“L’auspicio è che un’arma importante per la lotta contro il dissesto idrogeologico arriverà dal Pnrr che, tra le misure previste in materia di territorio, ha previsto lo stanziamento di: mezzo miliardo per finanziare la creazione di un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione che consenta di individuare e prevedere i rischi sul territorio (M2C4.1-I.1.1-8-9); 6 miliardi per la resilienza e la valorizzazione del territorio e per l’efficienza energetica dei Comuni (M2C4.2-I.2.2-14-17) e circa 2,5 miliardi di euro da destinare agli interventi per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico. Questo ultimo importo, che fa capo alla Missione 2, Componente 4, del Pnrr, è appannaggio delle aree che sono state colpite da calamità naturali e dovranno essere utilizzare per ripristinare le infrastrutture danneggiate e ridurre il rischio residuo sulla base di piani di investimento elaborati a livello locale e approvati dal Dipartimento della Protezione Civile entro la fine del 2021”. Ad affermarlo è Centro Studi Enti Locali (Csel) in un’elaborazione, per Adnkronos, basata su dati Rendis-Ispra.
“La somma è stata indirizzata, per un terzo, verso progetti già in essere. In questo novero sono stati ricompresi gli interventi già programmati in passato per emergenze pregresse che rientrino nei piani, predisposti dai Commissari/soggetti responsabili in ordinario regionali, approvati dal Dipartimento della protezione civile dal 1° febbraio 2020. I restanti 800 milioni serviranno, invece, a rendere possibile la realizzazione di nuovi progetti per la riduzione del rischio di alluvione e idrogeologico. Ciò con il duplice obiettivo di riportare le aree colpite da catastrofi naturali alle loro condizioni ordinarie e di garantire la resilienza dei territori alle calamità naturali”, spiega.
“Il tema della lotta al dissesto idrogeologico – ricorda – è presente nel Piano anche alla voce ‘riforme’, posto che si richiedeva, entro il giugno 2022, di semplificare e rendere più rapide le procedure per l’attuazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico. Un obiettivo che il ministero della transizione ecologica, nella propria relazione sull’attuazione del Pnrr al 30 giugno 2022, ha dichiarato raggiunto posto che sono state: semplificate e accelerate le procedure per l’attuazione dei progetti in questo settore, compresa la fissazione di scadenze massime per ciascuna fase; avviato il processo per creare banche dati comuni in materia di dissesto; definito un piano per aumentare la capacità amministrativa degli organi responsabili dell’attuazione di tali progetti e rafforzare il coordinamento tra i vari livelli di governo coinvolti; adottate misure di potenziamento delle strutture commissariali e aggiornati i criteri, le modalità e l’entità delle risorse destinate al finanziamento degli interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico. Il Governo italiano, in conformità agli obiettivi europei, si è inoltre impegnato ad approvare una legge sul consumo di suolo, che affermi i principi fondamentali di riuso, rigenerazione urbana e limitazione del consumo di suolo”. (Adnkronos)