Acquaviva delle Fonti si conferma tra i “Comuni Ricicloni” passando da 74,8 % del 2020 al 73,4 % del 2021 nella raccolta differenziata dei rifiuti.
Sette, invece, i Comuni Rifiuti Free la cui produzione pro-capite di rifiuto secco avviato a smaltimento è inferiore dei 75 kg/anno/abitante; Venti quelli che hanno meritato la Menzione Speciale Teniamoli d’Occhio, cioè i Comuni che anche se non hanno raggiunto l’obiettivo dei 75 kg/anno/abitante di secco residuo, si sono mantenuti sotto la soglia dei 100 Kg/anno/abitante, mentre sono ben 41 i Comuni indifferenti, quelle Amministrazioni che nel 2021 non hanno effettuato alcuna registrazione sul Portale dell’Osservatorio Regione Rifiuti Puglia o i dati erano imparziali o non corretti.
È la fotografia scattata sulla Puglia dall’edizione 2022 di Comuni Ricicloni, l’annuale rapporto che mostra la situazione regionale sulla gestione sostenibile dei rifiuti e premia le performance dei Comuni.
Il report è realizzato da Legambiente Puglia con il patrocinio della Regione Puglia – Assessora alla Qualità dell’Ambiente e di ANCI Puglia, con il sostegno di SMP – Sfregola materie plastiche, Amiu Puglia, Progeva Srl, Navita srl, GreenOil Srl, Corgom Srl ed Heracle srl.
“Quest’anno abbiamo deciso di dare un cambio radicale nella valutazione dei Comuni Ricicloni e ci siamo concentrati sulla quantità del secco residuo prodotto dai cittadini – ha dichiarato Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia –, perché oggi è fondamentale ridurre la frazione indifferenziata che va ad alimentare le nostre discariche, perché la vera Economia Circolare punta alla loro chiusura e non continua alimentazione. Oggi più che mai in Puglia è fondamentale realizzare impianti seri e pubblici per il trattamento dell’organico, delle frazioni secche, dei RAEE, del fine vite delle rinnovabili. Basti pensare che per risolvere parte della crisi del prezzo del GAS, basterebbe moltiplicare gli impianti FORSU, di tipo anaerobico, in cui i rifiuti, attraverso un processo di “digestione”, vengono trasformati in biogas utilizzabile per la trasformazione in energia termica o elettrica, oppure, con un ulteriore processo di purificazione, divenire biometano. Torniamo, inoltre, a chiedere con forza all’Assessora all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, l’istituzione del Tavolo permanente che possa realmente verificare l’attuazione del piano stesso con il supporto e contributo prezioso anche delle associazioni ambientaliste che da anni seguono e apportano il proprio contributo per la vera realizzazione dell’Economia Circolare in Puglia”.
La XIV edizione di Comuni Ricicloni Puglia è stata presentata questa mattina a Bari nell’ambito dell’Ecoforum Puglia “I cantieri dell’Economia Circolare”.
Questa edizione di Comuni Ricicloni Puglia si svolge ad un anno dall’approvazione del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti ed è l’occasione per fare il punto della situazione sullo stato dell’Economia Circolare in Puglia sia per il raggiungimento degli obiettivi minimi di legge del 65% di Raccolta Differenziata da parte dei Comuni, sia per quanto concerne l’impiantistica regionale. In Puglia la media percentuale regionale di raccolta differenziata nel 2021 è stabile al 56,5%, mentre nei primi mesi del 2022 si attesta al 60,04%. Ed è anche per questo che quest’anno il rapporto Comuni Ricicloni Puglia 2022 opera un cambio radicale nella valutazione dei Comuni Ricicloni, perché la soglia del 65% di RD rappresenta la linea di sbarramento che consente ai Comuni di poter essere valutati e non da più il premio in sé.
Da qui sono scaturiti i sette Comuni Rifiuti Free che sono Poggiorsini (BA), Bitritto (BA), Volturino (FG), Avetrana (TA), Montemesola (TA), Monteparano (TA) e Fragagnano (TA). Il tasto dolente per la Puglia, invece, restano i Capoluoghi di Provincia. Nel 2021 Trani (76,5%) è il Capoluogo di Provincia più Riciclone, a seguire resta stabile Barletta (69,3%), mentre si mantiene per poco sotto la soglia del 65% la città di Lecce, che si ferma al 64,3 % di raccolta differenziata. Andria invece è ferma al 60%. Ben il 20% della popolazione dell’intera Regione Puglia è lontana dal raggiungere la soglia minima prevista dalla legge, continuando ad alimentare le discariche e così impedendo la reale spinta verso la chiusura del ciclo dei rifiuti secondo un modello virtuoso di economia circolare. Infatti la città di Brindisi è fissa a 47,6%. Bari perde ancora percentuali calando al 38,3%, mentre Foggia recupera qualcosa arrivando al 28,2%. Taranto chiude la classifica con il 25%.
“L’ambiente per la Puglia è uno dei punti cardinali dello scenario di sviluppo regionale. I Comuni sono protagonisti, in primis sul versante dei rifiuti, dove continuano ad elevare le percentuali di RD, arrivando intorno al 60% di media regionale, ma con tantissime realtà virtuose che superano il 75-80%. – ha detto Fiorenza Pascazio, Delegata Anci Puglia Ambiente – Purtroppo, però, il sistema non è ancora in sicurezza e i Comuni pagano costi troppo alti per lo smaltimento in discarica del secco residuo e di tutta la filiera degli scarti da raccolta differenziata. Ci auguriamo vivamente che arrivino al più presto segnali di ribasso dei costi derivanti dal metodo tariffario stabilito da ARERA, che finalmente si applica anche agli impianti. Tanto si è fatto in questi ultimi anni, ma il lavoro è ancora importante, sia in tema di riduzione dei rifiuti complessivamente prodotti, sia sul fronte degli abbandoni. Ma ambiente significa anche tutela del paesaggio, salvaguardia e messa in sicurezza del territorio e investimenti in prevenzione del rischio idrogeologico. Fondamentale anche porre in atto azioni positive di adattamento climatico e strategia di resilienza al climate change, cominciando dall’adozione dei Paesc (Piani di azione per energia sostenibile e il clima), a cui molti Sindaci si sono impegnati sottoscrivendo il cd Patto dei Sindaci con Bruxelles“.