Le ‘ricette’ di preti e Vescovi
Il caro bollette si fa sentire anche sulle parrocchie del Paese tanto che la Cei, nell’ultimo Consiglio episcopale d’autunno, ha deciso di istituire un Fondo di solidarietà da 10 milioni di euro a sostegno delle diocesi per contrastare l’aumento dei costi dell’energia. Da parte loro, parroci e vescovi stanno cercando di ammortizzare il caro energia con accorgimenti ad hoc, anche studiando soluzioni eco sostenibili con energie alternative. Rimedi in difesa dell’ambiente, ma anche soluzioni semplici, di buon senso, ‘fai da te’. Monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara e Comacchio a capo della Commissione Cei per i migranti oltre che presidente della fondazione Migrantes, fa il punto con l’Adnkronos: “Nelle chiese mediamente i costi per i consumi energetici sono più che raddoppiati; ora, si cercherà di mettere qualche grado in meno, qualche ora in meno di riscaldamento ma non lasceremo al freddo i fedeli”.
Monsignor Perego spiega che si stanno anche valutando eco iniziative: “La Cei sta studiando la possibilità di fare ricorso ad energie alternative con le comunità energetiche in modo tale che mettendosi insieme si possa arginare il caro bollette”. Il vescovo spiega che il Fondo di solidarieta’ istituito dalla Cei va in due direzioni e riguarderà “sia le parrocchie che si impegneranno in eco iniziative come la realizzazione di pannelli solari , attraverso fonti alternative, sia per fronteggiare le difficoltà delle piccole parrocchie maggiormente in difficoltà. Proprio oggi un parroco mi diceva che lo scorso anno aveva speso 9 mila euro, quest’anno ha già speso 23 mila euro, quindi siamo di fronte mediamente ad oltre il raddoppio del costo delle bollette. Non nascondiamo che peserà moltissimo sulle parrocchie. Il fondo di solidarietà che noi facciamo potrà però fare si’ che ognuno possa contribuire per fare in modo che non solo le parrocchie ma anche le famiglie che sono in difficoltà possano attingervi”.
Il vescovo di Bolzano, Ivo Muser, chiudendo il Convegno pastorale diocesano, è intervenuto con aspetti concreti sul fronte energetico, consigliando interventi utili da mettere in campo. Tra questi, quello di regolare lo spazio interno della chiesa a una temperatura massima di 15 gradi. Tra le ipotesi, anche la riduzione della illuminazione delle facciate e dei campanili, o in alternativa farne a meno del tutto.
Di recente, don Agnello Stoia, il parroco di San Pietro che partecipa alle riunioni dei parroci prefetti della diocesi di Roma, ha riferito: “Nella diocesi di Roma è stato fatto molto per mettere qualcosa da parte, guardando al futuro a qualche difficoltà che poteva sorgere. Le trecentosessanta e oltre parrocchie di Roma potranno essere sostenute nei loro bisogni. Per rendere accogliente un luogo, ben illuminato, quando arrivano bollette carissime diventa una preoccupazione grandissima per i parroci”.
Nel bresciano, don Claudio Paganini, da sacerdote ambientalista, traducendo in fatti L’enciclica verde del Papa Laudato si’, ha dotato la parrocchia di illuminazione a led, invitando i fedeli a ridurre gli sprechi. E se i parrocchiani batteranno i denti, quest’inverno, tra i rimedi anche le prediche lampo.
Adnkronos