Migranti, sindaco Porto Torres: Insulti e minacce

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Migranti, sindaco Porto Torres: “Insulti e minacce per ospitalità offerta a Ocean Viking”

Assicura che non era una polemica contro le decisioni del Governo centrale, ma un atto di umanità verso chi è in difficoltà. Il sindaco di Porto Torres ha offerto ospitalità alla Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranèe che vaga da oltre 20 giorni nel Mare Nostrum col suo carico di migranti. “Nessun intento polemico, mi è venuto naturale offrire un porto sicuro quando un consigliere comunale mi ha avvisato che stavano costeggiando la Sardegna – racconta Massimo Mulas all’Adnkronos -. In un attimo la comunità era pronta all’accoglienza: tutte le associazioni, gli scout e anche la Chiesa che aveva messo a disposizione le sue chiese. Mi ha chiamato il comandante della nave per ringraziarmi e dirci che ormai stavano navigando verso la Francia”.  

Il primo cittadino di Porto Torres, eletto grazie a una coalizione di centrosinistra, è soddisfatto della mobilitazione che stava per partire. “Siamo un porto sicuro, da duemila anni, e accogliamo chi è in difficoltà. E’ lo stesso che fa la Capitaneria, se c’è da intervenire interviene – aggiunge Mulas -. Sono regole della navigazione, non è che si chieda che tipo di passeggero sia a bordo di una nave in difficoltà: se ci sono persone che dormono sui ponti, hanno fame e freddo o stanno male, si interviene”. Mulas ricorda che anche il suo predecessore, Sean Wheeler, fece altrettanto e tutta la comunità collaborò per l’accoglienza ai migranti. Da Roma non è arrivata nessuna chiamata e il primo cittadino ci tiene a sottolineare che “non voleva essere un’azione polemica, ma politica: occuparsi degli altri. Solo un atto di umanità”. Quest’approccio del sindaco di Porto Torres non è piaciuto a tutti. 

“Ho ricevuto diversi insulti e minacce e non riesco proprio a capirli – rivela Mulas all’Adnkronos -. Sono cose anacronistiche rispetto a una questione che dovrebbe essere patrimonio di tutti: siamo umani e siamo dotati di umanità. Ci aiutiamo da generazioni. Occuparsi degli altri non vuol dire tralasciare i più vicini. A Porto Torres siamo una comunità in ginocchio da vent’anni col post-industriale e ci occupiamo di tanti nostri concittadini seguiti dai servizi sociali. Facendo bene ad altri non togliamo nulla a nessuno: essere violenti contro chi sta peggio di noi, non ci farà stare meglio”. (Adnkronos) 

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