La cultura delle idee è necessaria per governare le tecniche e “grazie alla centralità della persona e dei suoi valori i diversi rami della scienza ritrovano il senso del procedere assieme, ampliando i rispettivi orizzonti”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della visita al Politecnico di Zurigo, uno dei più importanti centri universitari di ricerca al mondo, ultima tappa del suo viaggio in Svizzera.
“Lo scambio di idee e l’incontro con giovani provenienti da diversi Paesi europei -ha ricordato il Capo dello Stato- favorisce la formazione di un’autentica coscienza critica e mette in comune le esperienze. Democrazia e libertà, valori essenziali per tutti i popoli europei, han bisogno del sapere che le università alimentano, non possono rinunciare al confronto delle idee e delle conoscenze, che dalle università trae origine e trova impulso, non possono fare a meno della ricerca e delle scienze, preziose e fondamentali, e nel contempo della cultura delle idee, necessaria per governare le tecniche, per coglierne l’impatto sulla organizzazione delle società e sui diritti, per accrescerne le ricadute positive in termine di sviluppo”.
“In questo senso, l’attenzione riservata dal Politecnico all’insegnamento -accanto alle materie propriamente tecnico-scientifiche- delle discipline umanistiche riveste grande valore e rispecchia un’attenzione rivolta all’essere umano nella sua complessità”.
“La evocano bene -ha sottolineato ancora il Presidente della Repubblica- le parole utilizzate, oltre centocinquant’anni fa, da Francesco De Sanctis nella sua prima prolusione come professore di letteratura italiana presso questo ateneo. Parole che ho letto sulla targa marmorea posta all’ingresso di questa sala: ‘Oltre l’ingegnere vi è in voi il cittadino, lo scienziato, l’artista… Prima di essere ingegneri voi siete uomini'”.
“È questo un pensiero che acquista ancora maggiore significato nella terra dove vissero e operarono Rousseau e Pestalozzi, due personalità che credettero nel ruolo fondamentale dell’istruzione per migliorare l’uomo, e che -ne sono certo- definisce la vostra esperienza in questo prestigioso ateneo. Si tratta di una prospettiva appassionante”.
“La persona -ha concluso Mattarella- costituisce l’elemento di raccordo tra le varie discipline. Grazie alla centralità della persona e dei suoi valori, i diversi rami della scienza ritrovano il senso del procedere assieme, ampliando i rispettivi orizzonti. Perché, come sosteneva Albert Einstein, ‘la grande ricerca scientifica, come l’arte, è autobiografia della specie umana, cioè storia e approfondimento di noi stessi'”.
Al suo arrivo Mattarella, giunto in treno da Berna insieme al Presidente della Confederazione svizzera, Ignazio Cassis, è stato accolto dal presidente del Politecnico, Joel Mesot, e dal rettore, Gunther Dissertori.
Il Capo dello Stato durante la visita ha assistito all’illustrazione di una serie di progetti diretti da ricercatori italiani su ‘Tecnologia e innovazione’ (Stefano Brusoni), ‘cultura, trasporto e stoccaggio della CO2’ (Viola Becattini), , ‘biomarcatori per la diagnosi del Parkinson’ (Paola Picotti), ‘test Pcr veloci, affidabili e a prezzi accessibili’ (Michele Gregorini). A seguire una dimostrazione di bioingegneria per protesi neurologiche.
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