(Adnkronos) –
Rinnovabili, efficienza energetica negli edifici e semplici azioni quotidiane da parte di tutti. Sono queste le 3 proposte che in 3 anni possono da sole produrre un risparmio di oltre 15 miliardi di mc di gas e taglio di quasi 40 milioni di tonnellate di gas serra. E’ quanto emerso dalla Conferenza Nazionale sul clima 2022 ‘Crisi energetica e climatica: la nuova roadmap per l’Italia’. L’appuntamento, che si è svolto a Roma, è promosso da Italy For Climate con il patrocinio del Ministero per la Transizione Ecologica, della Commissione Europea e di Rai per la Sostenibilità, e la media partnership di Rai Radio 1 e Rai Pubblica Utilità.
Gli impatti del cambiamento climatico sulla salute delle persone e sulla produzione alimentare e non solo, sono una realtà e continueranno a verificarsi in ogni caso per molti anni, anche invertendo oggi la rotta energetica, a causa dell’inerzia del sistema climatico: danni ambientali, alle persone, all’economia, all’agricoltura, alle imprese che sono evidenti e saranno sempre più gravi, con una perdita di Pil stimata da Italy for Climate dell’8%, ossia oltre 140 miliardi di euro ogni anno a partire dai prossimi decenni.
Al pacchetto di 40 proposte di intervento presentato da Italy for Climate a dicembre 2021, articolato per ogni settore economico, per conseguire gli obiettivi della roadmap che consentirebbe all’Italia di arrivare al 2030 con una riduzione delle emissioni di gas serra del 60% rispetto al 1990, azzeramento dell’uso energetico del carbone, taglio del 41% del petrolio, taglio del 45% del gas (ossia 30 Mld di mc, equivalente all’import di gas dalla Russia prima della crisi) si aggiungono dunque 3 nuove proposte.
Le tre proposte
1. Raggiungere al 2030 l’85% della produzione elettrica nazionale attraverso fonti rinnovabili (oggi è circa al 40%).
2. Ripensare il Superbonus dell’edilizia: elettrificare 3 milioni di abitazioni in tre anni, consentirebbe di tagliare al 2025 circa 2-3 miliardi di mc di gas e circa 6 MtCO2eq, con costi molto più contenuti.
3. Mobilitare i cittadini, attraverso ‘Faccio la mia parte’, una campagna per incidere molto e velocemente sui consumi di energia attraverso i comportamenti individuali. Abbassare riscaldamento e condizionatori, impostare meglio le temperature delle caldaie, promuovere lo smart working, ridurre l’utilizzo dell’auto privata in città per spostarsi a piedi, bicicletta e con il trasporto pubblico e condiviso, usare meno l’aereo e prendere di più il treno. Secondo le stime questa campagna potrebbe portare in media a un risparmio annuo per le famiglie di 450 euro insieme alla riduzione di 3 miliardi di mc di gas e di 2 milioni di tonnellate di petrolio, per un taglio delle emissioni pari a circa 12 milioni di tonnellate di CO2eq.
Realizzare gli obiettivi della Roadmap di Italy for Climate consentirebbe all’Italia non solo di ridurre notevolmente la dipendenza energetica dall’estero, ma anche di promuovere nuovi posti di lavoro nelle filiere della green economy collegate alla transizione energetica. Secondo le ultime stime presentate da Elettricità futura, nel solo comparto della generazione elettrica lo sviluppo delle rinnovabili potrebbe portare da qui al 2030 a 470 mila posti di lavoro in più rispetto a quelli oggi esistenti.
“La lotta al cambiamento climatico e l’obiettivo della neutralità climatica al 2050 sono una priorità, da cui dipendono il futuro e l’economia del nostro Paese” afferma Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, promotore di Italy For Climate. “L’Italia deve dotarsi quanto prima di una legge per il clima, come hanno già fatto Germania, Francia e Regno Unito, per varare misure concrete di adattamento al cambiamento climatico, coinvolgendo i diversi settori e i territori. – spiega Edo Ronchi – Abbiamo accumulato 30 anni di ritardi e, a causa dello scarso impegno nella riduzione delle emissioni, subiamo già oggi ingenti danni: incendi, siccità, eventi meteorologici estremi sono conseguenze gravi davanti agli occhi di tutti”.
“La crisi energetica che stiamo vivendo da un anno a questa parte ci ha messo di fronte agli occhi l’insostenibilità di un modello economico basato sull’import di combustibili fossili e i rischi ad esso connessi. Gli eventi degli ultimi giorni sono tornati puntuali a ricordarci che il cambiamento climatico non si ferma nemmeno di fronte a pandemie o tensioni geopolitiche” afferma Andrea Barbabella, Coordinatore Italy For Climate.
“Il riscaldamento globale – sottolinea Barbabella – è oramai una realtà con la quale dobbiamo fare i conti e a cui non possiamo dettare i tempi: per questo con Italy for Climate fin dall’inizio del nostro percorso abbiamo lavorato a una roadmap climatica per l’Italia, per fissare dei paletti su dove dobbiamo arrivare e stimolare un confronto tra le parti in causa su cosa e come fare per arrivarci”.
“Adesso dobbiamo trasformare questo momento difficile in una opportunità per accelerare la costruzione di un sistema energetico più efficiente, più rispettoso della salute del pianeta e delle persone e basato prioritariamente sulle risorse che abbiamo in casa nostra, come il sole o il vento. Tutto questo non solo è possibile ma ha anche ricadute economiche e sociali positive importanti, anche se ovviamente la transizione va saggiamente accompagnata per non lasciare nessuno indietro” conclude coordinatore Italy for climate.