Nel Parco Dora, i visitatori e i delegati di Terra Madre troveranno 35 isole ecologiche, distribuite in particolar modo nei punti maggiormente dedicati alla ristorazione (Aree Food Truck, Cucine di strada, Cucina di Terra Madre). Le isole saranno presidiate dai volontari di Eco dalle Città, che quest’anno ha ingaggiato oltre 270 studenti provenienti da tre licei torinesi (Istituto Lagrange, Liceo Cattaneo e Liceo Artistico Cottini) e 12 richiedenti asilo. I tecnici di Biorepack si sono occupati della formazione delle sentinelle che in ciascuna isola spiegheranno ai visitatori come effettuare la raccolta dell’organico e delle stoviglie compostabili.
“Biorepack, tra i suoi compiti statutari, ha quello di spiegare ai cittadini e alle pubbliche amministrazioni quanto sia importante trattare nel modo corretto i rifiuti organici e gli imballaggi in bioplastica compostabile -commenta Marco Versari, presidente di Biorepack – La frazione umida rappresenta infatti il 40% del totale di tutti i rifiuti prodotti in Italia. Gestirla bene significa garantire agli impianti di compostaggio operanti nel nostro Paese un’importante materia prima da trasformare in prezioso compost. Quest’ultimo viene poi destinato ai terreni agricoli che possono così utilizzarlo come fertilizzante naturale, al posto dei prodotti chimici. In questo modo restituiamo sostanza organica ai suoli, miglioriamo le rese agricole e costruiamo una filiera di bioeconomia circolare che fa bene al tessuto produttivo del Paese. Tutto questo non è possibile senza far capire ai cittadini che dal modo in cui loro stessi fanno la raccolta dell’organico e dall’uso che fanno di sacchetti e stoviglie compostabili dipende la possibilità di attivare tale circolo virtuoso”.
Per comprendere quanto sia rilevante la raccolta dell’organico rispetto al totale dei rifiuti basta considerare che nelle 35 isole ecologiche attivate al Salone del Gusto 2022, saranno utilizzati in particolare 2200 sacchi in bioplastica all’interno dei quali conferire i rifiuti compostabili. Per l’indifferenziato i sacchi saranno invece 1600. I sacchi in bioplastica saranno poi gestiti dalla multiutility torinese Iren che li invierà al suo impianto di compostaggio di Santhià. Al termine della manifestazione, Slow Food provvederà a rendicontare la quantità di Forsu intercettata e la quota di imballaggi in bioplastica in essa contenuta. Ciò permetterà di calcolare anche la quantità di compost che sarà possibile realizzare e distribuire alle imprese agricole. I sacchi, al pari di piatti, bicchieri e stoviglie realizzati in bioplastica compostabile hanno un triplice vantaggio: possono essere conferiti senza problemi negli impianti di digestione anaerobica e di compostaggio.
Nei giorni del Salone del Gusto, allo stand di Biorepack (postazione G34) sarà possibile scoprire tutte le informazioni e rispondere a tutte le curiosità sul mondo del riciclo degli imballaggi in bioplastica e della frazione organica materiali.