Scissione 5 Stelle, cosa ha detto Di Maio

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Luigi Di Maio lascia il Movimento 5 Stelle. “Una scelta sofferta” ha sottolineato il ministro degli Esteri nella conferenza stampa organizzata per annunciare l’addio. “Una scelta sofferta che mai avrei immaginato di dover fare”, ha detto concretizzando così la rottura tra lui e M5S che non ha mancato di ringraziare: “In questi anni mi ha dato tanto, ma anch’io credo di aver dato il massimo”. “Da domani il Movimento non è più la prima forza politica in Parlamento”, ha quindi rimarcato.

“Da oggi inizia un nuovo percorso per fare progredire l’Italia da Nord a Sud abbiamo bisogno di aggregare i migliori talenti e le migliori capacità, perché uno non vale l’altro”, ha sottolineato. “Nessuno ha intenzione di creare una forza politica personale – ha messo in chiaro – ci mettiamo in cammino, partendo dagli amministratori locali. Dovrà essere un’onda con al centro le esigenze territoriali. Non ci sarà spazio per l’odio, il populismo, sovranisti ed estremismi”.

“La pandemia e la guerra hanno chiamato alla responsabilità tutte le forze politiche, anche quelle che dicevano di essere a favore della scienza ma strizzavano l’occhio ai no vax, che dicevano di essere dalla parte della sicurezza ma si opponevano al green pass, che ospitavano la democrazia e poi erano fan di Putin”, ha sottolineato.

Quello del M5S è “un percorso di chiusura, che guarda al passato”, ha detto il ministro degli Esteri. “Non siamo riusciti a cambiare e a raggiungere la maturità”, ha rimarcato il titolare della Farnesina ufficializzando il suo addio al Movimento 5 Stelle.

“E’ finita l’epoca dell’ipocrisia. Chi propone soluzioni semplici a problemi complessi si distacca dalla vita reale, perdendo il consenso dei cittadini”, ha detto ancora.

“In questi mesi la prima forza politica in Parlamento aveva il dovere di sostenere il governo senza ambiguità. Abbiamo scelto di fare un’operazione verità, partendo proprio dall’ambiguità in politica estera del M5S. In questo momento storico sostenere i valori europeisti e atlantisti non può essere una colpa”, ha affermato.

“In questo anno e mezzo ho lavorato con Draghi in dossier delicati e per questo sono stato definito ‘draghiano’. E’ vero, faccio parte del suo governo e credo che l’operato del presidente del Consiglio sia motivo d orgoglio in tutto il mondo. Continueremo a sostenerlo con lealtà e massimo impegno”, ha quindi sottolineato.

“Quando si ricevono gli endorsement dagli aggressori dell’ucraina non si risponde con il silenzio e l’indifferenza ma con l’indignazione, perché non possiamo stare dalla parte sbagliata della Storia. Dobbiamo stare con il mondo libero”, ha detto ancora in conferenza stampa.

“Di fronte alle atrocità che sta commettendo Putin non potevamo mostrare incertezze, dovevamo necessariamente scegliere da che parte stare nella storia. Nei giorni scorsi si è acceso un dibattito proprio sul voto di questa mozione. Un dibattito nato dall’esigenza di fare chiarezza su alcune dichiarazioni di dirigenti M5S. Putin ancora in questi minuti sta continuando a bombardare. Non possiamo permetterci ambiguità”, ha affermato Di Maio.

“Oggi è stata una giornata molto importante, al Senato è stata votata la risoluzione parlamentare che rafforza il governo e il presidente Draghi che andrà al Consiglio europeo con un ampio sostegno delle forze politiche”. L’indicazione di voto sull’Ucraina “è stata netta, dopo settimane di ambiguità e di attacchi”, ha ricordato. “Dispiace che ancora una volta sia stato alimentato un lungo e logorante scontro sul negoziato della risoluzione votata oggi”. “Alcuni dirigenti del M5S hanno rischiato di indebolire il nostro Paese”.

“L’Ucraina con la sua resistenza ha difeso l’avanzata russa proprio alle porte dell’Europa, dell’Italia. L’Ucraina ha difeso l’Europa, con coraggio e sacrificio”. Le cronache dal fronte “possono sembrare lontane migliaia di chilometri, ma che invece ci riguardano da vicino”, ha detto Di Maio.

L’unità dell’Europa “dipende dall’unità dei governi dei suoi stati membri”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, nel corso delle sue dichiarazioni alla stampa all’Hotel Bernini. Un discorso nel quale il titolare la Farnesina ha ribadito il “sostegno leale” della sua nuova forza politica, ‘Insieme per il futuro’, al governo Draghi.

Scissione 5 Stelle, Fico annuncia nascita nuovo gruppo Di Maio

E’ nato ‘Insieme per il Futuro’, il nuovo Gruppo a cui ha dato vita Di Maio dopo la scissione dai 5 Stelle. Il presidente della Camera, Roberto Fico, in apertura di seduta ha annunciato la nascita della formazione, dando lettura dei deputati che hanno aderito.

Sono 51, compreso Di Maio, i deputati che hanno aderito a Insieme per il futuro. Tranne Antonio Lombardo, che arriva da Coraggio Italia e che comunque era stato eletto con il Movimento 5 stelle, sono tutti ormai ex grillini: Cosimo Adelizzi, Roberta Alaimo, Alessandro Amitrano, Giovanni Luca Aresta, Sergio Battelli, Luciano Cadeddu, Vittoria Casa, Andrea Caso, Gianpaolo Cassese, Laura Castelli, Luciano Cillis, Federica Daga, Paola Deiana, Daniele Del Grosso, Margherita Del Sesto, Giuseppe D’Ippolito, Gianfranco Di Sarno, Iolanda Di Stasio, Manlio Di Stefano, Francesco D’Uva, Mattia Fantinati, Marialuisa Faro, Luca Frusone, Chiara Gagnarli, Filippo Gallinella, Andrea Giarrizzo, Conny Giordano, Marta Grande, Nicola Grimaldi, Marianna Iorio, Luigi Iovino, Giuseppe L’Abbate, Caterina Licatini, Anna Macina, Pasquale Maglione, Alberto Manca, Generoso Maraia, Vita Martinciglio, Dalila Nesci, Maria Pallini, Gianluca Rizzo, Carla Ruocco, Emanuele Scagliusi, Davide Serritella, Vincenzo Spadafora, Patrizia Terzoni, Gianluca Vacca, Stefano Vignaroli.

La scissione toglie ai 5 Stelle di Giuseppe Conte il ‘primato’ di gruppo più numeroso. Ora è la Lega di Matteo Salvini la prima forza, in termini di numeri, alla Camera con 132 deputati. Seguono i 5 Stelle con 105, il Pd con 97, Forza Italia con 83, il Misto con 67. Il gruppo dei dimaiani diventa il sesto per consistenza numerica.

E’ arrivato ieri sera l’annuncio di Luigi Di Maio. “Lascio il Movimento 5 Stelle. Da oggi inizia un nuovo percorso”, ha detto in conferenza stampa. “Quella di oggi è una scelta sofferta, che mai avrei immaginato di dover fare. Oggi io e tanti altri colleghi lasciamo il Movimento 5 Stelle, lasciamo quella che da domani non sarà più la prima forza politica in Parlamento”, ha aggiunto.

“Ringrazio il Movimento, che in questi anni mi ha dato tanto, ma anch’io credo di aver dato il massimo”, ha aggiunto il titolare della Farnesina mettendo in chiaro: “Nessuno ha intenzione di creare una forza politica personale. Ci mettiamo in cammino, partendo dagli amministratori locali. Dovrà essere un’onda con al centro le esigenze territoriali. Non ci sarà spazio per l’odio, il populismo, sovranisti ed estremismi”. “Da oggi inizia un nuovo percorso per fare progredire l’Italia da Nord a Sud abbiamo bisogno di aggregare i migliori talenti e le migliori capacità, perché uno non vale l’altro”, ha sottolineato.

Scissione 5 Stelle, 51 i fuoriusciti: Lega primo gruppo a Camera

Sono ufficialmente 51 – dopo la comunicazione stamattina in aula del presidente Roberto Fico – i fuoriusciti dai 5 Stelle che con Luigi Di Maio hanno formato il nuovo gruppo ‘Insieme per il futuro’ a Montecitorio. La scissione toglie ai 5 Stelle di Giuseppe Conte il ‘primato’ di gruppo più numeroso.

Ora è la Lega di Matteo Salvini la prima forza, in termini di numeri, alla Camera con 132 deputati. Seguono i 5 Stelle con 105, il Pd con 97, Forza Italia con 83, il Misto con 67. Il gruppo dei dimaiani diventa il sesto per consistenza numerica.

Scissione 5 Stelle, Renzi: “Alleanza con Di Maio? Dibattito lunare”

Le ipotesi di un sodalizio tra Iv e Insieme per il Futuro si basa su un “dibattito lunare, surreale. Non si sa nemmeno con che legge elettorale si andrà a votare”. Così il leader di Iv, Matteo Renzi, a ‘Radio anch’io’ su Radio Raiuno commentando le voci di un’alleanza elettorale al centro con Luigi Di Maio dopo la scissione dei 5 Stelle.

I 5 Stelle spariranno “ma per il governo non cambierà nulla”, ha sottolineato l’ex premier. “Ieri per ore si è discusso di quali aggettivi bisognasse usare nella risoluzione. La realtà è che la risoluzione è passata ed è stata votata da tutti nella maggioranza. I ministri 5 Stelle restano al loro posto, non cambia nulla. Erano partiti per cambiare l’Italia, dovevano abolire la povertà e invece hanno abolito il grillismo. Per me va bene così. Non festeggiamo per rispetto ma si chiude una pagina negativa per il bene del Paese”, ha aggiunto Renzi.

“Il governo non cade. Conte ha fatto un capolavoro: voleva rimarcare la propria posizione sulle armi e ha finito con il permettere a Di Maio di portargli via mezzo partito”, ha concluso Renzi.

Scissione 5 Stelle, Conte: “Fine del Movimento? Non scherziamo”

La scissione avviata ieri da Luigi Di Maio segna la fine del Movimento 5 Stelle? “I nostri principi e i nostri obiettivi non sono più validi? State scherzando?”. Così il leader del Movimento, Giuseppe Conte, risponde ai cronisti lasciando la sua abitazione per raggiungere la sede di Campo Marzio.

Oggi alla Camera è stata formalizzata la nascita di ‘Insieme per il Futuro’, il nuovo Gruppo a cui ha dato vita Di Maio dopo l’addio al Movimento. Il presidente della Camera, Roberto Fico, in apertura di seduta ha annunciato la nascita della formazione, dando lettura dei deputati che hanno aderito.

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