Mondiali Pratoni, titolo alla britannica Ingham

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(Adnkronos) – I coloratissimi tifosi inglesi, avvolti nelle loro bandiere e i copricapi ‘Union Jack’ non ci pensano proprio a trattenere la gioia. Anzi, quell’esplosione di blu, rosso e bianco è forse l’omaggio più bello e l’ennesimo saluto spontaneo alla loro regina e, sicuro, un caldo benvenuto a Re Carlo III. Hanno cantato, accennato il loro inno e abbracciato idealmente, versando pure qualche lacrima, quando la biondissima 25enne Yasmin Ingham, esordiente, è salita sul podio aprendo il suo inconfondibile sorriso e salutandoli da lontano. Lei, Yasmin, è campionessa mondiale al primo tentativo, non un’impresa banale che assume un significato molto più profondo in questi giorni di forti emozioni per il suo Paese. Le bandiere a mezz’asta dei Paesi del Commonwealth nel ricordo della regina Elisabetta hanno fatto da cornice a questa istantanea che ha incorniciato l’impresa di Yasmin Ingham con i suo Banzai du Loir. La competizione a squadre è andata invece alla Germania.

La prima classificata del concorso individuale, la 25enne britannica, è stata omaggiata anche di un motorino Askoll elettrico serigrafato con l’immagine del Colosseo, simbolo della Roma e trait d’union tra i Pratoni e la capitale. Un premio che ha un significato particolare nell’impegno degli organizzatori verso la sostenibilità e il rispetto della biodiversità che ha tratteggiato le ultime stagioni agonistiche del pianeta Fise, da Piazza di Siena, alla Milano Jumping, fino al Mondiale e alla profonda riqualificazione dei Pratoni del Vivaro. Allo chef d’equipe della Germania è stato consegnato un baule realizzato a mano dall’artigiano Stefano Conticelli che affianca la Fise fin dalla prima ora nelle sue rappresentazioni agonistiche.

Davanti 14mila entusiasti spettatori I Fei World Championships di Concorso Completo, ai Pratoni del Vivaro, si concludono con una grossa sorpresa. Michael Jung, in sella a fischerChipmunk FRH, avrebbe potuto permettersi anche un errore nella terza e ultima prova, quella di salto ostacoli, grazie a 4,4 punti negativi di vantaggio che aveva in classifica sulla britannica Yasmin Ingham dopo dressage e cross country. E invece il tedesco ne ha commessi due sugli ultimi tre ostacoli: prima sul secondo elemento della gabbia, poi sulla tavola del “Colosseo”. In un niente, una decina di secondi, è passato da primo a quinto, chiudendo con 26,8 punti negativi e consegnando la medaglia d’oro alla Ingham, semplicemente perfetta anche nella gara conclusiva, in coppia con Banzai du Loir. La 25enne nata nell’Isola di Man si è imposta con 23,2 punti negativi. Con 26,0 l’argento è andato alla tedesca Julia Krajewski (Amande de B’Neville), olimpionica di Tokyo 2021. Bronzo per il neozelandese Tim Price (Falco), con 26,2. Jung, campione mondiale individuale nel 2010, si è consolato conquistando l’oro a squadre con la Germania, il secondo per lui dopo quello del 2014.

Con lui e la Krajewski sono saliti sul gradino più alto del podio anche Christoph Wahler (Carjatan S) e Sandra Auffarth (Viamant du Matz). Con 95,2 punti negativi hanno confermato la leadership che si erano assicurati dopo dressage e cross country. Con 100,3 la medaglia d’argento è andata agli Stati Uniti, grazie a Wllliam Coleman (Off The Record), Tamra Smith (Mai Baum), Lauren Nicholson (Vermiculus) e Boyd Martin (Tsetserleg TSF). Con 100,7, bronzo alla Nuova Zelanda, che oltre a Price schierava la moglie di quest’ultimo, Jonella (McClaren), Monica Spencer (Artist) e Clarke Johnstone (Mento Park). I “kiwi” hanno soffiato la medaglia alla Gran Bretagna per appena 0,2 punti negativi.

L’Italia ha recuperato due posizioni, concludendo però solo nona e quindi fuori dai primi sette posti che hanno assicurato la qualificazione olimpica per Parigi 2024 a Germania, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Gran Bretagna, Irlanda, Svezia e Svizzera. Arianna Schivo (30ª con 47,7 su Quefira de l’Ormeau): si è detta soddisfatta: “Una grande soddisfazione, essere stata la prima a ottenere un percorso netto nella prova di salto ostacoli: la gioia del pubblico, in piedi a applaudirmi, è stata pari alla mia. La cavalla ha chiuso il campionato in bellezza. È stata bravissima in tutte e tre le prove. Però ormai Quefira ha 18 anni: adesso va a riposo e con calma, a mente fredda, vedremo se sarà il caso di tenerla ancora in allenamento oppure no”.

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