“Sulla base di quello che ho letto sulla ‘proposta indecente’ fatta a Francesco Toscano al quale per lasciare la presidenza di Ancora Italia è stata offerta metà della cassa del partito, costituita dai contributi dei tesserati, dico che la mia reazione è di sdegno per il fatto e di solidarietà a Toscano. Se fossi ancora Pm avrei già aperto un’indagine su un fatto, ormai pubblico, che dimostra ci sia stato un tentativo di corruzione privata e di appropriazione indebita della cassa di un partito che è e non potrebbe che essere di esclusiva pertinenza degli iscritti al partito stesso”. A dirlo all’Adnkronos è l’ex Procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, oggi avvocato e leader di Italia Sovrana e Popolare, proprio con Francesco Toscano, commentando gli avvenimenti degli ultimi giorni che vedono al centro proprio Francesco Toscano e Mario Gallo, rispettivamente presidente e segretario del piccolo movimento civico Italia Sovrana e popolare.
Subito dopo le elezioni, come racconta il Fatto quotidiano, Toscano sarebbe stato contattato su WhatsApp dall’avvocato Sergio Carlino per conto di Gallo: “Ieri ho parlato con Marco Rizzo – è il contenuto di un audio – sappi che ci sono delle pressioni. Facciamo un accordo per cui tu lasci per incompatibilità la presidenza e noi ti riconosciamo comunque il 50% di quello che c’è in cassa. Il 50%, che corrisponde a circa 20 mila euro netti, detratte le spese di questi ultimi 2-3 mesi”. In sostanza, secondo quanto emergerebbe, il segretario di partito, tramite il suo legale, avrebbe proposto al presidente di accettare i soldi dei tesserati e delle donazioni in cambio della rinuncia alla carica. L’avvocato ha confermato tutto al Fatto e si è giustificato così: “L’intento era di cercare un accordo anche di natura economica, perché Toscano per due anni ha lavorato intensamente ed è stato tra gli artefici di questo piccolo exploit elettorale”. Toscano non solo non ha intenzione di lasciare la presidenza, ma minaccia anche di portare tutto in Procura: “Rifiuta tassativamente qualsiasi proposta di ripartizione del patrimonio dell’associazione, realmente irricevibile e offensiva”, ha fatto sapere il suo legale.
E oggi arriva la replica di Antonio Ingroia: “Da avvocato, quale oggi sono, non posso che auspicare perciò che qualche Procura apra un’inchiesta, anche a tutela del capo di un partito politico sottoposto a pressioni evidentemente indebite e larvatamente intimidatorie – dice ancora Ingroia, che è Presidente di Azione civile – Da leader politico, insieme a Francesco Toscano, del fronte del dissenso, che con Italia Sovrana e Popolare ha raccolto quasi 400.000 voti alle ultime elezioni, non posso che esprimere solidarietà a Francesco perché questo episodio appare come l’ultimo di un sistematico attacco evidentemente politico per il ruolo rivestito da Francesco di leader della vera opposizione al sistema imperante, attacco che si manifesta – non a caso – mediante consueti stilemi intimidatori che in chi ha davvero a cuore la democrazia dovrebbero suscitare reali preoccupazioni piuttosto che sottovalutazioni ed ironie del tutto fuori luogo”. (Adnkronos)