“Prevediamo di aumentare ancora i tassi, e il ritiro dell’accomodamento potrebbe non essere sufficiente. In definitiva, alzeremo i tassi a livelli tali da riportare l’inflazione al nostro obiettivo di medio termine in modo tempestivo”. Così la presidente della Bce Christine Lagarde in un intervento a Francoforte. “La portata e la velocità del nostro intervento dipenderanno dalle prospettive dell’inflazione”, aggiunge.
Il rialzo dei costi energetici “è uno dei motivi principali per cui, insieme all’aumento dei prezzi dell’energia, l’inflazione è tornata così forte”, ha sottolineato. Gli shock innescati dalla pandemia e dalla guerra, con il rialzo dei prezzi dell’energia “stanno creando quella che ho definito una ‘nuova mappa globale’ delle relazioni economiche”, spiega, caratterizzata da due elementi chiave: l’efficienza e la sicurezza nelle catene di approvvigionamento globali e la dipendenza e la diversificazione dei mercati energetici.
Nell’attuale contesto internazionale caratterizzato dal rialzo dei prezzi energetici tre elementi risultano “cruciali: garantire la stabilità dei prezzi man mano che i diversi shock si manifestano, eliminare i vincoli alla crescita nelle aree in cui sono emersi e salvaguardare un settore finanziario resiliente in grado di sostenere le transizioni che dovremo affrontare”, ha sottolineato.
“I tassi d’interesse sono e rimarranno lo strumento principale per regolare la nostra posizione politica – ha affermato quindi – Ma dobbiamo anche normalizzare gli altri strumenti di politica monetaria, rafforzando così l’impulso della nostra politica dei tassi”. “Per questo motivo abbiamo recentemente deciso di modificare i termini e le condizioni delle nostre operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Tltro-III)”, ha aggiunto. (Adnkronos)