Anche multinazionali e Pa puntano su efficientamento energetico
Basta emissioni nocive da parte dei nuovi edifici – dal 2030 per quelli privati, dal 2027 per quelli pubblici – e nuovi standard minimi per il patrimonio edilizio esistente. L’Europa batte i tempi della corsa all’efficientamento energetico e in Italia il fermento è trasversale. Se i piccoli privati hanno avuto grande spinta dalle detrazioni del 110% del Superbonus, anche la pubblica amministrazione e le grandi multinazionali non restano indietro.
A dare una testimonianza concreta sul fermento green nel settore con Adnkronos/Labitalia è Massimo Martella, amministratore delegato di 3Emmegi, una delle principali aziende italiane di ‘facciatisti’, i professionisti (anche all’estero i più rinomati sono italiani) specializzati in progettazione e realizzazione di facciate continue in alluminio e vetro, rivestimenti esterni e serramenti. Sono loro a tratteggiare il profilo delle nostre città, disegnando il volto degli edifici e da loro dipende in gran parte l’efficientamento energetico.
“Il futuro dell’edilizia -spiega Martella- è sostenibile. Lo chiedono già i committenti più illuminati, lo pretendono le grandi multinazionali che non prescindono da una policy green. La sensibilità rispetto alla sostenibilità sta crescendo sempre di più: a Milano ormai tutti gli edifici sono certificati energeticamente e i grandi gruppi internazionali investono solo su costruzioni sostenibili. Anche Roma si sta evolvendo molto in tal senso”. La posta in gioco è elevatissima: gli edifici sono infatti responsabili di circa la metà dei consumi totali di energia a livello mondiale, producendo circa il 40% di emissioni di CO2 e il 38% dei rifiuti.
“La strategia di riqualificazione energetica voluta dall’Europa – commenta Martella – avrà sicuramente un impatto. Fortunatamente si è preso atto che le materie prime sono limitate, è follia pensare di spendere 1 milione di euro per raffrescare un edificio perché è vecchio quando andando a renderlo efficiente si spende meno della metà. E ci sono Paesi del mondo che hanno anticipato l’Europa. Noi per esempio lavoriamo molto in questo senso anche con il Sudafrica, che ha fatto una legge per la quale nei prossimi cinque anni tutti gli edifici governativi devono avere un efficientamento energetico”.
Il Protocollo Leed, la certificazione volontaria che può essere applicata a qualsiasi tipo di edificio e che racconta tutto il ciclo di vita dell’edificio stesso, negli ultimi anni sta riscuotendo un successo crescente anche in Italia. Gli edifici certificati e registrati hanno raggiunto, stando agli ultimi dati diffusi dall’associazione Green Building Council Italia, quota di 441, per una superficie totale di circa 5,3 milioni di mq. Le regioni più virtuose, nell’ordine, sono: Lombardia (236 edifici), Trentino Alto Adige (94) e Lazio (80).
“Oggi – spiega Martella – viene sempre più richiesta la certificazione Leed, che valuta le prestazioni degli edifici in settori chiave quali il risparmio energetico e idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni. Oltre all’impatto sull’ambiente, complessivamente si abbassano notevolmente anche i costi di gestione dell’edificio”.
Nel 2021 il comparto ‘facciate e serramenti’, anche alla luce di questo fermento, ha registrato una crescita dei ricavi del 14,4%, con una domanda aumentata del 18% per quanto riguarda il residenziale e del 9% per quanto riguarda il non residenziale, con circa un milione di finestre in più vendute nel 2020-2021, con un impatto degli incentivi sulla domanda di serramenti e facciate stimato in 1.606 milioni di euro.
La 3Emmegi, guardando sia al mercato italiano che al mercato estero, con particolare interesse verso Africa, America del Sud e Asia, per il 2022 prevede di raddoppiare il fatturato di 6 milioni e mezzo del 2021. E di aprire, oltre al quartier generale di Ariccia, in provincia di Roma, una sede a Milano e una a Cape Town. E questo nonostante i molti contraccolpi della guerra in Ucraina (aumento costo energia elettrica rilevantissimo per la lavorazione del vetro e aumento costo alluminio del 60% rispetto a settembre 2020 e criticità nel reperire i materiali).
Tra i principali lavori in corso dell’azienda: il quartier generale Fao a Roma, le residenze universitarie vicino alla Bocconi a Milano, la base Nato a Sigonella, l’Ospedale Noseb di Monopoli; la Fendi Factory di Firenze, il Campus Biomedico di Trigoria, l’Esa Building di Frascati, la torre di Via Turati 32 di Milano, progettata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni e da Luigi Fratino nel 1950 e inserita nel Palazzo della Permanente. (Adnkronos)