Xylella: al via 25mln per ‘diversificazione’

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Diversificazione in area infetta con  mandorli, ciliegi, fichi, agrumi e albicocchi

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del MIPAAF che definisce le modalità per l’erogazione dei contributi.

Al via i contributi per l’impianto in zona infetta di mandorlo, fico e ciliegio, di tutti i citrus e prunus in un elenco di 78 specie ammesse, per iniziare a programmare la diversificazione colturale in Salento, dopo il disastro causato dalla Xylella Fastidiosa che ha colpito 21 milioni di ulivi. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole “Criteri e modalità di concessione dei contributi in  attuazione  del «Piano straordinario per la rigenerazione  olivicola  della  Puglia»” che concerne l’impiego di 25 milioni di euro per la riconversione verso altre colture (Art. 7). Per l’attuazione dell’articolo 7 sulla diversificazione produttiva del Piano per la Rigenerazione sono destinati 25 milioni di euro, di cui 10 milioni di euro provenienti dai  fondi dell’annualità 2020 e 15 milioni di  euro  provenienti  dai  fondi  dell’annualità  2021, afferenti al  «Fondo  per  la  realizzazione  di  un  Piano  straordinario  per  la rigenerazione olivicola della Puglia».  E’ possibile l’impianto di 78 specie ammesse per la riconversione produttiva, tra cui le piante specificate che si sono dimostrate resistenti o immuni all’organismo nocivo nelle zone infette in cui si opera l’eradicazione, e ciò riguarda agrumi, il pesco, l’albicocco, il susino, il mandorlo. Le indagini diagnostiche sulle piante delle varietà di ciliegio dolce e mandorlo selezionate per esempio, a seguito dell’esposizione sia all’inoculo artificiale sia ad adulti di sputacchina con elevata incidenza di infezioni di Xylella fastidiosa, hanno dimostrato che la presenza del batterio risulta in media inferiore all’11% su mandorli e ciliegi. Questo dato confrontato con quanto ottenuto nelle tesi con piante di olivo, con la media di piante infette del 74,43%, indica una percentuale significativamente più bassa di infezione di mandorlo e ciliegio. Il mandorlo è da tempo considerato resistente e tollerante in una misura almeno uguale, se non superiore, alle varietà di olivo resistenti, per le quali è autorizzato l’impianto, secondo gli studi del CNR di Bari, mentre gli agrumi, il pesco, l’albicocco ed il susino sono risultate immuni alla Xylella fastidiosa sottospecie pauca da prove scientifiche del CNR di Bari, già ampiamente validate nel 2016. La sperimentazione, la ricerca, gli innesti per salvare gli olivi monumentali e lo studio della biodiversità rappresentata dalle piante selvatiche nate da incroci spontanei, sono temi di sicuro interesse e di concreta speranza che vanno supportati in modo tangibile, così come i progetti di rinaturalizzazione.                     

Elenco delle 78 specie ammesse per la riconversione produttiva: Feijoa, Acero campestre, Acero minore, Acero opalo, Actinidia, Corbezzolo, Cappero, Papaia, Carpino bianco, Carpinella, Pecan, Carrubo, Albero di Giuda, Cisto rosso, Cisto salvi foglio, Agrumi, Corniolo, Sanguinello, Coronilla, Nocciolo, Azzeruolo, Biancospino,  Cotogno, Erica, Nespolo del Giappone, Fusaggine, Faggio, Fico, Frassino maggiore, Orniello, Frassino meridionale, Agrifoglio, Noce, Ginepro coccolone, Ginepro fenicio, Ligustro, Melo, Mango, Nespolo comune, Gelso bianco, Gelso nero, Fico d’India, Carpino nero, Avocado, Pino d’Aleppo, Lentisco, Terebinto, Pioppo bianco, Albicocco, Ciliegio, Susino, Mandorlo, Pesco, Melograno, Pero, Nashi, Cerro, Quercia spinosa, Farnetto, Leccio, Vallonea, Roverella, Sughera, Quercia virgiliana, Rosa selvatica, Lampone europeo, Mora di rovo, Pungitopo, Salice bianco, Sambuco nero, Sorbo domestico, Ciavardello, Tiglio selvatico, Tiglio nostrano, Olmo minore, Mirtillo Nero, Viburno, Vite.

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