Marche, arriva l’impianto di pesche nettarine piatte più grande d’Europa
L’annuncio è stato dato alla fiera Fruit Attraction di Madrid, durante il workshop sull’agricoltura sostenibile e i consumi di pesche in Europa e riguarda l’avvio dell’ambizioso progetto che prevede la messa a dimora delle prime 20 mila piante della nuova varietà di pesche piatte “Nettarine Saturnia”. Entro l’inizio del 2023 le piante messe a dimora dall’azienda agricola Eleuteri di Civitanova Marche (Mc), leader nel settore delle pesche piatte, saranno in totale 60 mila: un vero e proprio “rimboschimento agricolo” che avrà anche ripercussioni positive sull’ambiente anche in termini di assorbimento dell’anidride carbonica.
“È la prima volta che un’azienda italiana viene presa come riferimento per l’agricoltura innovativa nella patria della produzione europea, la Spagna – ha commentato Marco Eleuteri, presidente dell’omonima azienda con sede nelle Marche – Un risultato che ci pone all’avanguardia nella ricerca in ambito agricolo in un settore finora esclusivo appannaggio del paese iberico”.
Il nuovo impianto si chiama “Anfiteatro” e sta sorgendo in provincia di Fermo, nelle Marche. Una volta a regime sarà l’azienda agricola più grande in Europa nella produzione di nettarine piatte su una superficie totale di 32 ettari. La nuova ed esclusiva tipologia di drupacee, molto dolce e profumata viene già venduta in Gdo con il brand Saturnia ed entro il 2023 gli ettari coinvolti saranno complessivamente 40 per un totale di circa 80mila piante che daranno oltre 1.500 tonnellate di nettarine piatte.
“L’obiettivo – ha dichiarato Eleuteri – è quello di raddoppiare la superficie coltivata e i volumi entro cinque anni, costruendo un magazzino di confezionamento in modo da soddisfare anche i paesi esteri, dove le pesche Saturnia sono già molto richieste ma che non riusciamo ancora a servire per insufficienza della produzione”. L’azienda Eleuteri ha messo sul piatto 2 milioni di euro di investimenti per rinforzare il suo ruolo di maggior produttore nazionale di pesche piatte (120 ettari, un settimo di tutta la superficie nazionale) con 2.000 tonnellate e 6 milioni euro di ricavi, completamente realizzati sul mercato italiano.
Per rafforzare la crescita l’azienda Eleuteri ha avviato una collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche dotandosi di un Variety Selector, ossia una figura professionale per osservare il comportamento delle nuove selezioni varietali di pesche e nettarine piatte nel mondo.
“Lo studio, l’osservazione e la sperimentazione sono alla base di una crescita aziendale virtuosa specie in un comparto come quello agricolo, dove i tempi di rientro degli investimenti sono fisiologicamente lunghi e, conseguentemente, gli errori di valutazione possono risultare drammaticamente costosi – spiega Eleuteri-. È la sfida più importante fatta dalla nostra famiglia in oltre 37 anni di lavoro sulla pesca piatta. Ora, grazie ai 200 ettari che avremo in produzione nel 2024 potremo ampliare il mercato in maniera importante sia in Italia sia all’estero, guidando la crescita di questi frutti in cui siamo riconosciuti come uno dei maggiori specialisti al mondo”.
Tutto è partito negli anni ’80 quando l’università del New Jersey ha reso le pesche piatte più lisce, sode, aromatiche, colorate e durevoli. La Spagna è stata la prima a puntare su queste nuove varietà, diventandone il leader mondiale. Invece in Italia è stato Eleuteri a introdurle, dapprima sulle colline marchigiane tra Macerata e Fermo, poi anche in Campania, e a lanciare nel 2010 il brand Saturnia. Piccole e profumate, molto dolci e poco acide, le pesche piatte hanno presto conquistato gli italiani mettendo in crisi quelle tradizionali, di cui siamo il secondo produttore mondiale dopo la Cina.
L’azienda marchigiana non ha mai smesso di investire per migliorarne le qualità organolettiche e la sostenibilità delle tecniche di coltivazione, arrivando a rendere costanti la consistenza, il gusto e il profumo per tutta la produzione e garantendogli anche con un’apposita analisi sensoriale. Il progetto Anfiteatro è il punto d’arrivo di un lavoro lungo e articolato, realizzato in collaborazione con la facoltà di Agraria dell’Università politecnica delle Marche, con l’Irta-Istituto di Frutticoltura della Catalogna e con il breeder ispano-francese Psb. In un decennio di sperimentazione l’azienda Eleuteri ha maturato un know-how all’avanguardia, anche grazie alla realizzazione di campi sperimentali nelle Marche, in cui sono state osservate centinaia di selezioni varietali combinate con diversi portainnesti.
“Questo ha permesso di selezionare le varietà più adatte ai nostri ambienti produttivi e ci ha convinto della scelta di concentrare gli sforzi sulle nettarine piatte di nuova generazione – aggiunge Eleuteri-. Così abbiamo buone possibilità di entrare tra i maggiori produttori mondiali di pesche piatte e di diventare il primo in termini di qualità gustative e nutraceutiche dei frutti e di sostenibilità ambientale delle coltivazioni”. (Adnkronos)