Energia, Corazza (Pe): “In discorso von der Leyen non tutte le risposte che ci aspettavamo”
(Adnkronos) – Il ruolo fondamentale del Parlamento europeo è quello di “spingere la Commissione in direzione delle richieste dei cittadini e la prima richiesta in questo momento è di dare una risposta rapida alla crisi energetica, alla crisi delle bollette”. Lo ha detto Carlo Corazza, capo dell’ufficio del Parlamento europeo in Italia, nel corso di un evento in Campidoglio in occasione del discorso sullo Stato dell’Unione della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Discorso che, ha sottolineato Corazza, non contiene tutte le risposte che il Parlamento si aspetta”.
L’Aula di Strasburgo, ha argomentato, “si aspetta delle soluzioni a breve periodo, che riguardino anche il tetto al prezzo del gas, il mercato non sta funzionando, siamo in guerra e l’unità europea che finora c’è stata ed è stata straordinaria dipende anche da quanto sapremo dare delle risposte alle famiglie e alle imprese”. “Va benissimo dare una prospettiva sulle rinnovabili, l’idrogeno ed il disaccoppiamento, ma adesso serve una risposta immediata e la risposta immediata è quella del tetto al prezzo del gas”, ha insistito Corazza.
Che poi ha evocato il tema della Convenzione europea per la riforma dei Trattati, come proposto da von der Leyen, sottolineando come adesso “ci troviamo in mezzo a un guado, la guerra e la pandemia hanno fatto vedere che l’edificio è incompleto, rischiamo di essere travolti dalla crisi energetica perché non abbiamo l’Unione per l’energia, in politica estera vale il principio dell’unanimità: dunque è fondamentale cambiare”.
Dal canto suo, il direttore della rappresentanza della Commissione in Italia, Antonio Parenti, del discorso di von der Leyen ha in particolare apprezzato “il richiamo a lavorare con gli alleati dei Paesi del G7, ma non solo, anche con i Paesi africani e del Sudamerica, che significa riprendere in mano un’agenda di liberalizzazioni commerciali, che negli ultimi anni ha subito dei rallentamenti”.
Il secondo aspetto, ha sottolineato Parenti, nel suo intervento all’evento organizzato dall’ufficio del Parlamento europeo in Italia e da quello della Commissione Ue, “è l’idea della banca dell’idrogeno”, che implica “la capacità di renderci conto oggi che certi passaggi epocali e industriali non potranno avvenire senza un intervento pubblico di sostegno, che non ci deve portare a un’economia socialista, ma a un’economia di mercato che sia sociale, che possa aiutare anche le imprese a fare questi stravolgimenti”.
Infine il capo della rappresentanza della Commissione ha commentato la proposta della creazione di un fondo sovrano europeo, che ha l’obiettivo di “far sì che l’Ue rimanga all’avanguardia delle tecnologie più importanti, permettendo di lavorare a livello europeo ed evitando fughe in avanti di singoli paesi”. E questo, ha concluso, “credo sia molto importante perché in Europa o manteniamo un mercato unico per l’accesso alle tecnologie o finiremo tutti in una corsa a chi è in grado di sovvenzionare di più una determinata impresa”.