La speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, è attesa a Taiwan alle 22.20 ora locale, le 16.20 in Italia. Lo scrive il quotidiano dell’isola Liberty Times, secondo cui Pelosi dovrebbe ripartire domani a metà giornata.
Intanto, anche se non è “emergenza”, i militari di Taiwan hanno “aumentato” il livello di “prontezza operativa” da questa mattina “in risposta a esercitazioni militari” cinesi. Lo scrive l’agenzia Cna, che cita una fonte ben informata che parla della “minaccia militare” rappresentata dai movimenti cinesi.
La stessa fonte precisa che resta un livello “normale” di “prontezza operativa”, in base al sistema a due livelli dell’isola (che la Cina considera una “provincia ribelle”), e che quindi non c’è stato un innalzamento a “emergenza”.
Ieri il Comando del teatro orientale dell’Esercito popolare di liberazione cinese ha diffuso un video dedicato a manovre delle Forze armate con la didascalia “pronti a combattere”.
Cina
L’esercito della Cina non resterà a guardare se la presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi si recherà a Taiwan durante il suo tour in Asia, aveva dichiarato ieri il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian, sottolineando che una simile visita porterà a conseguenze molto serie. “Se Pelosi visiterà Taiwan, questa sarà una grave interferenza nella politica interna cinese e porterà a conseguenze molto gravi”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese.
Casa Bianca
Nancy Pelosi “non ha confermato con noi nessun programma, non deve farlo, come Speaker prende le sue decisioni, è suo diritto visitare Taiwan, altri Speaker lo hanno fatto”. Così il portavoce del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, che “questa possibile visita, che ha precedenti non cambierà lo status quo” e la politica degli Usa sull’unica Cina”, sottolineando che questo è stato ribadito a Pechino, anche nella telefonata tra Joe Biden e Xi Jinping.
“Le nostre azioni non sono minacciose”, ha ribadito affermando che “non c’è nessuna ragione per cui Pechino possa usare questa possibile visita come pretesto per condurre azioni di escalation”. Ed ha questo proposito ha aggiunto che gli Stati Uniti “non si faranno intimidire”.
“Se lei va non è senza precedenti”, riferendosi alla visita di Newt Gingrich del 1997, ha ripetuto più volte Kirby, che non ha voluto confermare se effettivamente Pelosi andrà a Taiwan, sottolineando che ancora non c’e’ stata nessuna conferma da parte dello staff della Speaker della visita. (Adnkronos)