, è stato condannato in contumacia per tradimento. Lo ha riferito il Guardian, precisando che Yanukovich, che si trova in Russia dal 2014, è stato condannato per il cosiddetto Accordo di Kharkiv, con il quale nel 2010, quando era presidente, aveva concesso altri 25 anni di affitto ai russi per l’uso della base navale di Sebastopoli in cambio dello sconto del 30% sul prezzo delle forniture di gas.
L’ex presidente era già stato condannato a 13 anni di reclusione sempre per tradimento in relazione a una lettera inviata a Vladimir Putin nel 2014. Nella lettera chiedeva al leader russo di utilizzare l’esercito e le forze di polizia del suo Paese per ristabilire l’ordine in Ucraina.
Ucraina, crimini guerra: “Inchieste su 13mila soldati Russia”
Saranno processati per crimini di guerra in Ucraina altri 48 soldati russi catturati dalle forze di Kiev, ha reso noto la procuratrice generale, Iryna Venediktova precisando che, ad oggi, sono state aperte inchieste nei confronti di quasi 13mila soldati di Mosca. Il primo processo a carico di Vadim Shishimarin si è concluso con una condanna all’ergastolo per l’uccisione di un civile disarmato di 62 anni.
Shishimarin, 21 anni, si è dichiarato colpevole dell’uccisione di Oleksandr Shelipov, colpito alla testa nel villaggio di Chupakhivka nella regione di Sumy lo scorso 28 febbraio. Nel corso del processo che si è svolto nel tribunale distrettuale di Kiev, Shishimarin si è scusato con la vedova della vittima, Kateryna Shalipova, dicendole che riconosceva la sua colpa e chiedendole di perdonarlo. ”Non volevo uccidere”, sono state queste le ultime parole del sergente, mentre il suo avvocato difensore, Viktor Ovsiannikov, ha detto alla corte che Shishimarin ha sparato dopo essersi rifiutato per due volte di eseguire l’ordine. Il pubblico ministero Andriy Synyuk ha stabilito che gli argomenti della difesa non cambiavano l’essenza del caso.
Ucraina, “spari contro un impiegato della centrale Zaporizhzhya”
“L’esercito russo ha fatto irruzione nell’appartamento di un impiegato di una delle unità della centrale nucleare di Zaporizhzhya, e ha aperto il fuoco su Serhiy Shchvets senza motivo”. Lo riferisce su Telegram il sindaco di Energodar, Dmytro Orlov, aggiungendo che l’uomo “ha riportato numerose ferite gravi e ora i medici stanno cercando di salvargli la vita”.
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