Notizie ‘rivoluzionarie’ sulla fusione nucleare sono in arrivo dagli Usa. Gli scienziati per la prima volta avrebbero infatti prodotto una reazione di fusione capace di creare più energia di quella utilizzata per avviare il processo. E il Dipartimento dell’Energia, scrive il Washington Post, nella giornata di oggi si appresterebbe a comunicare la news. Il ‘Santo Graal dell’energia’ potrebbe quindi diventare realtà: l’obiettivo sarebbe stato centrato al National Ignition Facility del Lawrence Livermore National Laboratory in California e a fare l’annuncio dovrebbero essere il segretario Usa all’Energia Jennifer Granholm e del sottosegretario Jill Hruby al Lawrence Livermore National Laboratory. Dalla struttura californiana intanto si ammette il successo di un esperimento compiuto nella National Ignition Facility ma si sottolinea come i ricercatori stiano ancora limando le analisi.
“Per la maggior parte di noi, era solo una questione di tempo”, le parole di uno scienziato coinvolto nell”impresa. Le prime informazioni sui risultati ottenuti sono state diffuse dal Financial Times e confermate da due persone coinvolte nella ricerca. Il Dipartimento dell’Energia e i responsabili del laboratorio non hanno rilasciato commenti.
Il Washington Post afferma che la produzione di energia ha richiesto l’impiego di uno dei laser più potenti del mondo: in sostanza, servirebbero risorse enormi per ricreare la reazione sulla scala richiesta per rendere ‘pratica’ la fusione per la produzione di energia sono immense. Gli scienziati, inoltre, dovrebbero sviluppare tecnologie e macchinari in grado di trasformare – a costi tutto sommato sostenibili – la reazione in elettricità che possa essere poi concretamente distribuita attraverso la rete. Il processo, poi, dovrebbe tener conto in particolare di un altro elemento: l’iter crea neutroni che sottopongono i macchinari ad uno stress enorme, col rischio concreto di distruzione delle apparecchiature durante il processo stesso.
I risultati raggiunti dagli scienziati californiani in ogni caso rappresenterebbero il coronamento di un percorso iniziato negli anni ’50. La fumata bianca, ribadisce il Washington Post, non avrebbe effetti a breve termine in ambito industriale e commerciale: per arrivare alla produzione standard di ‘energia pulita’ attraverso la fusione “manca almeno un decennio, forse decenni”, scrive il quotidiano, convinto tuttavia che “gli ultimi sviluppi con ogni probabilità saranno esibiti dall’amministrazione Biden” come risultato prodotto “dai massicci investimenti effettuati dal governo nel corso degli anni”.
Join us LIVE tomorrow at 10 a.m. ET / 7 a.m. PT for a special announcement and press conference regarding a MAJOR scientific breakthrough. Remarks will be given by @ENERGY leaders @SecGranholm, @NNSANews’ @NNSAHruby and #LLNL Director Kim Budil. Tune in: https://t.co/H2Lwto2naD pic.twitter.com/XdugB3UhEz
— Lawrence Livermore National Laboratory (@Livermore_Lab) December 12, 2022 (Adnkronos) –