Rotatoria “Sacro Cuore”

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Il Comune si oppone alla restituzione ai proprietari

L’Amministrazione Del Re riapre la vicenda pluridecennale della rotatoria del quartiere “Sacro Cuore” intitolata a Rocco Masiello, in parte area pubblica e in parte ancora nelle mani dei proprietari storici, espropriati del bene ma mai risarciti dal Comune di Cassano. Una vicenda che risale ad oltre trent’anni fa e che ancora si trascina nelle aule dei Tribunali, anche dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 2016 che sancì la condanna del Comune di Cassano per contumacia, dato che il Comune – all’epoca governato dal Sindaco Vito Lionetti di cui Del Re era vice nonché Assessore al Contenzioso – non si costituì in giudizio, perdendo la causa.
I giudici diedero dunque ragione ai proprietari di quei suoli stabilendo come illegittima la delibera di Giunta n. 42 dell’aprile 2013 con cui l’Amministrazione Di Medio I approvò l’acquisizione sa‐nante di alcuni terreni espropriati circa vent’anni prima dall’amministrazione Leporale per la realizzazione della rotatoria. Dopo la Delibera di Giunta ci furono anche una Delibera di Consiglio Comunale (la n. 13 del 30/4/2013) e un Decreto del Dirigente dell’UTC dell’e‐poca (n. 1/2013) che sanavano la situa‐zione per cui più atti univoci, tutti impugnati dinanzi al Tar Puglia dai proprietari di quell’area: il Tar Puglia diede loro tor‐to, tanto da dover far ricorso, appunto, al Consiglio di Stato.
Ma dinanzi ai quei giudici l’Amministrazione Lionetti-Del Re non si costituì in giudizio.
“Che i provvedimenti decisi da quella amministrazione (e le conseguenti spese) fossero del tutto inutili lo si sapeva già – dichiarò all’epoca Davide Del Re – perché era chiaro che in presenza di un giudicato restitutorio il Comune non potesse emanare un provvedimento di acquisizione sanante: motivazioni che coincidono alla perfezione con le argomentazioni della sentenza del Consiglio di Stato”. In sostanza, diceva l’amministrazione che nel 2016 governava in Comune, costituirsi e spendere soldi in avvocati e carte bollate era inutile perché l’esito lo si conosceva già. Una posizione che fu aspramente criticata dall’allora Consigliera Comunale di opposizione Maria Pia Di Medio anche perché per ottenere i fondi per la riqualificazione del quartiere (rotonda compresa), nel progetto fu inserita proprio quell’area come se fosse ormai acquisita alla pubblica utilità, cosa che poi si rivelerà non vera.
Ora l’Amministrazione Del Re torna sulla questione perché nel frattempo i proprietari di parte di quella rotonda chiedono che venga applicata proprio la sentenza del Consiglio di Stato ovvero che si dia esecuzione a quanto disposto dai giudici, restituendo le aree, ripristinando i luoghi e pagando le spese legali.
Contro questa richiesta il Sindaco si oppone ed ha dato mandato all’avv.to barese Nicolò de Marco a cui è stato versato un anticipo, per il momento, di poco meno di 5mila euro: insomma, si ricomincia tutto daccapo con ricorsi e controricorsi il cui esito è tutto da verificare e capire.

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