Non c’è una data precisa per la fine dell'”operazione militare speciale” della Russia in Ucraina. A ribadirlo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sottolineando che l’operazione si concluderà quando “tutti i suoi obiettivi saranno raggiunti”. “L’aspetto essenziale non è il tempo ma l’efficacia”, ha dichiarato Peskov in un’intervista rilasciata ai media iraniani.
La priorità è distruggere i missili a lungo raggio in dotazione dell’esercito ucraino e annullare la loro capacità di artiglieria, ha aggiunto dal canto suo il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu durante un incontro con le truppe schierate in Ucraina e in particolare con il gruppo ‘Vostok’. E’ quanto riporta l’agenzia di stampa Tass, sottolineando che la priorità segnalata da Shoigu riguarda l’eliminazione della minaccia ucraina al Donbass.
Ucraina, Ue cerca intesa su sostegno militare a Kiev
Nel Consiglio Affari Esteri di oggi “vedremo come continuare a sostenere l’Ucraina”. I ministri “discuteranno l’aumento del sostegno militare” a Kiev. “E sono sicuro che troveranno un accordo politico su questo”. Lo dice l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, a margine della riunione a Bruxelles. Oggi “ascolteremo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, che ci illustrerà la situazione sul terreno”.
Il Consiglio, continua, discuterà anche delle “proposte” messe sul tavolo per “migliorare l’attuazione delle sanzioni già esistenti”, che includono “il divieto di importare oro” dalla Russia. Occorre “essere sicuri che le sanzioni sono efficaci, perché c’è un grande dibattito sulle sanzioni, sul fatto che starebbero colpendo noi più della Russia. Alcuni leader hanno detto che sono state un errore: io non credo”.
“E’ quello che facciamo – aggiunge – ed è quello che continueremo a fare. Alcuni dicono, per esempio, che hanno fatto salire il prezzo del petrolio”, ma da quando l’Ue ha deciso l’embargo sul petrolio russo “il prezzo del greggio è calato. Sarebbe bene che quando si dicono delle cose si cercassero anche delle evidenze – conclude – altrimenti ognuno può dire quello che vuole”.
Borrell si è poi detto fiducioso “che questa settimana sia possibile raggiungere un accordo per sbloccare il porto di Odessa e altri porti ucraini”. “La vita di decine di migliaia di persone – continua – dipende da questo accordo. Non è un gioco diplomatico, si tratta di una questione di vita o di morte, di rimanere esseri umani. La Russia deve sbloccare i porti e consentire l’esportazione dei cereali ucraini, altrimenti – sostiene- dovremo continuare a dire che usano il cibo come arma, senza alcuna considerazione per la vita umana”.
AVANTI CON SANZIONI
“Sappiamo che la Russia può usare il gas come un’arma contro di noi: lo ha già fatto, diminuendo le forniture, e mercoledì la Commissione discuterà delle prospettive delle forniture di gas”. “Ma sono cose diverse – aggiunge – non smetteremo di sostenere l’Ucraina e di imporre sanzioni alla Russia. Certo che c’è un rischio per le forniture di energia: lo sanno tutti e non da oggi. Ma nei prossimi giorni la Commissione prima e il Consiglio poi prepareranno tutti i piani necessari ad affrontare la situazione. Dobbiamo avere pazienza strategica, resilienza strategica: non è una cosa che finisce in un giorno, in una settimana o in un mese”, sostiene, ribadendo che “bisogna continuare ad applicarle ogni giorno, vedendo come funzionano, chiudendo le falle, guardando cosa fanno i singoli Paesi. E’ un lavoro: non è solo l’annuncio. Poi vanno fatte e attuate, ed è un lavoro piuttosto importante da fare”.
Russia, arrestata giornalista no-war: criticò guerra in Ucraina
E’ stata arrestata la giornalista televisiva Marina Ovsyannikova. Le foto sono state pubblicate domenica sul suo canale Telegram che presumibilmente mostrano agenti di polizia che la portano su un minibus. Anche il portale per i diritti civili “OVD-Info” a Mosca e l’organizzazione Cinema for Peace in Germania hanno riferito dell’arresto. L’ex dipendente del Russian First Channel è stata portata alla stazione di polizia di Krasnoselsky a Mosca.
Ovsyannikova ha pubblicato venerdì foto di se stessa in piedi davanti al Cremlino con un poster di protesta. A marzo, aveva mostrato un poster di protesta contro la guerra in una trasmissione in diretta.
Ucraina, Abramovich chiede a Ue un mln di euro di risarcimento
L’oligarca russo Roman Abramovich ha chiesto all’Unione europea di rimuovere le sanzioni emesse nei suoi confronti. Rivolgendosi al Consiglio europeo ha chiesto anche di riconoscergli un risarcimento di oltre un milione di euro alla fondazione benefica creata dopo la vendita del Chelsea come risarcimento dei danni subiti. Lo riporta il Wall Sreet Journal. Le sanzioni occidentali imposte ad Abramovich derivano dalla sua vicinanza con il presidente russo Vladimir Putin.
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