Al Salone Nautico di Genova si parla molto di sostenibilità, della necessità di saper coniugare lo sviluppo del settore con l’obiettivo della sostenibilità. Incrementare la ricerca in questa direzione avrà, tra l’altro, rilevanti ricadute occupazionali e significativi potranno essere anche i risultati commerciali infatti, quando si riuscirà a produrre uno yacht a zero emissioni, tutti lo vorranno. Girando per il Salone Nautico si incontrano i primi risultati della ricerca in questa direzione. Il gruppo Azimut Benetti si è impegnato nella ricerca per giungere alla realizzazione di grandi yacht a basse emissioni.
Impegnato nella stessa direzione anche il Gruppo San Lorenzo che ha annunciato la vendita del più grande superyacht costruito nel cantiere, un 73 metri, un’imbarcazione adotta un sistema a propulsione diesel-elettrico che minimizza le emissioni. Minimi i consumi anche di uno yacht lungo 33 metri e largo 8, a propulsione turbo jet, dove i pannelli solari generano l’energia pulita per la vita a bordo.
Di sostenibilità si è parlato al Salone di Genova anche in due seminari: “The green side of the speed” e “L’industria nautica e la sostenibilità”. “L’industria nautica deve essere settore trainante della ricerca in questa direzione. Possono prodursi ricadute occupazionali importanti”, ha evidenziato Carlo Laganà al Forum innovation nel dibattito.
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