Ucraina, Zelensky all’Onu: 5 punti per la vittoria

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“Possiamo vincerla questa guerra”. Così il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio trasmesso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Sul campo, ha elencato dunque Zelensky, l’Ucraina può spuntarla, ma per vincere sono cinque i punti necessari: “Tempo, supporto, armi, sistemi di difesa e anche supporto finanziario”. Per il presidente ucraino, “tutti vogliono la pace, solo uno vuole la guerra, ma non consentiremo che prevalga” ha detto facendo riferimento al presidente russo Vladimir Putin. “Non abbiamo provocato questa guerra. Non abbiamo avuto altra scelta se non quella di difenderci. L’Ucraina vuole la pace, l’Europa vuole la pace. Il mondo vuole la pace”, le parole dell’ucraino, che ha aggiunto: “C’è solo un’entità, tra gli stati membri dell’Onu, che potrebbe dire ora – se fosse in grado di interrompere il mio discorso – di essere felice per questa guerra, per la sua guerra”.

Per punire Mosca quindi, spiega Zelensky avanzando la richiesta ai leader raccolti a New York per i lavori dell’Unga, l’Onu dovrebbe “privarla del diritto di veto” in Consiglio di Sicurezza mentre chiede “punizioni per gli aggressori, finché l’aggressione non ha fine. Le sanzioni fanno parte della formula per arrivare alla pace” e sollecita l’istituzione di un “tribunale speciale” per giudicare i crimini commessi dalla Russia nella guerra innescata dall’invasione ordinata da Putin a febbraio.

Nel suo videomessaggio, il presidente ucraino ha inoltre invitato le Nazioni Unite ad adottare un tetto al prezzo “del gas e del petrolio, con cui la Russia finanzia la guerra e continua a perpetrare la sua aggressione contro il nostro popolo”.

“L’Ucraina ha dimostrato forza sul campo di battaglia, nessuno ci può rimproverare di debolezza o di incapacità di lottare per la nostra indipendenza, il risultato sarà la garanzia di una pace stabile”, sottolinea il presidente ucraino. “Non siamo stati noi a provocare questa guerra – ribadisce – ci sono stati 88 colloqui per evitare la guerra, ma la Russia invece di fermare questo crimine dell’aggressione l’ha trasformata in un’invasione su vasta scala”. Il leader di Kiev ha poi assicurato che il Paese è pronto “per la pace, ma deve essere una pace vera e onesta”.

Zelensky all’Onu: “Ucraina vuole pace, è la guerra di Putin”

“Non abbiamo provocato questa guerra. Non abbiamo avuto altra scelta se non quella di difenderci. L’Ucraina vuole la pace, l’Europa vuole la pace. Il mondo vuole la pace. C’è solo uno che vuole la guerra”. Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, si esprime così nell’intervento in videocollegamento con l’Assemblea generale dell’Onu. Zelensky chiede “punizione per gli aggressori, finché l’aggressione non ha fine. Le sanzioni fanno parte della formula per arrivare alla pace” e sollecita l’istituzione di un “tribunale speciale” per giudicare i crimini commessi dalla Russia nella guerra innescata dall’invasione ordinata da Vladimir Putin a febbraio.

“C’è solo un’entità, tra gli stati membri dell’Onu, che potrebbe dire ora – se fosse in grado di interrompere il mio discorso – di essere felice per questa guerra, per la sua guerra”.

“L’Ucraina ha dimostrato forza sul campo di battaglia, nessuno ci può rimproverare di debolezza o di incapacità di lottare per la nostra indipendenza, il risultato sarà la garanzia di una pace stabile”, sottolinea il presidente ucraino. “Non siamo stati noi a provocare questa guerra – ribadisce – ci sono stati 88 colloqui per evitare la guerra, ma la Russia invece di fermare questo crimine dell’aggressione l’ha trasformata in un’invasione su vasta scala”.

Ucraina, Putin: “Combatteremo per la nostra patria”

“Combatteremo per la nostra Patria, per la nostra terra, l’unica che abbiamo, per la nostra libertà, indipendenza e sovranità, per la nostra cultura e tradizioni. Le difenderemo e le proteggeremo in nome dei nostri antenati e dei nostri discendenti, per il bene della Russia, della sua grande storia e del suo grande futuro”. Lo ha detto Vladimir Putin, secondo quanto riporta la Tass, in occasione dell’anniversario della fondazione dello Stato russo.

Ucraina-Russia, scambio prigionieri: liberati anche militari Azov

Sono 215 i prigionieri ucraini liberati in cambio del politico ucraino filorusso Viktor Medvedchuk e altri 55 soldati russi. Lo ha chiarito su Twitter il capo dell’ufficio della presidenza di Kiev, Andriy Yermak, spiegando che tra gli ucraini liberati ci sono anche i militari catturati dai russi nelle acciaierie Azovstal. ”E’ stato un grande scambio di prigionieri. Noi abbiamo avuto 215 persone. Tra loro ci sono comandanti, difensori di ‘Azovstal’ e soldatesse incinte”, ha detto Yermak su Twitter. ”Abbiamo anche liberato duecento soldati ucraini, cinque cittadini britannici, uno svedese, un croato e un marocchino”, ha aggiunto Yermak ringraziando il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per la sua mediazione.

Zaporizhzhia, Aiea: “Negoziati tra Kiev e Mosca per sicurezza centrale”

Sono in corso ”negoziati veri” tra la Russia e l’Ucraina per creare una zona di protezione attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa nel sud dell’Ucraina. Lo ha dichiarato il direttore generale dell’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Mariano Grossi, che a margine dell’Assemblea generale a New York ha incontrato tra gli altri il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e quello ucraino Dmytro Kuleba. ”Stiamo ingranando”, ha detto Grossi, sottolineando che, seppur non ci siano ancora risultati concreti, c’è l’impressione che le parti ritengano fondamentale creare una zona di sicurezza attorno all’impianto nucleare di Zaporizhzhia.

Grossi si è poi detto molto preoccupato per il peggioramento della situazione presso l’impianto, sottolineando che occorre agire velocemente. ”Dobbiamo decidere il prima possibile”, ha detto incontrando i giornalisti a New York.

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