Nella capitale ucraina arrivano Macron, Draghi e Scholz per trovare una soluzione al conflitto. Lunga telefonata tra Mosca e Pechino nel giorno del 69esimo compleanno del leader cinese.
Ancora parole di vicinanza con l’appello al mondo a non dimenticare il popolo dell’Ucraina che sta affrontando un martirio. Le parole risuonano da San Pietro e sono quelle di Papa Francesco al termine dell’Udienza generale di ieri, mercoledì.
Una corsa contro il tempo
Intanto la mediazione diplomatica europea assume sempre più le sembianze di una corsa contro il tempo, questa volta affrontata in treno: a bordo, il presidente francese Macron, il cancelliere tedesco Scholz e il premier italiano Draghi con destinazione Kiev, guardando a Mosca e a una via d’uscita da una guerra che continua da quasi 4 mesi.
Pechino e Mosca al telefono
Proprio ieri il presidente Macron ha affermato che il leader ucraino Zelensky e i suoi funzionari dovranno negoziare con la Russia. Mentre Vladimir Putin e Xi Jinping rendono nota una lunga telefonata. L’agenzia cinese Xinhua riferisce la posizione di Pechino: “La Cina ha sempre valutato in modo indipendente la situazione” e “tutte le parti dovrebbero spingere per una soluzione adeguata della crisi ucraina in modo responsabile, e la Cina continuerà a svolgere il proprio ruolo per questo obiettivo”.
Quasi 4 mesi di guerra
Ancora senza soluzione la crisi del grano, con le navi cariche e ancora ferme nei porti ucraini. Il mondo attende, mentre sul terreno l’artiglieria russa e la violenza non smettono di violare l’Ucraina e la sua gente.
“Per favore, non dimentichiamo il popolo martoriato dell’Ucraina in guerra. Non abituiamoci a vivere come se la guerra fosse una cosa lontana. Il nostro ricordo, il nostro affetto, la nostra preghiera e il nostro aiuto vadano sempre vicino a questo popolo che soffre tanto e che sta portando avanti un vero martirio. (Papa Francesco, Udienza generale – 15.06.22)”
Emanuela Campanile – Città del Vaticano