Fifa ad Amnesty su Mondiali in Qatar

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“Implementate misure per la protezione dei lavoratori”

“La Fifa prende atto del sondaggio condotto per conto di Amnesty International, con intervistati provenienti da 10 paesi in Europa e cinque paesi del resto del mondo sulla questione degli standard e delle protezioni del lavoro in Qatar. Gli intervistati potrebbero non essere pienamente consapevoli delle misure implementate negli ultimi anni dalla Fifa e dai suoi partner in Qatar per proteggere i lavoratori coinvolti nella consegna della Coppa del Mondo Fifa Qatar 2022”. Questa la risposta della Fifa al sondaggio commissionato da Amnesty International a YouGov, secondo il quale quasi due terzi (il 73 per cento) di oltre 17.000 persone adulte in 15 stati ritiene che la Federazione internazionale delle associazioni calcistiche (Fifa) dovrebbe risarcire i lavoratori migranti per i danni subiti durante la preparazione dei mondiali di calcio che inizieranno a novembre in Qatar. YouGov ha intervistato 17.477 adulti in Argentina, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Kenya, Messico, Marocco, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Di questi, il 54% ha dichiarato di essere in grado di guardare almeno una partita della Coppa del Mondo. 

Il sondaggio commissionato da Amnesty prende però in considerazione solo 15 paesi dei 210 che compongono la Fifa e di questi 15 ben 10 sono europei, oltre a Stati Uniti, Argentina e Messico in America e Marocco e Kenya in Africa. Inoltre le federazioni calcistiche di Belgio, Germania, Danimarca, Inghilterra, Norvegia e Paesi Bassi hanno espresso sostegno per il principio del risarcimento, ma nessuna di loro, né tanto meno le altre, hanno fatto una dichiarazione ufficiale per chiedere alla Fifa di avviare il programma di risarcimenti. 

“Come riconosciuto da esperti indipendenti, come l’Organizzazione Internazionale del Lavoro e i sindacati internazionali, negli ultimi anni è stata implementata una vasta gamma di misure per migliorare la protezione dei lavoratori in Qatar, e questi sviluppi sono avvenuti in gran parte come conseguenza della Coppa del Mondo che si sta giocando nel paese. Ciò include anche la Fifa e i suoi partner in Qatar che esercitano pressioni sulle aziende quando necessario per garantire la bonifica dei lavoratori coinvolti nei preparativi della Coppa del Mondo Fifa. I lavoratori sono stati compensati in varie forme in cui le aziende non sono riuscite a rispettare gli standard di benessere dei lavoratori del Comitato supremo per la consegna e l’eredità (SC), che è lo standard utilizzato dalla Fifa e dal paese ospitante per garantire la protezione dei lavoratori coinvolti nelle attività relative alla Coppa del Mondo Fifa. Queste misure sono state integrate dalle misure adottate dal Ministero del Lavoro per far rispettare il diritto del lavoro del Qatar e prevedere l’accesso alla bonifica, ad esempio attraverso il Fondo di sostegno e assicurazione dei lavoratori”, ha sottolineato la Federcalcio internazionale. 

“La Fifa continuerà i suoi sforzi per consentire la bonifica per i lavoratori che potrebbero essere stati influenzati negativamente in relazione al lavoro relativo alla Coppa del Mondo Fifa in conformità con la sua politica sui diritti umani e le responsabilità ai sensi dei pertinenti standard internazionali”, ha concluso la Fifa. (Adnkronos) 

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