L’Istituto nazionale tributaristi (Int) lancia una sorta di appello ai partiti su una delle tematiche presente in tutti i programmi elettorali: il fisco, parte sempre più consistente della vita di tutti i cittadini e che da decenni rappresenta tema di dibattiti e di impegni, spesso vani, della politica. I tributaristi dell’Int “premettono che la legge delega di riforma fiscale rappresenterebbe una buona base di partenza per gli interventi che occorrono per una trasformazione e semplificazione del sistema tributario, per cui almeno la sua approvazione potrebbe essere d’aiuto per il parlamento e il governo della prossima legislatura, dato che alla discussione e modifica del testo hanno partecipato tutti i gruppi politici, con un grande lavoro nelle Commissioni Finanze di Camera e Senato anche attraverso il coinvolgimento di molti settori della società civile”.
“Fatta questa precisazione, si condividono, anche se con alcune necessarie raccomandazioni, molti capi saldi dei programmi elettorali, come la riduzione della pressione fiscale attraverso però interventi sostenibili e compatibili con la situazione di bilancio dello Stato, la giusta lotta all’ evasione ma che non deve demonizzare interi settori e provocare accertamenti insostenibili, la soluzione strutturale delle somme iscritte a ruolo (c.d. cartelle esattoriali) che deve però andare di pari passo con una revisione del sistema sanzionatorio, l’ipotesi della premialità per i contribuenti economici corretti ma che, se basata sugli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa, deve prevedere una modifica di questo strumento soprattutto sull’incidenza degli addetti nella determinazione dei ricavi”, si legge nella nota dell’Int.
Però altrettanto prioritarie, per l’Int anche di più, “sono la semplificazione strutturale del sistema fiscale e la chiarezza normativa, che generano in capo ai contribuenti costi diretti per la complessità degli adempimenti e indiretti per il sempre maggior tempo che richiede il loro assolvimento, una sorta di ‘imposta sulla burocrazia’ che deve essere, se non cancellata, almeno ridotta drasticamente”.
Il presidente dell’Int, Riccardo Alemanno, sul tema ribadisce: “Sono decenni che si chiedono semplificazione e chiarezza normativa, due problematiche che vanno di pari passo, poiché l’eccesso di burocrazia determina inevitabilmente anche una difficoltà interpretativa e applicativa delle norme, costringendo l’amministrazione finanziaria all’emanazione di corpose e complesse circolari che spesso modificano le norme stesse, con buona pace della fonte del diritto”.
“”Occorre pertanto porre mano a questo sistema e utilizzare gli strumenti digitali non solo per raccogliere dati e facilitare il lavoro della Pa, ma per semplificare adempimenti e ridurre i costi a carico dei cittadini-contribuenti. Mi auguro che il prossimo governo decida concretamente di investire in tutto ciò, sarebbe un aiuto per tutti: famiglie, imprese, professionisti, dipendenti, pensionati, nonché per i giovani, ai quali abbiamo il dovere di lasciare un Paese migliore anche in questo settore della nostra società”, conclude. (Adnkronos)