Università di Foggia protagonista delle ‘Giornate nazionali della formazione insegnanti’
“Le sfide che le scuole e le università oggi devono affrontare rispetto al cambiamento del linguaggio e alla nuove tecnologie, e i cambiamenti sociali che accompagnano la crescita dei ragazzi nelle scuole, sono enormi. Per affrontare con competenza queste sfide abbiamo bisogno di formazione continua, mirata. All’interno delle aree universitarie, ma anche all’esterno con la partecipazione di associazioni, imprese e fondazioni che si occupano di questi temi. E in queste giornate abbiamo proprio riflettuto su questi temi, per cercare di immaginare un futuro di nuova professionalità docente, nuove competenze, e costruire così un ecosistema di supporto per la crescita appunto professionale degli insegnanti”. Così Pierpaolo Limone, rettore dell’Università degli studi di Foggia commenta le ‘Giornate nazionali della formazione insegnanti’, ospitate dall’università di Foggia e organizzate con il patrocinio della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), svoltesi dal 17 al 19 settembre scorsi a Foggia e Vieste.
Confronti e riflessioni sulla formazione sono stati il fulcro di tre giorni intensi, che hanno visto l’Unifg protagonista. In particolare, sono stati sviluppati e discussi 5 temi: riforma del reclutamento degli insegnanti; nuove traiettorie della formazione iniziale e continua; teaching learning center e centri di formazione d’ateneo; esperienze e ricerche su competenze metodologiche e didattiche; studi e ricerche sulla valutazione.
“Sono state -ha detto Alessandro Fusacchia, coordinatore dell’intergruppo parlamentare sull’orientamento- delle giornate molto belle, organizzate dalla Crui, che si sono aperte però a tante associazioni e fondazioni in tutta Italia proprio perchè la formazione deve diventare un tema nazionale su cui si crea un ecosistema. Sono fondamentali le università che svolgono un ruolo sia sulla formazione iniziale degli insegnanti sia su quella in servizio. E c’è un ecosistema di fondazioni che va sempre più coinvolto. Il ruolo del docente sta cambiando, e profondamente, perchè il ruolo della tecnologia ha un impatto sul ruolo del docente, ma sta cambiando anche perchè sta cambiando il quadro di riferimento”, ha continuato. Quindi è stato importante, ha concluso, “fare uno stato dell’arte e vedere come si può potenziare la formazione degli insegnanti che è la chiave per costruire capacità, cambiando l’insegnante italiano in una persona molto più capace nell’accompagnare i ragazzi a crescere”, ha concluso. (Adnkronos)