Da Gismondo a Pregliasco, cosa ne pensano
Fa discutere la tempistica di approvazione, da parte dell’Ema, dei vaccini bivalenti anti-Covid. “La scelta di velocizzare le autorizzazioni” dei vaccini bivalenti anti-Covid, con un prodotto aggiornato a Omicron 1 già disponibile e uno nuovo adattato a Omicron 4-5 in arrivo a breve, “crea un’ulteriore confusione che potrebbe ancora una volta rovinare la campagna di richiamo. Invece la cosa fondamentale non è inseguire l”ultimo modello’ come succede con i telefonini, ma è fare il booster, indipendentemente dal vaccino Omicron utilizzato”. E’ il monito del virologo Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene all’Università Statale di Milano, all’indomani del via libera dell’Agenzia europea del farmaco Ema al nuovo vaccino di richiamo di Pfizer-BioNTech, un bivalente mirato contro il ceppo originale del virus Sars-CoV-2 e le sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5.
“Soprattutto le persone fragili” devono essere “continuativamente protette, visto che dopo 4-6 mesi dall’iniezione o dalla guarigione si perde la protezione massima contro la malattia grave”, ricorda l’esperto. Per questo “il meglio è nemico del bene”, sottolinea Pregliasco citando un proverbio. “Io dico vacciniamoci – ribadisce – e non stressiamo queste differenze” tra un vaccino e l’altro “perché i risultati degli studi, addirittura già con il vaccino originale – precisa il medico – dimostrano una cross reattività, ossia una capacità di risposta anche nei confronti delle varianti più nuove”.
“L’importante è il richiamo, soprattutto per chi è fragile e lo ha fatto tempo fa”, insiste il direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi, ripetendo che prima o poi “sarà necessario riproteggersi”, pur con una raccomandazione più stringente rivolta alle fasce di maggior rischio, “probabilmente con tempistiche un po’ più dilatate come accade per l’appuntamento annuale con la vaccinazione antinfluenzale”.
“Certamente non si può pensare che la gente vada a vaccinarsi con il vaccino bivalente attuale” anti-Covid aggiornato a Omicron 1, “visto che abbiamo annunciato che fra 2 settimane ne arriverà un altro che lo supera” perché adattato a Omicron 4 e 5. “Mi sembra veramente una cosa impossibile da concepire e non capisco sulla base di quali criteri viene fatta questa comunicazione e vengono date le raccomandazioni”. Così all’Adnkronos Salute Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, all’indomani del via libera dell’Agenzia europea del farmaco Ema al nuovo booster di Pfizer-BioNTech, un vaccino bivalente mirato contro il ceppo originale del virus Sars-CoV-2 e le sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5.
Avviare una campagna di richiami con un prodotto mentre ne sta arrivando un altro produrrà secondo l’esperta un caos che “porterà a un’ulteriore sfiducia, a un ulteriore allontanamento dei cittadini dai suggerimenti che ci dà la sanità”.
Con il via libera ieri dell’Ema al booster del vaccino Pfizer contro Omicron Ba.4 e Ba.5, dopo quello per Omicron 1 della scorsa settimana, “si rischia di creare confusione nella popolazione, mi pare una tempistica sbagliata. Ora come si spiega alle persone che anche il booster bivalente per Omicron 1 è efficace e, se c’è necessità, va fatto subito? Tutti vorranno aspettare e così si complica la campagna vaccinale”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). (Adnkronos)