L’infettivologo richiama alla memoria le previsioni diffuse dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che dà per dominante in Ue entro metà novembre e fine dicembre la nuova sottovariante di Omicron 5, BQ.1 e i suoi discendenti (tra cui spicca BQ.1.1, già ribattezzata Cerberus sui social). Previsioni su cui anche l’Agenzia europea del farmaco Ema ha gli occhi puntati, come spiegato dall’ente regolatorio un paio di giorni fa.
“Questo dimostra che Covid-19 non è una storia che ci siamo soltanto lasciati alle spalle”, puntualizza. E rispetto alla linea da tenere in vista della stagione invernale in arrivo, per la quale ci si aspetta anche una co-circolazione di Covid e influenza, Galli osserva: “Un atteggiamento ottimistico lo si può avere anche affrontando i problemi e non cercando di dimenticarli e di nasconderli sotto al tappeto perché se ne parli di meno”. “Noi – conclude – non possiamo dettare i tempi al virus, è lui che li detta a noi e l’annuncio dell’Ema è da leggere in questi termini, e rende importante pensarci un po'”.