Russia, Mosca stoppa Kadyrov su armi nucleari

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Mosca prenderà decisioni basate su “valutazioni obiettive ed equilibrate” nella guerra tra Russia e Ucraina. E’ la posizione del Cremlino dopo l”invito’ del leader ceceno Ramzan Kadyrov a considerare l’uso di armi nucleari. “In questo momento così carico di tensione i leader delle regioni hanno l’autorità per esprimere le loro opinioni e per fare valutazioni. Sono dopo tutto i leader di intere regioni russe. Ramzan Kadyrov in particolare sin dall’inizio dell’operazione militate speciale ha contribuito molto alla campagna e continua a farlo, ma anche nei momenti difficili, le emozioni devono essere escluse dalle valutazioni. Quindi preferiamo mantenere valutazioni obiettive ed equilibrate”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Il Presidente della Cecenia aveva chiesto l’adozione di “misure più drastiche, fino alla dichiarazione della legge marziale nelle regioni di confine e l’impiego di testate nucleari a carica bassa”. Le basi per l’impiego di armi nucleari di qualsiasi tipo, ha ribadito Peskov, sono spiegate dalla dottrina militare russa, vale a dire, quando è minacciata l’esistenza del Paese, “anche con armi convenzionali”.

Secondo il portavoce del Cremlino, intanto, le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk fanno parte della Russia entro i confini del 2014, mentre nelle regioni di Kherson e Zaporozhzhia, la questione dei confini sarà risolta nel corso di un’ulteriore confronto con la popolazione. Interrogato dai giornalisti, riferisce l’Interfax, Peskov non ha chiarito ancora quali saranno i confini delle regioni ucraine annesse illegalmente dalla Russia dopo i referendum farsa, rimandando a non ben definite consultazioni con la popolazione.

“A Kherson e Zhaporzhzhia continueremo a consultarci con la popolazione” sui confini, ha detto Peskov. Alla domanda se le aree di queste regioni che sono sotto il controllo di Kiev vengano considerate russe dal Cremlino, il portavoce ha risposto: “Non ho altro da aggiungere ora”. Quando è stato chiesto in che modo verrà consultata la popolazione sui confini, Peskov ha detto di non poter rispondere ma che tutto dipenderà dalla volontà degli abitanti dei territori. Neanche la legge sull’annessione dei nuovi territori che verrà firmata dal presidente russo Vladimir Putin chiarirà i confini: Peskov ha detto di ritenere che la “formulazione rimarrà la stessa”. (Adnkronos)

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