Infortuni, task force governativa lavorerà a un patto sociale sulla sicurezza sul lavoro

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(Adnkronos) – Una task force tra ministero del Lavoro e ministeri Giustizia, Istruzione e Merito, Pubblica Amministrazione, Salute e Università e Ricerca per abbattere il numero degli infortuni. E’ quanto emerge al termine del primo incontro del Tavolo sulla sicurezza sul lavoro che si è svolto al ministero e delle Politiche Sociali. 

Il ministro Marina Calderone, insieme ai colleghi di Governo Giuseppe Valditara (Istruzione e Merito), Paolo Zangrillo (Pubblica Amministrazione) e Orazio Schillaci (Salute), hanno incontrato i principali interlocutori sociali – Inail, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Associazioni datoriali e sindacali – con l’obiettivo di condividere una strategia trasversale in materia di sicurezza e salute sul lavoro. Presenti al confronto anche il viceministro Maria Teresa Bellucci (Lavoro) e il sottosegretario Paolo Sisto (Giustizia). I lavori procederanno con cadenza quindicinale. Il prossimo incontro, il 26 gennaio, sarà dedicato all’approfondimento delle tematiche connesse all’alternanza scuola lavoro. 

“Non è accettabile che anche un solo lavoratore perda la vita lavorando. Su temi come questo dobbiamo agire subito con una progettualità comune, riflettendo sui rischi specifici per settore, implementando la strategia nazionale di prevenzione e protezione”, sottolinea il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, facendo sintesi degli interventi. 

La task force governativa, per specifiche competenze, lavorerà ad un patto sociale sulla sicurezza sul lavoro, da raggiungere facendo tesoro delle buone prassi già sperimentate durante il periodo pandemico. Tante le tematiche affrontate, a cominciare dalla necessità di intervenire su una maggiore diffusione della cultura della sicurezza già a partire dall’istruzione scolastica per preparare i futuri lavoratori. Spazio anche alla possibilità di semplificare le procedure, ma senza ridurre l’efficacia dei controlli.  

“La revisione dell’impianto normativo, per renderlo più attuale e connesso al tessuto produttivo odierno, non contempla – spiega Calderone – la depenalizzazione degli illeciti. Semmai il potenziamento dell’attività ispettiva e una formazione più sostanziale che possa meglio tutelare la vita di chi lavora”. 

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